Alessandro Greco a Blogo: “Zero e lode chiude? Nessuna comunicazione. No polemiche con la Rai, no preoccupazione per la mia carriera”
“La seconda stagione di Zero e lode, che nel corso dei mesi è cresciuto negli ascolti, non era prevista. Per la tv pubblica ho un occhio di riguardo, ma sono pronto a valutare anche proposte da altri fronti. E non sono preoccupato per la mia carriera”
Venerdì scorso ha chiuso i battenti Zero e lode. 176 puntate e la quasi certezza della mancata riconferma nella prossima stagione. Alessandro Greco, conduttore e mattatore del quiz prodotto da Endemol, non fa drammi e nell’intervista concessa a Blogo mostra invidiabile serenità:
Quando sono stato chiamato per Zero e lode il direttore generale Rai Mario Orfeo, l’allora direttore di Rai1 Andrea Fabiano e la società di produzione Endemol hanno parlato di esperimento, inserire un quiz in una fascia oraria notoriamente fidelizzata su altri canali con altre cose. Fino all’anno scorso quella fascia era all’8% di share, noi abbiamo chiuso la stagione al 12-13%, quindi l’esperimento è riuscito. Anzi, non è più un esperimento, ma una realtà. È andata ben oltre le mie aspettative e le aspettative di tutti. Zero e lode, in onda tutti i giorni, mi ha dato continuità. Tutto questo mi regala grande gioia.
I dati di ascolti parlano chiaro, in effetti: l’esperimento è riuscito, i numeri ti danno ragione. Quindi?
(ride, Ndr) Chiariamo – così rispondo a certe stupidaggini scritte nei mesi scorsi riguardo una presunta chiusura anticipata – che l’accordo prevedeva che Zero e Lode andasse in onda fino a marzo 2018, con fine delle registrazioni a febbraio. Poi, siccome ci abbiamo preso gusto tutti, ci hanno chiesto di finire la stagione. Il ritorno in onda nella prossima stagione – io ne sarei contentissimo – non era scritto da nessuna parte, non era previsto. In questi giorni mi arrivano l’entusiasmo, l’affetto e le reazioni eclatanti da parte del pubblico. Il programma è finito e già manca l’appuntamento fisso. Un po’ come quando vai in un posto dove pensi di trovare la comitiva e invece la comitiva non c’è più. Questo conferma che ogni volta che il pubblico mi rintraccia nell’etere, le reazioni sono positive.
Pare che al posto di Zero e lode andrà in onda un nuovo programma con Caterina Balivo…
Questo non lo so. So che sono stato chiamato per Zero e lode fino a febbraio 2018. Poi c’hanno rinnovato il contratto fino alla fine della stagione.
Ci si chiede però perché non confermare un programma che ha fatto crescere gli ascolti di Rai1 in una fascia complicata…
Sono valutazioni che lascio al pubblico e agli addetti ai lavori. Io mi fermo ai fatti. Le voci sul futuro non mi riguardano.
Ad oggi quali notizie hai sul futuro di Zero e lode?
Non ho nessuna comunicazione in tal senso.
Se ti comunicassero la mancata conferma di Zero e lode come reagiresti?
Ascolterò e apprenderò la comunicazione sul momento. Rispetto a Zero e lode non mi aspetto nulla. Se arrivasse qualche segnale positivo dalla Rai di riproporlo… ci mancherebbe altro! Sono pronto ad uscire dai box. Quel che sarà, sarà.
Immagino che chiunque si trovasse al tuo posto riterrebbe sorprendente mettere in dubbio la riconferma – e non il contrario – di un programma cresciuto nei mesi…
Si dice squadra che vince non si cambia. Però, nella vita, non è detto che sia sempre così. Nella vita c’è il tutto e il contrario di tutto.
In un momento cruciale della stagione Zero e lode è stato sostituito per una settimana da Ballando on the road…
La polemica non esiste, perché questa mossa era già stata fatta nella scorsa stagione. Ci hanno comunicato che dovevamo lasciar spazio a Ballando on the road… e basta, non c’è nulla di polemico.
Gli ascolti di Ballando on the road sono stati più bassi di quelli di Zero e lode.
Vero. Questo lo lascio ai cronisti e agli addetti ai lavori. Io mi occupo della parte pratica e artistica, a me interessa intrattenere e portare del bene alle persone.
Nell’ultima puntata, rivolgendoti al pubblico, hai detto: “Non avete idea del piacere, delle soddisfazioni e delle gioie che ci avete dato in questi mesi. Abbiamo cominciato da zero e voi, solo voi, ci avete dato la lode. Grazie”. Volevi intendere che la Rai vi ha abbandonati e che avete potuto contare solo sul pubblico?
No, questo è farsi un film e travisare la realtà! Io sono trasparente e lineare. È stato semplicemente un modo estemporaneo per salutare il pubblico giocando col titolo del programma.
Insomma, niente frecciatina nei confronti della Rai?
No, assolutamente. Non è nel mio stile, non è mia consuetudine.
Dopo la prima settimana con Stefano Santucci, ha debuttato in studio come zerologo del programma Francesco Lancia, con il quale avete dato vita a divertenti siparietti…
All’inizio volevo spiegare al pubblico in maniera – quasi ossessiva – il gioco perché il meccanismo è particolare e inedito per l’Italia. Per farlo era ideale che fosse presente in studio il capo progetto. Quando ci siamo resi conto che il meccanismo era stato acquisito dal pubblico, abbiamo fatto diventare il programma un quiz show, che è nelle mie corde. L’arrivo di Francesco non è stato pensato a tavolino, ma è venuto naturale (a me lo ha comunicato lo stesso Santucci): faceva parte del gruppo degli autori, non aveva mai fatto televisione, all’inizio svolgeva il compitino, introduceva le domande e dava specifiche sulle risposte. Poi, registrando le puntate, gli ho mandato dei segnali: dovevamo e potevamo giocarcela in maniera estemporanea. Abbiamo fatto un’operazione al contrario: lui precisino, io a sparigliare le carte. La nostra interazione è stata molto apprezzata ed ha rappresentato il giusto mix tra la liturgia del gioco e l’intrattenimento che è nelle mie caratteristiche.
Insomma, possiamo dire che hai lanciato come personaggio televisivo Francesco Lancia?
Sì, diciamolo (ride, Ndr). La televisione ha trovato in Francesco Lancia una bella sorpresa e una bella risorsa.
Si parla di Flavio Insinna nuovo conduttore de L’Eredità, ma leggo sui social molti che fanno il tuo nome. Domanda secca: sarai il nuovo conduttore de L’Eredità?
No. Tutto quello che ho sentito e ho letto che riguarda me e L’Eredità è frutto di quanto scritto dagli addetti ai lavori e dei pensieri del pubblico. Mi emoziona leggere molti accostamenti tra me e Fabrizio Frizzi come modalità di conduzione, peculiarità di indole umana e modo di porsi. Comunque, ribadisco: non ho avuto nessun contatto con chi si occupa de L’Eredità.
Zero e lode è adattabile anche in un’altra fascia di palinsesto?
Considerando che il programma è andato verso il quiz show, rinforzandolo anche con risorse economiche, penso che possa dire la sua anche in un’altra fascia oraria.
Zero e lode fuori dalla Rai te lo immagini?
La maggior parte della mia attività televisiva, dal 1997 ad oggi, è legata alla Rai, verso cui ho un occhio di riguardo. Ma non avendo proposte di rapporti continuativi è normale che io guardi e ascolti altri fronti.
Hai ricevuto offerte da questi altri fronti?
No.
La tua carriera ad un certo punto ha vissuto una fase difficile…
Sì, mio malgrado. Ci tengo a specificare che quando il pubblico mi ha visto di meno non è mai successo per mia volontà.
Ecco. Nel caso di mancata riconferma di Zero e lode sei preoccupato che la tua carriera possa rivivere uno stop?
No. Uso la frase di Madre Teresa di Calcutta: non mi preoccupo, mi occupo. Penso a fare ciò che via via sicuramente mi arriverà perché se semini bene sicuramente raccogli frutti buoni.
Non esiste intervista ad Alessandro Greco senza riferimento a Furore. Quindi provvedo subito: con Zero e lode pensi di essere riuscito a toglierti di dosso l’etichetta di “quello di Furore”?
Non l’ho mai vissuta come un’etichetta. Anzi, in Zero e lode ho portato quel ‘Furore’ che nel format originale inglese non era previsto.