Costantino Della Gherardesca in difesa di Barbara d’Urso: “È un capro espiatorio, messa alla gogna”
Barbara d’Urso è “vittima degli ossessionati dal trash”? L’opinione di Costantino Della Gherardesca.
“Quali terribili conseguenze avranno mai avuto i tuoi programmi sul tanto indifeso paese reale? Al massimo avrai tenuto compagnia a qualche signora mentre girava il sugo. Hanno fatto molti più danni quei giornalisti che si vantano di parlare di cose serie, ma che sono infinitamente più sensazionalisti e attenti allo share di te. Sono loro quelli che hanno riempito la testa del povero Paese reale di false equivalenze”. Chi ha scritto questa lettera, sulle colonne de Il Foglio, è Costantino Della Gherardesca. Il destinatario della missiva? Barbara d’Urso. Il conduttore di Pechino Express e The Voice, con la solita ironia che lo contraddistingue, ha proposto la canonizzazione della stakanovista di Cologno.
Scrive Costantino:
“Innanzitutto, Santa Barbara possiede una delle caratteristiche che ci si aspetta da una creatura del suo livello spirituale: essere quotidianamente sottoposta a un’impietosa gogna mediatica, una pena che la teologia moderna – in mancanza di leoni e colossei – dovrebbe considerare equivalente al martirio. Questa sua propensione a subire linciaggi sarebbe più che sufficiente a rendermela simpatica, ma Santa Barbara ha molti più meriti: basta metterla al confronto con i suoi illustri colleghi. Andiamo, infatti, a vedere cosa hanno da offrire gli altri volti della televisione d’intrattenimento italiana, quelli che definiscono Barbara troppo trash, che l’additano e la criticano continuamente, che la usano come capro espiatorio nella vana speranza di nobilitare il livello dei loro mediocri programmi. Varrebbe la pena di ricordare a questi tizi che nessuno di loro manda in onda dei documentari sulla neuroscienza, né intervista Nobel per la Fisica o premier cinesi, e che da noi la massima aspirazione televisiva è diventare Milena Gabanelli e fare un’inchiesta in cui si scopre che le piume che trovate nei piumini provengono da vere oche i cui sentimenti vengono feriti con una certa regolarità”.
Pur definendo il salotto della conduttrice un “sottobosco horror“, Della Gherardesca risponde per le rime a chi tira in ballo il trash per criticare la padrona di casa del Grande Fratello 15:
“Chi conosce veramente la cultura del trash, ha dimestichezza con la cinematografia di John Waters, di Andy Warhol con Joe D’Alessandro e Holly Woodlawn, e ricorda a memoria i vecchi talk show di Jerry Springer che, non a caso, hanno ispirato un sublime e blasfemo musical d’avanguardia: Jerry Springer: The Opera. (Tanto per farci un’idea, in questo spettacolo – mandato in onda con grandi critiche da Bbc 2 e a tutt’oggi in cartellone Off-Broadway – gli autori Richard Thomas e Stewart Lee affidano il ruolo di Gesù Cristo a un afroamericano omosessuale col pannolone). E se si conoscono almeno queste colonne della cultura trash, non si può non sapere che un prodotto trash non può mai essere troppo trash. Si è trash solo quando si è totalmente trash. In caso contrario, è solo cattivo gusto”.
Barbara d’Urso: santa o diabolica della tivù?