Luca Telese a Blogo: “Gli sms notturni di Cairo, le boccacce a Mentana e il mio numero di telefono.. che darò stasera a In Onda”
“Mentana dice che non vota da anni, io invece ho sempre detto al mio pubblico che sono di sinistra. Non voglio prendere in giro lo spettatore”
“In questi anni lo standard giornalistico prevede che il conduttore non debba avere opinioni, ma debba essere imparziale. Mentana dice che non vota da anni, io invece ho sempre detto al mio pubblico che sono di sinistra. Non voglio prendere in giro lo spettatore, che può verificare se quando arriva Bersani io gli faccio la domanda. A Piazzapulita ho portato in studio un pvc plasticato lungo due metri e mezzo per mostrare quanto il referendum costituzionale di Renzi fosse un pasticcio. Lo stesso ho fatto con l’assegno dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, con il quale ho avvolto Vito Crimi, che poi non mi ha voluto parlare per due mesi. Io mi espongo. E questo è un punto debole. Ma non scriverlo (ride, Ndr)”.
Luca Telese è un fiume in piena e dà la sensazione di essere molto carico alla vigilia della nuova stagione di In Onda. Che torna da stasera su La7 (“il direttore Salerno è l’allenatore in campo, in pratica fa l’autore del programma“) con ospite il vice Premier Luigi Di Maio. Nelle puntate successive ci saranno l’altro vice Premier Matteo Salvini, l’ex ministro degli Interni Marco Minniti, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il segretario reggente del Pd Maurizio Martina.
Siamo contenti di partire con la prima fila. C’è voglia di discutere e dopo anni in cui volevano stare sulle loro, il primo effetto positivo della Terza Repubblica è che tutti vogliono mostrare la mercanzia. Siamo entusiasti perché già solo preparando il calendario della prima settimana ci siamo resi conti che ci sono decine di temi di cui possiamo discutere, come è giusto vietate gli spot del gioco d’azzardo, cosa è successo nel vertice dell’Unione europea, come e se si farà la flat tax.
Il giornalista farà coppia come di consueto con David Parenzo, che per questo motivo diserterà l’ultima parte de La Zanzara su Radio 24:
Non apriremo le puntate con le nostre opinioni per forza in opposizione. Ma di certo David è un euro-entusiasta, io un euro-critico, lui è un tifoso dell’establishment, a me invece fa venire l’orticaria.
Come anticipato da Blogo, due le puntate lunghe ogni settimana, quelle del martedì e del giovedì. Tra gli inviati alcuni ‘rubati’ a Nemo (Nello Trocchia), DiMartedì, Piazzapulita e Non è l’Arena (Danilo Lupo):
In onda è una specie di best of, una factory dell’informazione, con professionisti che non vogliono mollare neanche a luglio e agosto.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova stagione di In Onda?
Vogliamo provare a non farci dettare l’agenda solo dai social. Nelle puntate del sabato faremo degli approfondimenti, la prima settimana sulle pensioni e sulla quota 100. Alcune saranno registrate, altre in diretta. Nella rete di Mentana comandano le news, nulla è programmabile. Quando conducevo con Luisella Costamagna avevamo tre giorni di pausa, erano previste tre puntate registrate, eravamo stremati, era Ferragosto, quando non si trovano gli ospiti. Ma arrivò la lettera della Bce, ci chiamò Mentana: ‘Tornate subito, il tg parla di cosa sta facendo Monti davanti all’Europa e voi discutete del libro dell’estate?’. Sono tornato indietro dall’aeroporto. Luisella era in Grecia. Litigò in maniera clamorosa con Mentana, ma alla fine rientrò anche lei.
Ti aspetti una telefonata di Mentana anche quest’estate?
Il rapporto con Enrico è talmente stretto che più che una telefonata per intenderci basta un’occhiata nei corridoi di La7. A me piace andare nel suo studio e fargli le boccacce mentre sta conducendo il Tg. Lui si vendica venendoci a sfottere mentre siamo in onda noi. È un misto di goliardia e di caserma.
Nelle puntate lunghe del martedì e del giovedì affronterete anche temi light?
In onda è un programma serio. L’anno scorso abbiamo fatto, per esempio, alcune puntate sul viaggio, ma sono state puntate serie, non light. In Onda deve la sua fortuna al fatto di non essere un programma light, ma serioso. La gente bada al sodo.
Torni in tv dopo un anno di stop e dopo Bianco e nero che nell’inverno del 2017 non andò bene.
Andò male. Tentammo di fare un programma di cronaca raffinato e innovativo, ma, sebbene non abbiamo avuto molte critiche sul prodotto, abbiamo verificato che il pubblico di La7 vuole la politica, non delitti e simili. L’obiettivo era il 3,5%, abbiamo fatto il 2,20. Avevamo previsto 10 puntate e 10 ne abbiamo fatte. In un altro posto ci avrebbero decapitato dopo la seconda. Molti pensano che l’insuccesso sia un fallimento, ma dall’insuccesso impari un sacco di cose. La7, per esempio, ora fa partire la prima serata della domenica con Giletti prima, alle 20.30.
Nella stagione tv autunnale c’è spazio per Telese?
Su La7 si fanno tantissimi esperimenti, se ci saranno sarò ben contento di lavorarci. Lo spazio c’è. Ma ho trovato un equilibrio molto bello, in radio (conduce 24 Mattino su Radio 24, Ndr) per tutto l’anno faccio un lavoro di preparazione. La radio, a differenza della tv, dialoga, ha il feedback con il pubblico.
A proposito, continuerai su Radio 24 nella fascia mattutina anche la prossima stagione?
Sì, se non muoio prima… Ho scoperto in me energie che non pensavo di avere. E mi piace molto stare nel gorgo delle cose. Nella seconda puntata ho dato il mio numero di telefono. Non mi ha chiamato nessuno, ma le persone mi scrivono senza invadermi. Il pubblico della radio è selettivo e intelligente. La televisione è un bazooka, la radio è un bisturi.
Insomma, mi sembra di capire che non intendi dare il tuo numero di telefono nella puntata di stasera di In onda…
Chissà. Anzi, guarda: lo darò. Stasera darò in diretta il mio numero di telefono. Così vedremo la differenza tra tv e radio.
Gene Gnocchi a DiMartedì recentemente ti ha imitato rappresentandoti come un fustigatore. Con lui avevi lavorato proprio a In onda quando conducevi con la Costamagna.
Gene è un amico. Quel giorno non mi disse niente, mentre Floris mi mandò un messaggino: ‘Stasera non perderti il programma alle 23.40’. Dopo anni passati a scrivere di quelli che si sentono imitati, ho capito che si prova una sensazione strana. Dopo l’imitazione mi arrivarono molti messaggi su Whatsapp: la maggior parte dicevano ‘ma lui è più magro’.
Beh, questo è oggettivo, dai…
Macché, sono più magro io! (ride, Ndr). Mi ha fatto capire che la televisione è prima di tutto apparenza, solo dopo arriva il messaggio. Conduco da 14 anni, ma l’imitazione è arrivata solo dopo il mio frontale con l’allora ministro Valeria Fedeli a Tagadà.
Sei davvero un fustigatore, allora…
Non sono un Savonarola, ma in tv ogni tanto bisogna fare un controllo di coerenza ai politici. Lo si fa in tutti i Paesi civili.
Una puntata lunga in più per questa stagione di In Onda. Immagino che Cairo abbia ritoccato il tuo stipendio…
No, Cairo su questo è il numero uno assoluto (ride, Ndr). Una puntata lunga in più a parità di contratto. Cairo dice: ‘Così hai molte più opportunità di esprimerti’. Quando arrivò a La7 io fui il primo conduttore ad incontrarlo, sebbene stessi per passare a Mediaset per Matrix. Mi chiamò e ci vedemmo in un albergo con terrazza su via Veneto. Si china, prende dalla valigetta un faldone, ci mette la mano sopra, lo apre e inizia a snocciolare dati, numeri, ascolti e durata media di tre anni di puntate di In Onda. Siamo stati lì 3 ore e 40 minuti. Un’esperienza da incubo. Tre anni dopo mi ha chiamato, strappandomi da Mediaset, con la quale stavo firmando un altro contratto. Lui lavora così, con tutti. Mi chiedo: ma quando dorme?
Ecco, quando dorme?
Non lo so. Quando andò in onda la prima puntata di Bianco e nero lui era impegnato con la scalata Rizzoli e per questo non riuscì a seguirla in diretta. Alla fine della puntata lo chiamai – era piena notte – e lui mi disse: ‘Porca miseria, non sono riuscito a vederlo, sto finendo una riunione. Me lo rivedo con MySky’. Io pensavo l’avrebbe rivista il giorno successivo, invece… ore 2.40 mi arriva il primo messaggio di Cairo: ‘Ho iniziato a vederla’. Se l’è rivista tutta, mandandomi in continuazione messaggi per tutta la notte. Puoi immaginare io quanto fossi stanco dopo l’esordio in diretta. Ma se l’editore sta guardando il tuo programma…. è una pressione, una bella pressione.