Home L'aria che tira Myrta Merlino: “Arrivano delle proposte, ma io rimango a La7”

Myrta Merlino: “Arrivano delle proposte, ma io rimango a La7”

Myrta Merlino rifiuta la Rai: rimarrà a La 7.

pubblicato 2 Giugno 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 00:15

Che aria tira? Per Myrta Merlino senz’altro positiva. Il suo approfondimento del mezzogiorno, in onda da sette stagioni su La 7, continua a essere un successo di pubblico: è il programma più visto nella fascia 11-12 e anche nell’ultima settimana ha raggiunto vette del 10% di share. Numeri particolarmente importanti per l’emittente diretta da Andrea Salerno. Anche sul piano dei contenuti, L’Aria che tira è un’oasi felice: la politica e l’economia vengono raccontate in maniera pop, senza puzza sotto il naso.

Myrta Merlino dunque piace, non solo ai telespettatori. “La giornalista negli anni è stata corteggiata da Mediaset e ora su di lei avrebbe messo gli occhi la Rai. A Viale Mazzini qualcuno sarebbe pronto ad offrigli la conduzione di un talk show in prima serata”, scriveva qualche giorno fa Candela su Dagospia. Urbano Cairo, però, sembra averla blindata. Intervistata dal Corriere della Sera la giornalista napoletana ha annunciato: “Sto vivendo un matrimonio televisivo felice, che funziona bene. A La7 mi apprezzano e mi stimano, ho un contratto molto lungo per L’aria che tira. Certo, le lusinghe mi piacciono, capita a tutte le donne, amo sapere che esiste un mercato televisivo e quindi possono arrivare altre proposte. Però qui mi sento a casa mia, ho conquistato il mio spazio un millimetro alla volta, e qui resterò”.

Secondo Myrta, si può fare “servizio pubblico” anche su La7:

“Ogni giorno raccontiamo il grande romanzo popolare del nostro Paese tenendo l’orecchio a terra e seguendo l’Italia. Per spiegarmi: io ho visto crescere politicamente Di Maio e Salvini proprio perché sono stati continuamente ospiti dai luoghi in cui avvenivano fatti significativi. Siamo una barca a vela leggera e agile, molto più della Rai. Se avviene qualcosa, ci muoviamo con estrema rapidità”.

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