Isola dei famosi, perché Alessia Marcuzzi non merita la gogna
Perché ad Alessia Marcuzzi vengono contestate responsabilità che non ha?
Alla fine anche Alessia Marcuzzi, la buona e quieta conduttrice de L’Isola dei Famosi, ha sbroccato. Era inevitabile: la Pinella ormai da quasi due mesi è vittima di pressioni, accuse e attacchi da ogni dove. Da Striscia la notizia in particolar modo, che l’ha soprannominata “la Pinocchia” e chiede a lei in prima persona delle spiegazioni per le falle di questa edizione del reality: “Alessia parlerà di questo? Alessia darà le sue scuse? Alessia farà luce? Alessia chiederà spiegazioni?”, insistono Antonio Ricci & Company. Ma anche da certi utenti dei social network, Twitter in prima linea, dove tutti si sentono direttori di rete, criticano e invocano a gran voce il ritorno di Simona Ventura.
Siamo chiari: lo spazio “canna gate”, così come altri momenti della trasmissione, non è stato gestito nel migliore dei modi. Anche lo sfogo della puntata di lunedì sera poteva essere evitabile (anche se l’ha resa più umana e meno telecomandata), ma Alessia Marcuzzi è una professionista con quasi trent’anni di attività e non merita la gogna mediatica per la conduzione di un programma televisivo. Può aver sbagliato, può essere più brava su altri generi, ma bisogna ricordarci che si sta parlando di televisione e non di operazioni a cuore aperto.
C’è poi un aspetto importante da tenere bene a mente: la Marcuzzi non è né produttrice (come lo è Maria De Filippi dei suoi programmi), né capoprogetto (come Paolo Bonolis), né autrice (come lo era Simona Ventura delle sue edizioni) del reality di Canale 5. Lei fa la conduttrice e stop. Che è proprio un altro lavoro, non meno importante, ma che non comporta certe responsabilità che invece le vengono contestate a destra e a manca. Il suo ruolo è quello di eseguire al meglio le indicazioni del suo editore, della sua produzione e dei suoi autori. Di chi insomma sta “sopra” di lei e non ci mette la faccia, ma solo la firma. Solo lo sfogo è una sua responsabilità (e non ci interessa in questo momento stabilire chi abbia ragione, se lei o la Henger), ma tutto il resto?