Ha debuttato su Rai2 la prima trasmissione televisiva modificata a immagine e somiglianza del direttore Carlo Freccero: il defunto Night Tabloid si è trasformato in Povera Patria, talk show condotto da Annalisa Bruchi con Aldo Cazzullo e Alessandro Giuli.
Ma il cambiamento non ha riguardato solo il rebranding nel nome: nel corso del programma la Bruchi ha lanciato un servizio sul signoraggio, un tema cospirazionista che è l’esatta rappresentazione dell’attuale governance della Rai.
Per la prima puntata di questo reboot in salsa sovranista, la Bruchi ha ospitato ben due ministri del governo gialloverde, un Salvini al quale i tre conduttori hanno praticamente fatto il solletico con domande di velluto e un Savona che ha incontrato il gradimento di Giuli, per la gioia del team Cuccarini. La presenza del professor Becchi, ex ideologo del Movimento 5 Stelle, come opinionista la dice lunga sull’aria che si respira in viale Mazzini.
In tutto questo è stata inserita una intervista a un collaboratore di giustizia della mafia nigeriana, giusto per far sentire i telespettatori al sicuro. Povera patria, povera televisione.
Povera Patria, anticipazioni puntata 25 gennaio 2019
Va in onda stasera alle 23.45 su Rai2 la prima trasmissione vittima del restyling di Rai2 operato da Carlo Freccero: si tratta di Povera Patria, che precedentemente si chiamava Night Tabloid. Il cambio di nome è stato voluto proprio dal direttore della seconda rete Rai, che lo aveva definito nella conferenza stampa del 3 gennaio “un titolo demenziale“. Tvblog seguirà la diretta.
Il programma rimane comunque condotto da Annalisa Bruchi, affiancata da Aldo Cazzullo con le sue interviste, Alessandro Giuli per gli editoriali, e Alessandro Poggi che firmerà La storia della Settimana. Inoltre da febbraio subentrerà una copertina comica, affidata a Liliana Fiorelli.
Nella prima puntata ospiti i ministri Matteo Salvini e Paolo Savona, mentre Aldo Cazzullo intervista il cardinale Gualtiero Bassetti.
Nell’economia del programma uno spazio importante verrà riservato alle linee di frattura economiche e culturali su cui si giocherà la sfida delle prossime elezioni europee. L’obiettivo sarà così concentrato sui rapporti tra Stati e organismi internazionali, tra popolo e élite, tra sovranità e poteri. Il dibattito in studio; la realizzazione di schede; le interviste esclusive; i filmati immersivi; il fact checking e il confronto con esperti; le inchieste degli inviati: saranno gli strumenti principali per cercare risposte intorno ad alcuni degli interrogativi più urgenti.
È giusto che in Europa i governi, democraticamente eletti, non siano in grado di attuare il loro programma perché sottoposti a regole economiche? Come e perché nascono i vincoli esterni sui bilanci degli Stati nazionali? Quali sono le conseguenze di questo stato di cose? L’austerity è davvero l’unico modello economico possibile o esistono credibili alternative? Il paese può essere concepito un’azienda?
L’approfondimento politico di Povera Patria coinvolgerà i protagonisti della vita sociale. E cercherà di individuare quelle figure apparentemente estranee al dibattito pubblico – eppure fondamentali per comprendere il nuovo, possibile corso del paese.