Addio Subspedia: chiude anche l’ultima community di sottotitoli
Dopo ItalianSubs e Subsfactory, chiude anche Subspedia, l’altra grande community italiana di sottotitoli
Ora sì che davvero finisce un’epoca. Alla chiusura di ItalianSubs e di Subsfactory avvenuta a settembre, ora arriva anche quella di Subspedia. L’unica altra grande community (seppur più giovane) di sottotitoli in Italia ha chiuso i battenti. E, come i suoi due “fratelli”, lo ha fatto all’improvviso e con un comunicato pubblicato sulla home page:
“Siamo andati avanti finché abbiamo potuto, ma la situazione è sfortunatamente cambiata. Ci troviamo ora costretti, con molta rabbia, a mettere la parola fine a ciò che tanto duramente abbiamo costruito in tutti questi anni. Vi ringraziamo per tutto l’affetto e il supporto che ci avete dimostrato. Sono stati davvero anni bellissimi. Grazie di cuore per averci seguito così numerosi! Un saluto da tutti noi di Subspedia”.
Inutile chiedersi cosa sia successo: sembra ovvio che la situazione di Subspedia fosse simile, se non identica, a quella di ItalianSubs che, per primo, si ritrovò a dover interrompere le pubblicazioni dei sottotitoli delle serie tv e film di cui non deteneva i diritti, bloccando di fatto qualsiasi attività al di fuori del forum di discussione.
Nel caso di ItalianSubs era intervenuta la Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), che dichiarò che la decisione di chiudere il sito era conseguenza di “una attività mirata condotta negli ultimi mesi con gli amministratori del portale per chiarire le ragioni dei titolari dei diritti e per ottenere la cessazione dell’attività illecita”.
Subspedia e Subsfactory: dettagli
Nel caso di Subsfactory e di Subspedia, non ci sono comunicati simili, ma sembra che il terremoto provocato dall’accordo (se così si può chiamare) tra ItalianSubs e Fapav abbia avuto delle ripercussioni anche sugli altri due siti. Contattati da TvBlog, i subber di Subspedia per ora preferiscono non commentare la notizia, che sta generando, come già accaduto nei casi passati, un’ondata di commenti di dispiacere e rabbia tra i numerosi utenti ormai abituati ad una pratica mai riconosciuta ufficialmente ma diventata una consuetudine anche tra i più restii.
Ora, sui siti di queste tre community, restano i ringraziamenti per chi li ha sostenuti, e niente più. In rete c’è già chi si dispera all’idea di dover aspettare i tempi delle reti italiane (sempre più corti, bisogna dirlo) per vedere le proprie serie tv preferite e chi si lamenta del fatto che sarà più difficile seguire un telefilm in lingua originale (ma anche in questo senso le possibilità di avere la versione originale sono aumentate). Ma c’è anche chi spera che si possa trovare un’alternativa per poter usufruire sempre dei cari vecchi sottotitoli: un obiettivo che, in rete, non è così improbabile, ma che da oggi sarà più difficile.