Lo streaming Apple e la censura di Tim Cook: niente droga, sess0 e violenze
I riferimenti di Tim Cook CEO di Apple sono familiari e tradizionali come Madam Secretary o Friday Night Lights e non il mondo della cable
Tim Cook il conservatore.
Secondo quanto riporta deadline che riprende un’inchiesta del Wall Street Journal, il CEO di Apple Tim Cook non sarebbe entusiasta dei progetti su cui sta lavorando il servizio di streaming della compagnia e avrebbe imposto un approccio più tradizionalista, conservatore alle serie tv in lavorazione.
La segnalazione di questa natura conservatrice del CEO di Apple nascerebbe dall’indiscrezione che i vertici della piattaforma avrebbero rinunciato a un progetto sulla vita del produttore e cantante hip-hop Dr. Dre a causa della violenza presente nella serie che avrebbe avuto anche un approccio oscuro e dark.
Secondo quanto riportano i siti USA sarebbe stato Tim Cook in persona a fermare il progetto, ribadendo che tipo di servizio di streaming ha in mente. Tim Cook non ha alcuna intenzione di sfidare le cable, l’eccesso e le scene di nudo o sess0 esplicito presenti per esempio su HBO che ha addirittura una serie tv sul porno come The Deuce in cui ogni settimana seni e peni sono in bella vista. Non cerca il mondo oscuro di Atlanta di FX o la violenza di Sons of Anarchy.
I punti di riferimento di Tim Cook sono produzioni familiari come Madam Secretary o Friday Night Liights, prodotti adatti a tutti, da guardare tutti insieme grandi e piccini davanti alla tv. Secondo il Wall Street Journal Tim Cook avrebbe paura che tematiche fortemente polarizzate, posizioni politiche nette, elementi di violenza o sess0 esplicito potrebbero spaventare i consumatori Apple e ridurne i consumi.
Apple vuole quindi entrare nel mercato dei contenuti ma con un approccio alternativo rispetto a Hulu, Netflix o Amazon e tutti gli altri servizi di streaming che non hanno questo collegamento diretto con contenuti specifici da vendere (a questo punto sembra ovvio che in tutte le serie ci saranno prodotti Apple da smartphone, tablet e computer).
Secondo l’inchiesta dei siti USA, Tim Cook in persona sarebbe intervenuto sull’aspetto creativo delle serie tv già in produzione. Per esempio sembra che avrebbe chiesto di alleggerire i contenuti e il tono della serie tv con Reese Whiterspoon e Jennifer Aniston ambientata dietro le quinte di uno show del mattino. Apple avrebbe rifiutato una comedy di Whitney Cummings molto attuale e legata alle tematiche del movimento #metoo considerandolo un argomento troppo controverso. Inoltre avrebbe chiesto a M. Night Shyamalan di togliere i crocifissi nelle case dei personaggi del thriller che ha in produzione per non creare difficoltà di tipo religioso.
Sembra quindi che tutte le produzioni si stiano pian piano adeguando ai gusti di Tim Cook, eliminando nudi gratuiti e violenze non necessarie. Un approccio decisamente più da generalista, da broadcaster anche un po’ del passato, con la censura che controllava i contenuti prima di mandarli in onda per non creare problemi agli investitori pubblicitari.
Un salto nel passato per un servizio di streaming che dovrebbe rappresentare un sinonimo di libertà e indipendenza, considerando che prima degli investitori vengono gli utenti che pagano l’abbonamento. Il rischio è che queste ingerenze possano allontanare i tanti autori come Ronald D. Moore a Shyamalan, da Damien Chazelle a Chris Evans che negli ultimi mesi si sono avvicinati alla piattaforma Apple.
Inoltre secondo il Wall Street Journal tutto questo avrebbe rallentato il lancio della piattaforma, che non ha al momento un nome e non sappiamo come sarà diffusa in tutto il mondo. Al momento le indiscrezioni USA parlano di marzo 2019 per il lancio dello streaming Apple, mentre in precedenza sembra che fine 2018 e inizio 2019 potesse essere il periodo giusto.