Home Tiziana Ferrario lascia la Rai dopo 40 anni: “È stata una bella avventura, ma ci sono nuove sfide da raccogliere”

Tiziana Ferrario lascia la Rai dopo 40 anni: “È stata una bella avventura, ma ci sono nuove sfide da raccogliere”

La giornalista lascia l’azienda con un messaggio pubblicato sui social

pubblicato 1 Dicembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 19:24

Tiziana Ferrario, volto dell’informazione Rai, per 40 anni è entrata nelle case degli Italiani per raccontare i fatti del giorno. La giornalista, tra le prime anchorwomen del Tg1 nelle edizioni principali delle 13:30 e delle 20, ha deciso con un post condiviso sui suoi social di lasciare l’azienda per la quale ha lavorato sin dal 1979, dapprima come inviata e conduttrice per l’edizione lombarda del TG regionale e dal 1982 per condurre l’edizione serale del TG1 delle 22.30.

La giornalista (che è stata la prima donna ad andare in onda in orario serale in un telegiornale) ha scritto un messaggio che lascia la porta aperta a nuovi progetti:

Ho lasciato la Rai dalla quale ho ricevuto molto e alla quale ho dato molto. 40 anni entusiasmanti anche nei momenti più difficili – scrive – Nessun rimpianto, nessuna nostalgia, l’orgoglio di avere cercato di testimoniare con rigore i fatti della Storia. È stata una grande e bella avventura, ma ci sono nuove sfide da raccogliere. Grazie!

Fra i momenti più rilevanti della sua carriera in Rai, sua l’idea di Italia sera nel 1987, trasmissione che trattava di problematiche inerenti al lavoro nel mondo dei giovani. Sempre per la stessa fascia di pubblico, nel 1997 crea e conduce il GT Ragazzi, primo ed unico programma di informazione per adolescenti in Italia che conquista due telegatti: nel 1998 e 1999.

Tiziana Ferrario ha anche contributo alla realizzazione della diretta fiume del Tg1 dell’11 settembre 2001 per raccontare gli sviluppi del triste attentato terroristico alle torri gemelle di New York, mentre il suo ruolo di inviata nelle zone di guerra le è valsa (nel 2003) la nomina a Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, per il suo impegno civile.

 

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