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Marco Liorni a TvBlog: La Vita in diretta? Acqua passata, ad Italia sì chiedo l’anima

L’intervista al conduttore del nuovo programma di Rai1 Italia Si

pubblicato 15 Settembre 2018 aggiornato 3 Novembre 2020 15:28

In diretta dallo studio 3 di Roma Marco Liorni conduce Italia sì! Il nuovo programma che il sabato pomeriggio prende il testimone dalla Vita in diretta per raccontare in modo diverso storie con protagonisti volti, emozioni, problemi e soluzioni per persone comuni disposte a condividere la propria vita di fronte ad un pubblico popolare e ad un gruppo di saggi che rispondono al nome di Rita Dalla Chiesa, Elena Santarelli e Mauro Coruzzi.

Marco Liorni sarà il raccontatore, il narratore, amico e confidente di questa gente pronta a raccontare e a raccontarsi davanti alle telecamere di Rai1 e al suo affezionato pubblico. Niente gossip, niente spinte emotive gratuite, niente carta patinata, niente luci e trucchi sofisticati, ma solamente le storie nella loro nudità narrativa.

Un impegno importante per Marco Liorni che torna in onda dopo svariate stagioni alla guida della Vita in diretta, questa volta in una conduzione solitaria, impegnativa e piena di aspetti importanti per la sua crescita professionale, che in questa occasione lo vede non solo nel ruolo di conduttore, ma anche di ideatore e autore di questa trasmissione.

A poche ore dal debutto TvBlog lo ha incontrato e ne è scaturito questo dialogo, franco, sincero e pieno di spunti, speriamo interessanti per chi vorrà leggerlo.

Sei al timone di ItaliaSì! un programma scritto da te, senti più responsabilità in questa veste?

Sì, anche se quando metti il faccione la responsabilità è sempre la stessa, pure quando il programma l’hanno preparato altri.

Come é nato e come si è evoluto questo programma?

È nato qualche anno fa, un po’ ispirato allo speakers’ corner di Hyde Park a Londra. L’avevo proposto a RaiUno quando cercavano un quotidiano del primo pomeriggio, ma si presta anche alla collocazione da settimanale semi festivo.

Ci racconti come sarà Italia Sì ?

Sarà un susseguirsi di persone che approderanno al centro della scena, sul podio, per dire qualcosa a tutti: un annuncio, una richiesta, una dichiarazione, per raccontare un’avventura o disavventura, una invenzione, per chiedere aiuto. Quasi sempre quelle parole avranno uno sviluppo in studio e fuori.
E poi canteremo, perché la voglia di cantare non s’è persa.

Chi ci sarà con te ?

Ci saranno tre persone che conoscete bene e che stimo molto: Rita, Elena e Mario nelle vesti di saggi, di consiglieri. E un pubblico molto attivo dentro una scena con un’Italia da cartolina e colorata, una postazione web per il contatto col pubblico a casa, e forse anche una sorpresa che avverrà al di fuori dello studio.

Soddisfatto della collocazione del sabato pomeriggio?

Prossima domanda? (ride, ndr).

Si è scritto e detto tanto sul tuo addio (o arrivederci?) a Vita in diretta . Quanto di vero e quanto di falso c’è stato in quel fiume di parole?

Acqua passata; anche perché non si può dire tutto. Sono grato al pubblico, che è stato attento e sensibile, e a molte delle persone con cui ho avuto la fortuna di collaborare negli anni.

Come ti sembra la Tv di oggi?

Vedo diverse cose belle, fatte bene. Normale sia un po’ stretta fra il rischio di scontentare il pubblico più tradizionale e la necessità di cercare strade nuove.

Cosa ti affascina di più in questa tua fase professionale, il lavoro da autore o da conduttore?

Mah, in realtá penso abbia poco senso condurre programmi nei quali non sei dentro fino al collo. I conduttori devono saper sostenere il ruolo di primi autori della trasmissione.

C’è un programma che vorresti o avresti voluto condurre?

Un po’ tutti, almeno una volta! Perché toccano corde diverse ed è stimolante. Ancora di più quelli nuovi di zecca, come mi è successo con Verissimo, Angeli, Grande Fratello, Ama e fa’ ciò che vuoi…

Che futuro ti immagini professionalmente parlando?

Variegato.

C’è una domanda televisiva che ti porti dentro e a cui non riesci a rispondere?

Forse come riabituare i ragazzi alla Tv. Ovvio che il loro live è la rete, la velocità massima, l’interazione. Ma a occhio della Tv come collante caldo c’è sempre più bisogno in una società così frammentata.

Di cosa hai più paura e cosa non temi assolutamente di questa nuova avventura ?

Le paure ti fregano, meglio lasciarle stare. Il programma deve avere una sua identità, un’anima. Anche nella leggerezza che avremo, anche nella varietà di contenuti che offriremo, ci sarà uno sguardo chiaro sulle cose della vita.

Caro Marco, in bocca al lupo.