Non Disturbare: schema acerbo, dialogo ansiogeno, ma storie che non lasciano indifferenti
12 interviste, 12 donne, 6 puntate, una padrona di casa: nuovo format Stand by Me nella seconda serata di Rai 1.
Non Disturbare soffre di un pizzico di artificiosità ed è per questo un’eccezione nella produzione Stand by Me, solitamente caratterizzata dalla strepitosa capacità di raccontare il reale, il quotidiano, con delicatezza e senza fronzoli, ma con tutta la potenza delle storie protagoniste. In Non Disturbare resiste la seconda tipicità, ovvero la forza delle storie, ma la cornice ha il sapore dell’artificio, del patinato, del costruito. Saranno le luci, i toni pastello, la fotografia da luxury suite adattata alla location – e alla conduttrice -, ma l’effetto complessivo finisce per ricoprire il programma di una patina che sembra creare un filtro tra la voglia di raccontarsi dei protagonisti e il desiderio di ascoltare del pubblico.
Il filtro più forte è dato proprio dalla conduttrice: Paola Perego è a suo agio nel genere e, come da sua caratteristica, finisce per partecipare alla chiacchierata in maniera non proprio ‘mimetica’, anzi talvolta copre l’interlocutore. Il dialogo, la condivisione di esperienze personali, l’inserimento del proprio ricordo è di certo un modo per creare un legame con l’intervistato ed è anche un espediente per restituire la natura ‘intima’ della chiacchierata tra amiche in un hotel: il punto è che questo modo di intervistare è proprio della Perego, è la sua cifra. Che sia in studio o in un hotel, la Perego entra sempre nel racconto e frammenta spesso, creando un andamento, all’inizio, piuttosto ansiogeno. Poi si entra in un ritmo e la storia prende il sopravvento. Può piacere o non piacere. Come gusto personale, apprezzo di più lo stile ‘mimetico’, diciamo…
Parlavo, però, di un format ‘acerbo’ e ‘ansiogeno’: 25 minuti a incontro si traducono sì in un ritmo serrato, ma anche in una serie di giustapposizioni, di momenti ‘forzati’, dettati dal desiderio connotare e narrativizzare la location tramite lo sguardo nel trolley, il regalo del direttore, il servizio in camera. Preciso, però, che le tre cloche del Room Service, con le tre foto servite all’intervistata, sono il blocco migliore del programma, l’unico a garantire continuità e un climax al racconto. Non a caso è il cuore della puntata. Tutto intorno, però, c’è una certa fretta, diciamo molta fretta, là dove la grana delle protagoniste di puntata meriterebbe qualche minuto in più.
Interessante il ‘ritiro’ del cellulare per l’incursione nelle chat e nei messaggi, anche se la griglia costruita finisce per soffocare un po’ troppo il dialogo. Certo, una struttura bisogna darsela e lo spunto dell’hotel è interessante: forse in questa prima edizione si è cercato di sottolineare la connotazione con fin troppi elementi; qualche momento in meno, vista la durata del programma, potrebbe aiutare.
Là dove il format non tradisce è nella capacità di andare in profondità nelle emozioni e nei sentimenti. In questo la scrittura di Stand by Me non si smentisce: al netto dell’artificiosità della struttura, della confezione patinata, della mediatrice troppo protagonista resta la forza delle protagoniste, entrambe desiderose di raccontarsi e a proprio agio nel format, diversamente da altre situazioni più o meno analoghe (cfr. – con tutte le cautele del caso – Simona Ventura a Belve). L’elemento intrigante è quel modo di iniziare in souplesse, con argomenti e confidenze in fondo già ascoltate/lette, ma di piazzare al momento giusto la domanda – o l’imbeccata – che fa crollare le difese.
Simona Ventura che parla del suo aborto a 19 anni, dopo la sua ‘prima volta’, è un cazzotto nello stomaco, addolcito dal racconto dell’adozione speciale della sua Caterina o del primo incontro con Stefano Bettarini, con toni diversi da quelli che in genere si consumano in uno studio tv.
Con Carolyn Smith, invece, si va dritti contro il cancro, in uno scambio che lascia senza respiro: la malattia, le cure, la scomparsa del padre, l’ideazione di un ballo che le permettesse di continuare a danzare nonostante le conseguenze della chemio… una discesa agli inferi con la Smith a fare da guida e da sostegno al telespettatore.
La scrittura, quindi, regge; la cornice meno, anche a causa di quel ‘pay off’ che richiama la prima regola del Fight Club (“Quel che si dice in Hotel resta in Hotel“). Lo colloco negli artifici non necessari. Non necessari, anzi controproducenti per un programma che richiede di grattare un po’ la superficie, di neutralizzare i filtri, di ignorare i ninnoli per dare il meglio di sé.
Non Disturbare: diretta prima puntata
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23.18
Una mezz’oretta – o poco meno – per la prima puntata di Non Disturbare.
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23.50
Tg1 60 secondi…
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23.57
“Incasso tantissimo, poi sbotto”: la Ventura si racconta con molta iù libertà rispetto a Belve, con la Fagnini, con la quale era più sulla difensiva…
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00.01
E si ricorda la lotta nel fango: “Lì è sfuggita la mano…”. Ha pensato anche che il pubblico non le volesse più bene, vista l’eliminazione. L’umiliazione è stata forte. “Visto chi mi ha battuto al televoto, sembrava tutto un po’ strano… ma va bene così…”. “Dopo 4 anni anche basta….Magari tra poco ci sarà una mia isola nuova…” dice la Ventura: il riferimento è a Temptation Island.
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00.06
Wazzup di Giacomo che non sapeva che non sarebbe tornata a cena…
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Se Caterina rimanesse incinta cosa le direbbe? “Sarebbe una sua scelta…”.
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Ed ecco Bettarini. “Il tuo inviato!” dice Simona a Paola. Racconta il loro primo incontro in Sardegna: lui si era trasferito al Cagliari, lei presentava il Cagliari. Fu galeotta l’occasione. “Una storia molto mediatica, ma non c’è stato mai modo di seguirlo nelle sue squadre. Io non ho mai fatto una scelta tranchant: mediaticamente ero sopra di lui; lui andava in Nazionale e io quell’anno ero a Sanremo. Non è stato fatto apposta. Uniti eravamo due contro tutti… ma non è stato così”.
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00.11
Perego racconta delle sue corna. “Io non lo volevo sapere” dice Ventura che poi nel suo libro ha parlato di un tradimento ‘cerebrale’, “con cui parlare di tutto, che anticipa i tuoi pensieri. Era un’affinità elettiva, ha dato sofferenza e l’ho considerato un piede di porco per un matrimonio…”.
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Io e i miei boys è la chat con i figli, quindi gruppi di classe e feste.
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00.16
Veloce, direi ansiogeno. “Quello che ho capito di Simona è che è una persona più fragile di quello che vuol far credere.
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Nel trolley non mancano i tacchi, che usa nonostante non abbia ancora ripreso del tutto la sensibilità.
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00.23
Cosa rappresentano per te i foulard? “Chic”.
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00.23
Come è stato perdere i capelli? “La prima volta non è stato drammatica, con la seconda peggio…” perché non se l’aspettava. Le avevano detto che col secondo ciclo non sarebbe successo. “Perché io?”. Questa interista mi sta prendendo alla gola, lo confesso… L’argomento è tosto. Ma Carolyn si racconta con tutte le difficoltà e il coraggio che sta dimostrando.
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00.26
Le persone si allontanano da chi ha il cancro, dice Carolyn. “In Italia pensavano fossi già morta… quel poco lavoro sembrava scomparso”. “Adesso esagero. Per come lo racconti, il tumore sembra quasi una cosa bella… ma quale è stato il momento in cui hai detto ‘Non ce la faccio?'”. Dopo la pubblicità.
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00.31
“Due momenti: quando ho fatto la mastectomia e l’intervento al fegato, per cui sono stata sempre ferma”. Dio dov’era in quei momenti, chiede la Perego. “Io in quel periodo uscivo di casa e urlavo, ma poi ho pensato e c’è un perché alle cose. Adesso so che il mio compito è aiutare gli altri…”. Complimenti a Carolyn-
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Primo matrimonio nel 1983 e i primi problemi nel 1986. Poi ha conosciuto Tino: era un suo allievo e l’ha seguito con la sua fidanzata, facendoli diventare campioni. Quando si è separata, ha chiesto aiuto proprio a Tino. E tutto è iniziato.
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00.37
Non hanno avuto figli e non per scelta. Li ha cercati, li ha voluti, ma non li hanno avuto. Ha avuto un aborto spontaneo con il primo marito, poi i medici le hanno detto che lo stress creava problemi e doveva smettere di lavorare. Lei non ha voluto roba artificiale: “Se deve venire viene”.
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00.43
E così, all’improvviso finisce. “Quello che ho capito con Carolyn è che finché non affronti le difficoltà non sai quanta forza hai”. “E quello che si dice nelle stanze resta nelle stanze…” dice la Perego, che dà appuntamento alla prossima settimana con Iva Zanicchi e Chiara Francini.
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Prima valutazione? Schema acerbo, dialogo ansiogeno, ma storie che non lasciano indifferenti.
Non Disturbare, anticipazioni prima puntata
Paola Perego torna su Rai 1 per un ciclo di interviste al femminile realizzate in un albergo: un luogo di passaggio, di incontri talvolta casuali, un ‘non luogo’ dove ci si può sentire più liberi e lontani dai legacci del quotidiano e magari confidarsi meglio, soprattutto se a letto. Location e filosofia del programma ‘convergono’ in Non Disturbare, in onda alle 23.50 sull’ammiraglia Rai da questa sera, lunedì 25 giugno. E come vuole la tradizione degli ‘alberghi’, per avere un po’ di privacy e di intimità, è bene appendere alla porta il classico cartellino, quel ‘Non Distubare’ che mette al riparo da fastidiose interruzioni.
Non Disturbare | Il format
Sei puntate, due interviste per serata, tutte realizzate in una stanza d’albergo e con protagoniste del mondo del cinema, della tv, dello spettacolo e della cultura.
La cifra vuole essere quella delle confidenze, della chiacchierata informale tra vita pubblica e privata, tra amiche, anche se poi destinate al piccolo schermo.
L’hotel non è solo una cornice, ma la struttura stessa del programma: i momenti dell’intervista sono cadenzati dai servizi in camera offerti dall’hotel e caratterizzati da spunti legati agli aspetti canonici del viaggio: un’ispezione del trolley, una telefonata dalla hall, una ‘intrusione’ nel cellulare ‘favorita’ da una connessione Wi-Fi poco protetta.
Non Disturbare è un programma prodotto per Rai1 da Stand By Me; è condotto da Paola Perego e curato da Davide Acampora, è scritto da Annalisa Giaccari, Claudio Moretti e Andrea Teodori. La regia è di Franco Bianca.
Non Disturbare | Le ospiti
Paola Perego intervista Simona Ventura, Carolyn Smith, Iva Zanicchi, Chiara Francini, Naike Rivelli, Barbara Palombelli, Nancy Brilli, Andrea Delogu, Anna Falchi, Nunzia De Girolamo, Paola Ferrari ed Eva Grimaldi.
Non Disturbare | Come seguirlo in tv e in live streaming
Non Disturbare va in onda per 6 lunedì, in seconda serata, dalle 23.50 su Rai 1 e Rai HD (DTT, 501). Il programma va in onda anche in live streaming sulla piattaforma Raiplay, dove sarà visibile anche on demand.
Non Disturbare | Second Screen
L’hashtag ufficiale è #NonDisturbare. Profili FB Stand by Me, profilo Instagram Paola Perego.