Mentana e il video backstage dello ‘scoop’ sul Governo Conte: “Casalino si è scusato”
Social e tv hanno sancito la loro unione nella crisi istituzionale più lunga della storia della Repubblica. Il video di Casalino che invia uno scoop a Mentana e ironizza sui suoi tempi di reazione è stata un piccolo ‘caso’, chiuso con delle scuse.
L’ufficio stampa del M5S, Rocco Casalino, invia un sms a Enrico Mentana in diretta per ufficializzare di fatto la nascita del Governo politico gialloverde in piena #MaratonaMentana di giovedì 31 maggio (qui la diretta e attenzione dal minuto 2.04.09). Fin qui nulla di sostanzialmente strano: le fonti servono a questo (e sono queste).
Solo che il momento dell’invio viene immortalato da un fedele di Casalino che registra il portavoce pentastellato (ora capo della comunicazione del Premier Conte) mentre fa la ‘telecronaca’ dello scoop spedito a Mentana – un messaggio copiato da una chat dello stesso Casalino che recita “Ci sono tutte le condizioni per la formazione di un Governo M5S-Lega”, firmato Di Maio e Salvini – con tanto di commento sui tempi di reazione del direttore alla ricezione della news nel pieno della sua Maratona. Il video, reso pubblico dal direttore di affaritaliani.it Angelo Perrino sulla propria pagina FB (ma evidentemente per gli amici, perché non ce n’è traccia), è stato poi ripreso da Repubblica.it, dove è ancora visibile.
“Troppo tempo, eh… Enrico, più veloce” commenta Casalino a 15” dall’invio del messaggio.
Dopo altri 13” Mentana interrompe la Sardoni in collegamento da Quirinale per leggere quella che definisce la “dichiarazione comune di Salvini e Di Maio sulla formazione del Governo politico, come ci arriva da fonte diretta“. Di fatto è la nota che si attendeva per l’ufficializzazione della fine del tentativo Cottarelli e lo stesso messaggio è stato girato poco dopo a tutte le agenzie.
Ad aver colpito è stato più che altro l’atteggiamento ‘beffardo’ di Casalino, quel fare un po’ da ‘bulli’ che ha dato a molti la sensazione di un ‘ridimensionamento’ di Mentana. Un video per il quale Casalino si è scusato, come ha rivelato lo stesso Direttore rispondendo a un commento postato sulla sua pagina Facebook.
“[Casalino, ndr] Si è scusato. Era un momento di delirio per una notizia che attendevano da anni. Lo ha tradito chi ha diffuso all’esterno il video. Che il responsabile della comunicazione di un movimento dia una notizia importante in tempo reale a chi sta facendo una diretta è del tutto normale. È ciò che ho sempre chiesto di fare a tutte le fonti accreditate in ogni maratona. A me interessa la sostanza. Mi avesse dato una notizia falsa, o usato in qualsiasi modo, sarebbe tutt’altro discorso”
scrive Mentana, spiegando anche come ‘funziona’ la macchina delle notizie live.
In fondo lo aveva fatto anche in diretta, paragonando il messaggio ricevuto con i dispacci trasmessi da Radio Londra durante la Guerra:
“Questa dichiarazione è il segnale che serve al Quirinale per varare la doppia operazione, ovvero “Grazie Cottarelli”, “Si avanzi Conte””.
In realtà il vero scoop – e non il dispaccio da ‘inizio operazioni fase 3’ – era arrivato diverse ore prima con una foto inviata sul cellulare di Mentana che immortalava Di Maio, Salvini e il ‘recuperato’ Conte a colloquio riservato sul terrazzo del palazzo dei Gruppi Parlamentari, segno evidente di un rinnovato tentativo per la formazione di un Governo politico. Uno scatto – ottimizzato in diretta da Mentana che lo ha poi girato alla regia – che è stato il vero punto di svolta della #MaratonaMentana e del pomeriggio informativo e arrivato da un parlamentare di opposizione che il direttore Mentana ha ringraziato “a bocce ferme” con un post su FB.
Si è discusso sul ruolo dell’informazione e del giornalismo ‘megafono’ dei politici, soprattutto se e quando si riprendono contenuti social e si ripropongono in diretta, e se n’è parlato anche nell’ultima puntata di Tv Talk, proprio con Mentana, insieme al direttore di Rai News 24 Antonio Di Bella e a Franco Di Mare. Se c’è una contestualizzazione, un commento, un’analisi e anche un ‘pizzico’ di memoria storica e cultura politica – oltre alla conoscenza del mestiere di giornalista – difficile che si possa correre questo rischio. Più problematico lasciare spazi comiziali in trasmissioni di intrattenimento, ma questa è un’altra storia.