Cantando Ballando – Roberto Tagliani a Blogo: “Facciamo picchi di ascolto più alti anche di Rai e Mediaset”
Parte il viaggio di Tvblog nel magico mondo delle tv private, locali e regionali.
Un giorno è in provincia di Brescia, quello dopo a Riva del Garda, quello dopo ancora in provincia di Ferrara alla Festa delle Rane: solo ad agosto ha 20 date sparse per la penisola. Roberto Tagliani gira l’Italia e fa ballare migliaia di persone. Chi è? Il granitico conduttore di Cantando Ballando, la celebre trasmissione di Canale Italia 83 dedicata alla musica da pista. “È la trasmissione più amata dalle famiglie italiane. Piace perché, bella o brutta che sia, mette la musica in primo piano”, ci dice. E inizia così, oggi, un viaggio alla scoperta dei protagonisti delle migliori trasmissioni di tv locali, regionali e private.
Il tuo volto è fortemente legato a Cantando Ballando. Da quanti anni ne fai parte?
“Ne faccio parte da ormai tredici lunghi anni”.
Come sei arrivato lì?
“Ho cominciato a far televisione da giovanissimo a livello locale, avevo 16 anni. A lungo ho collaborato con Valerio Pisano, il patron di Cantando Ballando: ci siamo conosciuti a Milano, dove lavoravamo a OdeonTv o TeleReporter. Per anni ho condotto Italianissima, un programma quotidiano del mezzogiorno, e svariati speciali in prima serata. Poi è nata questa trasmissione di grande successo”.
Da dove andate in onda?
“Siamo a Padova. Il programma quand’è nato andava in onda dagli studi locali di Canale Italia, ma quando il canale si è espanso ed è diventato nazionale (è visibile anche al 913 sulla piattaforma di Sky, ndr) è stato costruito un capannone immenso dove sono gli attuali studi del programma. È uno degli studi televisivi più grandi d’Italia e dà lì, ogni sera, andiamo in onda con Cantando Ballando”.
Ogni sera?
“Già. Siamo in diretta dal lunedì al giovedì. Mentre venerdì, sabato e domenica andiamo comunque in onda, ma con puntate registrate perché nel weekend le nostre orchestre lavorano in giro per l’Italia”.
La tua vita è cambiata con questo programma?
“A livello artistico sì. Anche perché non faccio soltanto il conduttore ma ho un’orchestra da tantissimi anni e vado in giro a fare serate. Essendo uno dei volti più rappresentativi di Canale Italia mi ha aperto molte strade. Mi riconoscono dappertutto, anche laddove non vado per lavorare”.
Le chiedono gli autografi?
“Spessissimo, anche perché Cantando Ballando è visto da tutti. Non solo dalle persone anziane”.
Eppure sono le persone anziane il target di riferimento, non è vero? Mia nonna è grande fan.
“Siamo seguiti anche dai giovani. Me ne accorgo con le serate che faccio in giro, dove il pubblico mi viene a trovare. Trovo la nonna di 80 anni, ma anche il giovane di 30 o 40 anni. La musica che noi facciamo non si ferma più solo al liscio classico, ma è musica a 360 gradi. Facciamo anche canzoni di Antonacci, Vasco Rossi, i Pooh…”.
Hai un manager?
“Ne ho più di uno. Quasi uno in ogni regione”.
Il programma ha molti cloni in giro per le tv locali di tutta Italia. Vi infastidisce?
“Cosa vuoi che ti dica. Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ma quando sei imitato vuol dire che fai le cose che vanno bene e fai successo. Noi ci vantiamo dei nostri studi meravigliosi e di artisti – da Al Bano a Don Backy e Malgiolio – che le altre reti non si possono permettere di avere. Recentemente abbiamo anche avuto la grossa soddisfazione di arrivare in Rai, grazie agli amici Gigi e Ross che hanno fatto un’incursione nel nostro studio e che ci hanno invitato a Gli Sbandati. Per noi è stato un grande motivo di orgoglio e successo”.
Il vostro programma registra ascolti alti?
“Questo non so dirtelo con precisione. Li conosco solo quando non sono alti come al solito, perché in quel caso mi richiamano dall’alto (ride, ndr). Siamo andati in onda anche il lunedì sera contro il Grande Fratello o contro le grosse partite di coppa, però grazie a Dio la media è sempre stata più che buona”.
Vivete la concorrenza con la generalista?
“La viviamo, sì, perché adesso non siamo più un’emittente a livello provinciale. Da quando siamo diventati un marchio nazionale è ovvio che la concorrenza la sentiamo. La nostra dirigenza cerca sempre di piazzare gli ospiti più forti nelle serate con maggiore controprogrammazione per cercare di fare audience”.
Ti piacerebbe fare qualcosa sulla generalista?
“Ma guarda che io a Mediaset ho lavorato tantissimo. Ho fatto parte per anni della soap opera Vivere, per esempio. Non mi fermo a Cantando Ballando (ride, ndr). Tempo fa mi hanno proposto un reality nazionale ma non l’ho accettato perché non era quello il reality che mi sarebbe piaciuto fare. Non mi avrebbe dato nulla: scaduti i sei mesi di popolarità sarei tornato nel dimenticatoio come è stato per tanti altri. Il Grande Fratello Vip, invece, mi divertirebbe”.
Le “vostre” orchestre sono le più richieste su piazza, come mai?
“Diciamo che noi diamo una vetrina importante e una bella possibilità, anche a gruppi che vengono dalla Sicilia o dalla Puglia, così loro riescono a ingranare un po’ di più con le serate in giro per l’Italia”.
Ma ingranano perché siete voi una bella vetrina o perché sono loro bravi?
“(ride, ndr) Diciamo perché hanno una vetrina nazionale. Io se siano bravi non lo so. Da noi non si fa nulla dal vivo: è tutto in playback, tranne qualcosina. Poi non so se live, quando si presentano su un palco, rispecchino quello che hanno presentato in televisione. Questo non dipende dalla nostra trasmissione”.
M’Arrapa la Chiappa è una delle tue hit.
“(ride, ndr) Quella è una canzone che ho scritto molti anni fa”.
Qualcuno dice che Cantando Ballando sia un fenomeno da baraccone. Come rispondi?
“Saremo anche fenomeni da baraccone, ma facciamo dei grossi picchi d’ascolto, alcune volte anche più alti della Rai o di Mediaset. Questo tipo di musica che noi proponiamo è sempre stata messa in disparte, dà fastidio a qualcuno”.
In che senso?
“Per un certo periodo questa musica è stata snobbata da tutti. Nessuno è riuscito a replicare quello che è riuscito a creare Canale Italia”.
Concludiamo. Dunque, Roberto, la televisione è il tuo mestiere principale?
“Il mio lavoro è fare spettacolo. Sono un cantante quando sono su un palco, sono un conduttore quando sono in televisione, sono un attore quando lavoro in teatro o al cinema. Sono, tra virgolette, un artista che vive di questo mestiere”.
Il programma tornerà l’11 settembre. Gli altri conduttori sono Francesco Rapetti Mogol, il figlio del paroliere, e Tabata Caldironi Fresco.