Mario Giuliacci a Blogo: “A 77 anni sbarco su Cielo… e gioco ancora a tennis!”
L’intervista al colonnello Mario Giuliacci.
Mario Giuliacci ha 77 anni ma una vitalità di un ragazzino. Ci parla con una voce squillante del suo prossimo impegno lavorativo, in onda da questa sera (e ogni mercoledì alle ore 21.15) su Cielo, canale 26 del digitale e 126 di Sky: sarà lui a introdurre il ciclo di film Sereno Variabile, con al centro di ogni trama cicloni, tornado, tempeste, uragani, maremoti e glaciazioni. Si comincia con Tornado F6: la furia del vento in prima visione, per poi proseguire con Super Storm: l’ultima tempesta (31 ottobre), Tornado Valley (7 novembre), Massima allerta: tornado a New York (14 novembre), In Colde Zone – Minaccia ghiacciata (21 novembre), San Andreas Quake (28 novembre), Deadly Voltage (5 dicembre) e 100 Gradi sotto Zero (12 dicembre)
“Pur essendo dei film al limite tra la scienza e la fantascienza, contengono almeno un 70% di verità. Tutti sanno che dobbiamo temere i tornado, gli uragani, o perché no il ritorno dei ghiacci polari. Tra 50 o 100 anni, se davvero si bloccherà la corrente del Golfo, è un’ipotesi credibile come evidenziato nel film The Day After Tomorrow. Lì l’episodio si svolge in quattro settimane, in realtà per avere una nuova glaciazione bisogna aspettare tanti anni. Ma è un evento credibile, come lo sono gli episodi di questi film”.
Perché si è prestato?
“Perché non è falsa scienza. Io ogni settimana introdurrò i film in maniera simpatica e con sketch simpatici, che faranno capire che qualcosa di grave sta per accadere”.
Non è la prima volta che si presta a qualcosa di diverso dalle classiche previsioni del tempo.
“A me piace essere ironico, forse questa è stata una riscoperta. Già nell’estate del 2007 girai a Lisbona dodici spot pubblicitari per Mediaworld e anche lì prevaleva il lato divertente di me. Nella mia carriera mi sono dovuto improvvisare anche attore e mi sono meravigliato di me stesso perché sono riuscito a calarmi bene nelle parti. Forse sono stato a metà tra il metereologo e l’attore”.
Anche suo figlio ora fa una pubblicità televisiva, per Trivago.
“Gli stipendi dei meteorologi non sono alti: se uno non si aiuta con queste cose, non farebbe la fame… ma quasi (ride, ndr)”.
Lei è un appassionato di cinema?
“A me piacciono i film di fantascienza. Dieci giorni fa ho visto per la terza volta The Perfect Storm, la tempesta perfetta che si è ispirata a un fenomeno vero, una fusione tra un ciclone atlantico normale e un uragano. Il regista c’avrà messo un pizzico di fantasia in più, ma l’evento è realmente successo”.
Le manca fare le previsioni classiche?
“La gente mi sta riscoprendo su Youtube, ho anche raggiunto le 350mila visualizzazioni. Pian piano, se resisterò a lungo, spero che ancora altra gente mi possa scoprire. Anche perché in queste previsioni c’è anche un elemento scherzoso. Anzi, nonostante sia venuto via da Mediaset perché ho bisticciato sull’uso delle meteorine, in realtà anche io ne faccio uso. Ma non in maniera impropria: la mia collega non fa previsioni, ma solo le domande a me, fingendo di farmi un’intervista per rendere le previsioni meno formali e più colloquiali”.
Il bisticcio con Mediaset l’ha addolorata?
“Lì per lì certo, ero affezionato al mio ruolo. Fino a giugno del 2010 andavo in onda grossomodo 10-12 volte in un mese, poi improvvisamente mi sono trovato senza neanche più un’apparizione. Ma alla luce del poi è andata meglio così, perché è stato un taglio netto, seppur imposto dagli altri, ma così non ho dovuto faticare a staccarmi. Ci hanno pensato gli altri a farmi il favore”.
Suo figlio è il suo erede?
“Massì, vedo che anche lui sta scivolando lentamente verso l’ironico. Anche io questa ironia l’ho acquisita verso i 60 anni. Non è un caso se sono stato bersagliato da Striscia la notizia tante volte, ho anche 3 tapiri e 3 scherzi a parte… Evidentemente ero visto un metereologo che attirava l’attenzione”.
Anche quel “buonasera” ha aiutato a creare un personaggio.
“Certamente. Quando ho fatto Mattino 5 per tre anni con Barbara d’Urso mi hanno chiamato perché lei voleva delle previsioni del tempo sui generis. Su quattro minuti che passavamo insieme, due lei fingeva di essere innamorata di me, mentre io mi fingevo di ricambiare l’amore e scrivevo delle poesie per lei. Questa era una novità, tanto che poi è stata portata avanti – agli estremi – da Paolo Corazzon”.
Quando sbagliate le previsioni cosa succede?
“Si arrabbiano, soprattutto nel settore turistico. L’errore in una previsione può esserci mediamente il 20% in un anno, ma sbagliano ad arrabbiarsi. Se io dico che nel weekend in Liguria piove, i milanesi non partono e gli operatori turistici si scatenano perché se poi c’è il sole hanno un danno economico. Ma capitano anche le volte in cui sbagliamo al contrario: diciamo che in Liguria c’è il sole, invece piove, ma perché gli operatori turistici in quel caso non si arrabbia? Non vale così”.
Ma lei è anche metereopatico?
“Con l’età si diventa tutti metereopatici. Con il tempo brutto divento un po’ melanconico, ma è tipico di tutte le persone: la luce del sole stimola nel nostro cervello la serotonina che è il cosiddetto ormone del buonumore. Tant’è che tutti gli antidepressivi agiscono sul cervello in modo tale da stimolare proprio questo ormone”.
Ma come fa a essere così vivo e attivo alla sua età?
“Credo di avere due virtù. Anzitutto tengo il cervello molto attivo: passo 8-9 ore avanti al computer, pensando e ripensando. Dal punto di vista fisico gioco ancora a tennis perché la natura mi ha dotato di un cuore forte: sono un bradicardico e ho appena 50 pulsazioni al minuto, quando mediamente sono attorno a 70 per le persone della mia età. Significa che ho ancora un cuore di 50 anni, ma questo è un dono che mi ha dato Dio, mica è merito mio”.
Un giorno andrà in pensione o lavorerà finché potrà?
“In pensione con l’Aeronautica ci sono già. Ma non ho ancora intenzione di smettere: ho il mio sito da portare avanti e i video da pubblicare su Youtube. Quello che era il mio lavoro oggi è anche il mio hobby, seguiterò finché il padre eterno non dirà basta”.