Affari a 4 Ruote Italia, Riccardo Angeli a TvBlog: “Io sono il meccanico, quello che sgobba, l’unico che fatica, praticamente!”
Riguardo il mondo delle auto d’epoca: “In questo mondo, è tutta gente di una certa età e, quindi, quando mi approccio a loro, faccio fatica. Sono un ragazzo di 32 anni e in Italia, si sa com’è, si è un po’ restii davanti alle nuove leve”.
A partire da giovedì 30 agosto 2018, alle ore 21:25, su DMAX, avrà inizio la prima edizione italiana di Affari a 4 Ruote.
Riccardo Angeli, milanese di origini romane, sarà Il Profeta, il meccanico con il compito di far tornare le auto d’epoca allo splendore originario, dentro e fuori, garantendo la massima qualità della rimessa a punto e del restauro, in vista della futura rivendita.
Riccardo Angeli ha studiato presso la facoltà di Automotive Design e ha iniziato subito a lavorare con le più prestigiose aziende di artigianato del nord Italia, imparando i segreti della carpenteria leggera e della meccanica di precisione.
Con l’intervista rilasciata a TvBlog, Riccardo ci ha parlato un po’ più di sé e, ovviamente, di Affari a 4 Ruote.
Quale sarà il tuo ruolo ad Affari a 4 Ruote Italia?
Io sarò il meccanico, quello che sgobba. Sarò l’unico che fa fatica, praticamente!
Il tuo soprannome è Il Profeta, da dove nasce?
Me l’hanno affibbiato per il mio lato estetico… In realtà, quando parlo io, faccio un po’ delle profezie, ecco, mettiamola in questo modo…
La tua passione per le automobili, com’è nata?
In realtà, ho una passione per tutto quello che riguarda il mondo dei motori, a 360 gradi. Di estrazione, sono un artigiano. Diciamo, poi, che i motori fanno parte del gioco. E, quindi, ho questa passione a 360 gradi, dalla domenica in pista con le automobili ai raduni di auto d’epoca fino alla gara di motocross…
Come ti hanno convinto a partecipare ad Affari a 4 Ruote Italia?
Niente, io già conoscevo il format. Quando me l’hanno proposto, è stato subito ben accetto.
Affari a 4 Ruote Italia, secondo te, riuscirà a far nascere la passione per le auto anche a chi non ce l’ha?
Diciamo che il lavoro che abbiamo fatto è stato, per il 90%, incentrato proprio su questo fattore. La passione per questo mondo sta scemando perché non abbiamo fatto più il nonno, lo zio o il papà con la macchina di un certo tipo e, oggi, quindi, non si conosce più questo tipo di passione. Speriamo, quindi, che il nostro lavoro sia stato fatto bene e di poter trasmettere la nostra passione anche ai telespettatori.
Cosa consigli, invece, a chi vorrebbe avvicinarsi per la prima volta a questo mondo?
Ci sono due cose: o ha tanti soldi o ha ereditato questa passione! Scherzi a parte, è una passione molto costosa, lo è anche per me. Cosa consiglio? Semplicemente di fare attenzione perché si possono fare dei buoni affari ma bisogna stare sempre all’occhio.
Speri che Affari a 4 Ruote, per te, possa essere l’inizio di una carriera televisiva anche a lungo termine?
Certo, sicuramente, io ho già la mia vita lavorativa però può essere un buon volano, un buon trampolino di lancio, sempre per seguire quelle che sono le mie passioni.
Quindi, faresti solamente programmi televisivi legati ai motori o faresti anche altro?
La mia vita è incentrata sullo sport e sui motori, quindi, o mi fanno fare qualcosa legata allo sport o ai motori! Sono un grande appassionato di motori, i motori occupano almeno l’80% della mia vita.
Antonello Salzano, il Principe di Affari a 4 Ruote Italia, ha detto che avete un progetto da fare insieme, di cosa si tratta?
Lo scoprirete… Non posso anticipare nulla!
Riguardo Donald, il boss, invece, cosa ci puoi dire?
E’ super-conosciuto. Il suo status, in questo mondo, ce l’ha già. Io sono il più giovane, ho tutto da dimostrare. In questo mondo, è tutta gente di una certa età e, quindi, anche quando mi approccio a gente di una certa età, faccio fatica. Sono un ragazzo di 32 anni e in Italia, si sa com’è, si è un po’ restii davanti alle nuove leve. E loro chiaramente non sanno che quello che loro vivono in un anno, io lo vivo in 4 mesi di lavoro, perché non sto mai fermo! Giro l’Italia perché sono giovane e faccio giornate anche da 13-14 ore di lavoro perché non ho tempo da perdere e devo crescere nella maniera più veloce possibile.
Riguardo il tuo lavoro, ti è mai capitato di mettere mano ad un auto impossibile da mettere a posto?
Certo! Se ti faccio vedere la galleria di quello che mi arriva in officina, anche chi non capisce nulla si metterebbe le mani nei capelli! Il grosso problema è che non sai mai chi ha messo le mani nella macchina prima di te. Ci sono clienti che vogliono risparmiare e io, alcuni lavori, non li faccio ma non perché devo mettermi in tasca più soldi ma perché ci sono alcune cose che richiedono più cura e più tempo, tutto qui. Il problema è mettere le mani su qualcosa che mi arriva da un’altra parte, questo è il cruccio, soprattutto se l’automobile ha 20-30 anni.