Massimo Giletti a TvBlog: L’emozione, la dignità e la libertà che ha un prezzo che son felice di aver pagato
Cinque domande al conduttore di Non è l’Arena su La7
Ospite della nostra rubrica estiva “Cinque domande a…” oggi qui su TvBlog c’è il padrone di casa della domenica sera di La7 Massimo Giletti. Con la sua “Non è l’Arena” ha infatti presidiato con successo lo slot della domenica sera del canale di Urbano Cairo. Con Giletti abbiamo fatto un bilancio di questa stagione del suo talk show d’informazione a La7, abbiamo parlato anche di passato e ovviamente di futuro.
Si è chiusa una stagione molto difficile che ti ha visto traslocare da Rai1 a La7 con un impegno a dir poco gravoso. Quale è stato il momento più difficile di questa stagione e quale quello in cui ti senti di aver in qualche modo svoltato ?
La sera in cui sono entrato in diretta nel mio nuovo mondo. Sono stati attimi di emozione che difficilmente si riescono a trasferire con le parole. C’era intorno a me una tensione forte ,palpabile. Ogni sguardo cercava i miei occhi per capire come stavo, forse per tentare di anticipare cosa avrei detto. Poi il silenzio mentre parlavo Tutti attimi indimenticabili che resteranno dentro di me per sempre, come i volti di chi mi voleva davvero bene e mi ha seguito in questa fantastica e un po’ folle sfida Il momento in cui ho sentito di aver svoltato è stato quando abbiamo battuto RaiUno e Fabio Fazio, non tanto per un orgoglio personale, quanto perché quella sera politicamente drammatica per il nostro Paese, con il nostro successo si aveva la conferma assoluta che La 7 è una Tv di Servizio Pubblico. Chi ci cercava quella notte voleva essere informato, anche chi paga un canone non voleva seguire “nani e ballerine “ che saltellavano su Rai Uno ma desiderava capire come sarebbe finito lo scontro tra il Quirinale e il duo Salvini-Di Maio .
C’è stato un momento in cui ti sei pentito di non aver accettato l’offerta Rai di fare il sabato sera? E a proposito di Rai come vedi la tua uscita dello scorso anno, appunto un anno dopo? E’ cambiato qualcosa in te ?
Non voglio più parlare del mio passato. I risultati delle scelte del direttore generale Orfeo sono sotto gli occhi di tutti e non hanno bisogno di nessun altro tipo di commento. Il giudizio inappellabile l’hanno dato i telespettatori. Non potevo del resto restare: questione di dignità e di incapacità da parte mia di accettare compromessi squallidi che avrebbero spento il mio modo di essere. La libertà ha un prezzo e io l’ho pagato, ma sono felice di averlo fatto
Hai detto che Mario Orfeo ha eseguito un ordine chiudendo l’Arena e che sai chi è stato il mandante di quella decisione, ce lo vuoi dire? Oppure ci fai un suo identikit ?
Importante che lo sappia io. Credo che poi in fondo un domani qualcuno dirà la verità, ma non sarò mai io a farlo.
Sempre a proposito di Rai è in arrivo la nuova governance, in tanti ipotizzano un tuo ritorno alla televisione pubblica. Secondo te si concretizzerà e se si in che modo ?
La Rai per me rappresenta un amore profondo che non finirà mai, ci sono cresciuto, ho imparato tanto, ho avuto la fortuna di stare vicino ad un genio della Tv come Giovanni Minoli . Ho incontrato sulla mia strada persone e personaggi di grande qualità. Tutto vero. Tutto indimenticabile. Ma oggi parlare del mio futuro sarebbe sbagliato, anche perché per me il mio futuro è il mio presente
Come ti sei trovato con Urbano Cairo in questo anno a La7? Ora che lo conosci meglio ci racconti chi è visto da vicino ?
Un editore che ti concede assoluta libertà in un mestiere complesso e difficile come il nostro è il massimo che tu possa sperare di incontrare. Questo è Urbano Cairo. Un instancabile imprenditore con una grande passione, che gli ha permesso fino ad oggi di vincere sfide impossibili con una grande qualità: tagliare i costi salvando i posti di lavoro. Se ci si pensa non è da tutti .
Domanda Extra: Mi dici una canzone che rappresenti questa tua ultima stagione televisiva ?
Un mondo migliore.