Music 2017, Marilyn Manson dà senso alla puntata (e le interviste non aiutano)
Paolo Bonolis torna a raccontare la musica: nella prima puntata Gianni Morandi e Marilyn Manson.
Music mi dà ‘idea di essere un gigante con i piedi d’argilla, un kolossal senza trama ma con interpreti eccezionali. La maestosità è nel teatro 5 di Cinecittà e nella potenza dell’orchestra, raramente così protagonista con la sua ‘voce’ in un programma tv. Gli ‘interpreti eccezionali’ sono gli ospiti con le proprie esibizioni live sulle canzoni della propria vita. Delle cover, per farla semplice. Il resto è, per me, un mero riempitivo.
La maestria di Bonolis con le parole non si discute, ma ho la sensazione che si stia appoggiando su se stesso, si sia ripetendo in un gioco di eterne citazioni che ormai attingono anche al suo personale, oltre che allo scibile umano. Il registro alto che mantiene nelle interviste appiattisce una delle sue caratteristiche, la duttilità di registro appunto, che peraltro emerge meglio nelle dirette. Music è registrato e a risentirne non è la musica, anzi neanche il programma: quest è uno dei casi in cui la registrazione salva il ritmo, dato tutto da Bonolis che ha il duro compito di frammezzare le esibizione con le interviste, in un’alternanza in cui a perderci è il coinvolgimento, l’entusiasmo, l’emozione.
L’emozione, di fatto, non c’è; te la devi scavare tra le pieghe di una ricordo estemporaneo di Gianni Morandi che canta Nat King Cole per il papà ciabattino, che amava quella musica moderna ed era avanti ai tempi in un paesino di montagna, o nel racconto di Marilyn Manson sulla morte del padre. Tutti ricordi legati al brano presentato e ci sta: si consuma qui proprio il presupposto del programma, che non viene però approfondito.
La domanda da cui Music dice di partire è “Quali sono gli idoli dei nostri idoli“, no? Eppure di tutto questo c’è pochissimo nelle lunghe interviste di Bonolis. Se Music racconta la musica, allora mi aspetto che all’ospite si chieda del primo concerto, del primo disco, dei gruppi di cui si pente, delle canzoni che si vergogna a cantare, di cosa ha dedicato la prima volta al compagno/compagna…. la musica nella sua vita e per la sua vita. E invece si passeggia altrove, chiedendo a Zingaretti (ancora) di Camilleri professore, a Fonsi (ancora) cosa vuol dire Despacito, a Manson (che è per tutti l’anticristo) di The Young Pope. Proprio il faccia a faccia con Manson sottende un intento apologetico perfino stucchevole a fronte della ‘normalità’ del personaggio. Come ha detto lui stesso nell’intervista, si ritrova assediato dai fans per una foto e poi via, va bene così. Insomma, stiamo sottovalutando il potere normalizzante e livellante del selfie, nonostante lo straordinario esempio arrivato dallo scatto di Gianni Morandi. E mi si permetta, giusto per una divagazione, di ‘allegare’ la lettura che ha fatto la pagina FB Fotografie Segnanti del trio Morandi-Manson-Bonolis a Music.
La partecipazione di Marylin Manson – condita addirittura da crawl che ricordava l’esclusiva di Music, come in un contenitore pomeridiano qualsiasi – resta in ogni caso il momento più interessante della puntata, più per quello che è che per quello che ha detto: per fortuna ha cantato, e la sua versione di Sweet Dreams, per la quale è stato accompagnato da una chitarra e dall’orchestra, resta uno dei momenti più musicalmente intensi della serata. Una vera chicca. E qui torna l’effetto ‘inedito’ della cover cantata da chi non ti aspetti, come Zingaretti con I migliori anni della nostra vita o Morandi con Stardust in un’orchestrazione anni ’50 di grande suggestione. Insomma, i momenti belli sono quelli arrangiati dal M° Basso e accompagnati da orchestra e superband. Quelli in cui si canta, in breve, e che forse rappresentano il 10% del totale del programma.
Le interviste, invece, restano la parte più indigesta e narrativamente irrisolta del programma, visto che contraddicono il presupposto stesso dello show e vengono giocate con un tono di solennità e di formalità che trasforma il Teatro 5 nel Teatro Ariston. Facciamo tanto per uscire dal tunnel dell’intervista sanremese e ci costruiamo un programma intorno? Bah. Sono scelte. Strane, visto il potenziale che si ha nelle mani (leggi Bonolis e gli ospiti di spessore).
Ultima notazione per Luca Laurenti: è apparso a un’ora dall’inizio dello show e si è esibito due volte, una cantando una versione della Quinta di Beethoven in salsa dance e nell’altra replicando la scena della macchina da scrivere di Jerry Lewis, rischiando la blasfemia. Sarà per l’impietoso confronto con l’originale, ma mi fa fatto venire in mente Gabriele Cirilli, peraltrosenza l’intento parodistico insito nelle ‘creazioni’ della spalla di Conti: non è che Laurenti intende ‘seguire l’esempio’ con un diverso ‘omaggio’ ogni settimana, vero?
Appuntamento quindi alla prossima settimana, che vede ospiti Mickey Rourke e Checco Zalone.
[….”eravamo io, Paco Pena, Fidel, Compay Segundo, Sotomayor, i King Krimson, Edy Orioli, Mita Medici, Mario e Pippo Santonastaso….” (cit.)]
Music | diretta prima puntata | 6 dicembre 2017
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20.30
Striscia la Notizia e poi si comincia…
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21.20
Prima delle 21.30 non si inizia: rassegnamoci.
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21.30
Siamo alle 21.32.
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21.38
Si inizia. Paolo Bonolis in silenzio e la sua voce over. Il pippotto iniziale infarcito di citazioni già mi stona.
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21.41
La regia di Cenci mi ha già fatto venire il mar di mare: non siamo neanche al terzo minuto.
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21.43
C’è anche una bimba che canta. Fondamentale sotto le Feste.
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21.43
Grande Grigolo, a prescindere.
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21.45
Bonolis ricorda la premessa del programma: raccontare la musica senza gare, giurie e talent. E parte da una domanda: quali sono i miti dei nostri miti?
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21.46
Bonolis scherza con i fans di Marilyn Manson: “Che so’, antropofagi?”.
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21.48
Ed entra subito Gianni Morandi. Mi rendo conto che Assante su Rai 1 voleva fare la versione ‘accademica’, ma comunque ‘sciolta’ d Bonolis. A ognuno il suo, sempre.
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21.52
Eccallà, la matrioska musicale di Bonolis. Intanto tenerezza di Morandi che ricorda come il papà, ciabattino, amasse Nat King Cole: “Era avanti il mio papà”. Io tra poco piango…
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21.53
Le piste da ballo erano all’epoca i social, dice Bonolis. Maddeche! Ma si potesse tornare a quei tempi: mi sa sarebbe meglio. Intanto Morandi intona in italiano “Smoke gets in your eyes” dei Platters. All’epoca si sarebbe ballato su quella…
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21.57
C’è un ospite che si può convincere solo se Morandi canta “Occhi di ragazza”. E Morandi, cuore buono, la canta in duetto con Bonolis. Vale lo stesso per l’ospite?
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22.00
“Tu sei proprio un sex symbol, devi facce pace co’ ‘sta cosa! Ho visto che gli occhi delle signore si sono illuminati” dice Bonolis. Giusto. E si comincia come sempre da Camilleri suo professore all’Accademia.
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22.02
“Facevo parte dell’ultima generazione che pensava di cambiare il mondo. Abbiamo perso, 4-0” dice Zingaretti ricordando la sua militanza politica, lui cresciuto nella Magliana degli anni ’70.
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22.03
“Tu sei il ‘buono’, c’è una parte oscura di te?” “Gioco a pallone e quando gioco a pallone divento cattivo”. Sono tutti e due del ’61, tutti e due nati a Roma. Hanno giocato tutti e due a pallone, hanno iniziato per caso… “Perché mi copi” chiede Bonolis. “L’unica cosa su cui non sono riuscito a copiarti è sulla dichiarazione dei redditi. In quello sei un Modello Unico”.
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22.06
Apologia di Zingaretti a Bonolis: “In Italia si dimenticano i meriti. Prima dei pacchi quella fascia oraria non esisteva: all’inizio ha avuto tutti contri, ma alla fine ha vinto lui. Signori e signori Paolo Bonolis”. E l’ha seguito da sempre, dice, affascinato dall’empatia che creava con Bim Bum Bam.
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22,07
Esce l”anima pop’ di Zingaretti, dice Bonolis. E Zingaretti ha scelto di cantare una canzone che gli squarta il cuore, I migliori anni della nostra vita. Lui che sorcino lo è stato agli esordi.
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22.11
Bonolis stava dimenticando di chiedere dei figli. “Pensare che stavo per perdere questa esperienza mi fa venire i brividi. I figli ti pagano il biglietto per il secondo giro della giostra della vita”. Vabbè, domanda recuperata. E la battuta sul ‘modello unico’ della dichiarazione dei redditi era davvero bruttarella. Pubblicità.
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22.17
Al rientro dal PRIMO BLOCCO pubblicitario Bonolis ha già il papillon sciolto. E su, e un altro blocchetto almeno…
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22.23
“Cosa vuol dire Despacito? Quanto è difficile creare una hit così?”: queste le prime domande dell’intervista, mentre Fonsi invita tutti a casa sua, a Porto Rico, di cui è diventato praticamente un testimonial.
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22.32
Esperimento con due grandi geni della musica: Beethoven e Laurenti. Dal mix potrebbe venir fuori qualcosa di ‘gagliardo’ dice Bonolis presentando il sodale. Entra in scena a un’ora dall’inizio del programma.
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22.33
Trattasi della Quinta di Beethoven nella versione dance di Walter Murphy (1976), ma cantata.
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22.36
Bonolis anticipa l’arrivo di Marlyn Manson dopo la pubblicità. Sì vabbè, ma dopo il selfie con Morandi niente è più lo stesso.
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22.44
“Il tuo look: maschera o specchio di realtà?” Lui non si piaceva e ha scelto di essere altro. Intanto scorre un crawl con ‘in esclusiva’.
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22.46
Attenzione, il ragazzo frequentava una scuola cristiana. “Per molti Roma e l’Italia rappresentano solo la religione, non l’arte, come per me. Io adoro Fellini e questo è il suo grande teatro”.
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22.46
Il disco si doveva chiamare “Say Ten” che foneticamente è “Satana”. “Quando mio padre si è ammalato ed è morto ho scritto Heaven Upside Down e ho pensato che questo brano potesse descrivere il disco in toto. Tu puoi guardare le stelle del cielo, ma anche il buio che le avvolge”.
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22.48
“Tu sei la tempesta, ma la gente viene da te e si fa un selfie. E’ una sconfitta?” “Quando sono sul palco sono un’altra persone. Mi piace cambiare, andare su e giù, è decisamente meno noioso”.
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22.49
Vabbè, si parla anche di The Young Pope e della sua analisi anche della politica USA. “Mi sono fortemente identificato con quella serie: sono andato una volta in Vaticano e sono stato aggredito. Era una donna grassa e mi ha detto di andare via. Io volevo comprare qualcosa con l’effige del Papa, ma è stato davvero sgradevole”. Ma è tanto placido.
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22.51
Accusato in Italia di atti osceni perché, come si legge da verbale, ha tirato fuori i genitali e “li ha tirati sul piccolo”. Io sono un bersaglio facile per i politici, usano pretesti stupidi contro di me a loro vantaggio, mi chiamano l’Antichrist Superstar”. Vabbé, Marilyn, ma pure te ci marci un tantino eh.
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22.53
“Io sono un fumetto, posso essere il tuo fumetto preferito, ma le pagine sono tutte incollate insieme….”. Uhm.
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22.54
Si parla delle sue collezioni. Uhm.
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22.56
Si parla di abusi e di gente che vuole essere abusata: Manson canta Sweet Dreams degli Eurythmics.
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23.02
E alla fine fa cadere il microfono, Obama style, Ma non lo vediamo.
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23.03
Lollo caffè e non Borbone nella promozione? Ma come?
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23.08
E siamo al terzo blocco.
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23.13
“A 15 anni feci un regalo a mia zia che mi chiese di registrare questa canzone per mio zio”: tutto a posto. MA QUANTO SI PARLA IN QUESTO PROGRAMMA, QUANTO? Le si chiede di democrazia social e di haters: vuole un patentino per navigare in rete. Ciccia, dai…
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23.17
Momento Laurenti. Ma il programma finisce alle 23,30, vero? Perché noi come ci arriviamo alle 00.30?
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23.26
Va detto che l’orchestra è potentissima: è presente, è protagonista, non è un contorno. I momenti più coinvolgenti sono i ‘loro’.
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23.28
Bonolis chiede, con l’aiuto del popolo, Quando finisce un amore. Beh, si è parlato meno con Cocciante: del resto nel caso la parola non è proprio l’arma vincente (The Voice lo sa).
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23.33
Standing ovation per quello che Bonolis definisce “un romanzo di formazione per i ragazzi che si avvicinano alla musica”. E mon se ne vuole andare: intona a cappella Marcgherita. Mi sa che voleva fare questa dall’inizio.
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23.34
Chapeau alle esibizioni live. Pubblicità.
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23.40
Dobbiamo fare luce per Gianni Morandi.
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23.45
Un tempo la lirica era il pop: e torna sul palco Vittorio Grigolo. Per lui “E lucevan le stelle”… e legata Show must go on. Meraviglia. Anche se nell’opera Grigolo è imbattibile: la sua voce col pop comunque si ‘piega’…
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23,53
“Mercury è stato il primo a mettere il pop in opera. Lui ha studiato da tenore, non so se si sa”: ed è anche per questo che a Grigolo lo adora e lo canta.
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23.56
Il 31 dicembre debutta al Metropolitan nel ruolo di Cavaradossi ne La Tosca. In bocca al lupo.
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23.57
Pubblicità. Bonolis allude a un ‘dopo’ da non perdere. Mattino Cinque? Pubblicità.
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00.03
Ahhh, si chiude con una decina di minuti di interviste di Radio 105. Ma che davero? Ma cos’è? Ma la contano nella puntata? Mah. Il lato positivo è che il programma finisce a mezzanotte. Questa mi sa di furbata Auditel. Un paratesto, per essere gentili.
Comunque la prossima settimana Mickey Rourke e Cecco Zalone.
Music 2017 | Prima puntata | Ospiti e anticipazioni
Al via questa sera, mercoledì 6 dicembre, la seconda edizione di Music, con Paolo Bonolis intento a raccontare la musica attraverso le storie e le esperienze dei suoi protagonisti. Ad affiancare Bonolis il partner di sempre Luca Laurenti.
Con un cast che sembra uscire dai racconti del Minà di Fiorello, la prima puntata, in onda alle 21.10 su Canale 5 e in liveblogging su TvBlog, riunisce il ‘diavolo’ Marilyn Manson e l”angelo’ Gianni Morandi, Luis ‘Despacito’ Fonsi e Riccardo Cocciante, il tenore Vittorio Grigolo e Levante. A tutti loro si aggiunge anche Luca Zingaretti. Inutile dire che un selfie con Gianni Morandi ha di colpo ‘annientato’ l’immagine di Manson.
Non manca chi contesta a gran voce la partecipazione di Manson in tv, come l’Associazione Internazionale Esorcisti. Evidentemente non hanno ancora visto il selfie di Morandi. Di certo non hanno visto il programma, che andrà in onda solo stasera.
A suonare le canzoni che hanno segnato le vite degli ospiti e le nostre una superband e un’orchestra di 64 musicisti, diretti dal Maestro Diego Basso. Il tutto si svolge nel Teatro 5 di Cinecittà, lo storico studio di posa di Federico Fellini.
Music | Il programma
Sono tre le puntate di questa seconda edizione di Music, prodotta da Arcobaleno Tre con la collaborazione di SDL 2005. E’ un programma di Paolo Bonolis e Gian Marco Mazzi. Scritto da Sergio Rubino, Marco Salvati, Federico Moccia, Barbara De Simonecon la collaborazione di Nicola Brunialti, Grazia Maria Dragani, Armando Vertorano. Scenografia Gaetano e Chiara Castelli, coreografie Marco Garofalo, costumi Silvia Frattolillo, direzione della fotografia Massimo Pascucci, produttore Arcobaleno Tre Niccolò Presta, produttore SDL 2005 Marco Bruganelli. Regia di Roberto Cenci.
Music | Come seguirlo in diretta e in live streaming
Il programma va in onda per tre settimane nel prime time del mercoledì alle 21.10 (circa) su Canale 5 e Canale 5 HD (DTT, 505). E’ possibile seguirlo in live streaming sul portale mediaset.it, dove sarà disponibile on demand.
Music | Second Screen
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