Non è l’hard-rena. La nuova veste di Giletti passata la mezzanotte
A Non è l’Arena sempre più frequente l’apertura all’universo del porn0. Da Siffredi a Malena, Giletti gioca la carta piccante. Rigorosamente dopo la mezzanotte
Prima il dovere, poi il piacere. Si potrebbe sintetizzare così la scaletta delle ultime puntate di Non è l’Arena. Tanta politica, che copre i due terzi di programma, per lasciare in seguito spazio ad argomenti più leggeri e decisamente hot.
La metamorfosi – quasi liberatoria – scatta una volta passata la mezzanotte, come per Cenerentola. Cambia il clima, cambia il parterre e cambia anche Massimo Giletti, che si adegua al nuovo ambiente sfoggiando atteggiamento rilassato e sorrisi a trentadue denti.
Tutto comincia l’11 marzo, nella prima domenica post-elettorale. L’ospite in studio è Rocco Siffredi, non proprio nuovo a certi inviti.
Qualunque sia la trasmissione, il copione è identico: l’infanzia in Abruzzo, la precoce scoperta della sessualità, la reazione dei genitori alla notizia del suo ingresso nel mondo del porno e, ovviamente, il riferimento alle sue dimensioni. I doppi sensi fioccano; ogni volta che si pronuncia il termine “grande” ecco il sorrisino e la velata allusione, ma tutto resta in un recinto garbato e formativo, arricchito dall’intervento di una sessuologa sull’impatto che l’hard ha tra i giovani.
“Non siamo educazione sessuale, siamo entertainment per adulti”, si difende Siffredi. “Esiste il genere horror, il comedy ed esiste il porno. Noi siamo per i grandi, non so chi ci autorizza ad andare su tutti i telefonini. E’ normale che se uno passa dieci ore ai videogiochi diventa scemo, vale pure per il porno”.
Sette giorni e Giletti rigioca la carta ‘piccante’. Stavolta però muta lo schema e si opta per il duello tra fazioni agli antipodi. Arrivano altre due pornostar, Malena (già intervistata la settimana precedente) e Michelle Ferrari, a cui si aggiungono Giuseppe Cruciani e l’ultra-cattolico Maurizio Ruggiero, in un perfetto dualismo in ‘stile’ Zanzara.
Ma non basta, perché per la regola del non c’è due senza tre occorre attendere l’appuntamento del 25 marzo. Qui va in scena l’ennesima svolta narrativa, con Giletti che si dedica al fenomeno dei club privè. Il gancio? Ancora una volta Malena, filo conduttore del viaggio esplorativo di Non è l’Arena. A lei si accodano Pierluigi Diaco, l’immancabile sessuologa e Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la Vita fondamentale nella lotta al pervertimento morale.
Non è la prima volta che un talk di matrice politica tenti di percorrere strade inedite. Sempre su La7 accadde a Giovanni Floris, che a Di Martedì aprì ad argomenti più popolari come l’alimentazione e la pulizia domestica.
Da capire a questo punto se Giletti tenterà il poker fra una settimana, nella domenica più anomala. Quella pasquale.