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Affari a 4 Ruote Italia, una serie tutta cromata (pure troppo…)

Affari a 4 Ruote Italia debutta su DMAX: la diretta della prima puntata su TvBlog.

pubblicato 30 Agosto 2018 aggiornato 9 Novembre 2020 15:09

La prima puntata di Affari a 4 Ruote Italia svela un addomesticamento del format elegante e raffinato, tutto cromato – come accennavo nel titolo – e poco incline al grasso che però fa tanto rapporto carnale con l’oggetto del proprio desiderio: proprio quello che tanto era piaciuto nel modo di raccontare il cibo con Chef Rubio e che tanto ha emozionato nelle storie de La Clinica per Rinascere, qui viene meno o meglio si diluisce in un racconto che guarda più alla forma che alla sostanza. O meglio cerca un equilibrio, non facile, tra il format di partenza e la voglia di spingere l’acceleratore sull’aspetto docu, nelle corde di Pesci Combattenti.

Wheeler Dealer è un makeover nel pieno senso del termine, che si gioca sul sudore del venditore e nell’olio versato dal meccanico, sulla trattativa standardizzata e sul ‘mistero’ del colore scelto per la riverniciatura. Il restauro è la parola d’ordine, l’auto la protagonista. Per sua stessa natura, dunque, il format di partenza punta poco  sull’aspetto docu rispetto ai programmi su citati (peraltro originali).

Affari a 4 Ruote Italia, invece, sembra andare nella direzione opposta: il taglio da appassionato d’auto d’epoca, con le maniache osservazione sui dettagli del restauro, lascia spazio a un sostanziale educational sui motori a cura del Profeta Riccardo, impegnato in spiegazioni base sul funzionamento delle auto (confesso che non avevo idea di come funzionasse il galleggiante della benzina), ma così estranee alla macchina di puntata e così ‘basic’ da togliere un po’ della poesia del racconto per addetti ai lavori che ha un suo fascino, anche per chi non distingue un carburatore da uno spinterogeno. Forse la paura di essere di nicchia ha portato a un makeover più evocato che mostrato, più attento alle inquadrature di Riccardo che alle procedure del recupero. Forse dipende dall’auto, un’ Alfa Romeo Spider 1.6 terza serie ferma dal 2000 ma in ottime condizioni. Forse però la diversa chiave è da ricercare nella sottolineatura sulla ‘conservazione’ e non restauro dell’auto su cui torna più volte Nello: vedremo cosa succederà nelle prossime puntate, ma la sensazione è quella del recupero da puristi e non dalla tendenza al custom della versione UK. E in questo ci sarebbe anche tutto lo stile italiano, oltre all’addomesticamento local del format, che giustamente guarda al proprio mercato.

Comunque sia, in questa versione italiana la protagonista non è tanto l’auto, quanto i tre personaggi: a fagocitare il racconto è Il Principe per ruolo e attitudine, seguito dal ‘maestro’ Riccardo, mentre il Boss resta ai margini, contrariamente al suo titolo. Non sono tanto loro ad essere al servizio dell’auto, quanto l’auto a loro: le quattro ruote permettono ai tre di esprimere le proprie personalità più che le loro capacità. La volontà docu della versione italiana in fondo emerge subito, fin dalla scelta della prima parola, “Eredità”, che apre a una vicenda umana e di famiglia che viene anche prima di Alfa Romeo, Duetto o Spider. Mi sembra un manifesto narrativo, non solo una battuta a effetto.

Restando nella ‘sceneggiatura‘, la trattativa finale sembra violare lo schema sempre vincente del venditore: se vuoi vendere a 15.000 € non puoi partire da una proposta pari. Mi sembra un grave errore di ‘costruzione’ e scrittura proprio sul finale di un racconto per procede quasi ovattato, senza ansie da prestazione, ma con gran cura per la confezione, con un’attenzione quasi maniacale al taglio dell’inquadratura anche nelle parti più tecniche (mentre la colonna sonora non va oltre il tappeto musicale, talvolta ossessionante) che rende il tutto particolarmente ‘cromato’, poco intaccato dal grasso e dalla ruggine. Almeno in questa prima puntata.

Affari a 4 Ruote Italia sembra cercare, dunque, una dimensione docu soprattutto nel cercare/costruire storie che possano scaturire dalle auto di puntata, ma lo fa in un format che ha però la sua forza affabulatoria nel makeover di gioielli su 4 ruote, con tutto quello che ne consegue anche sul piano delle prestazioni, della competenza meccanica, della ricerca dei ricambi, del generale progetto di recupero/restauro. L’emozione arriva in quel che meno ti aspetti, come nel tratteggio, breve ed efficace, di personaggi secondari che conservano la genuinità della passione e che diventano la quintessenza del tocco documentaristico tanto caro a Pesci. Mi riferisco al friggitore Franchino che con i suoi crocchè ha riportato per un attimo in tv tutta la bellezza di Unti e Bisunti (era più ‘unto e bisunto’ lui di quanto lo fosse Riccardo in guanti da lavoro) e al carburatorista Sandro: la sua concentrazione nel regolare il carburatore alla prima accensione della Spider aveva dentro tutto il sapore dell’artigiano appassionato della sua materia prima. Ed è proprio questo che manca alla costruzione delle storie principali. Almeno in questa prima puntata.

Affari a 4 Ruote Italia, prima puntata in diretta

  • 21.15

    Manca poco all’inizio della prima puntata di Affari a 4 Ruote Italia.

  • 21.25

    Presigla con la brevissima presentazione dei tre protagonisti.

  • 21.26

    Ritmi da subito diversissimi dalla versione UK. Siamo subito nella dimensione del racconto, della storia. E non a caso si parte da un’eredità: un signore è morto e un nipote vuole vendere un Duetto di cui non frega niente. Come non iniziare una vendita proprio…

  • 21.27

    Nello porta la dritta, chiede a Riccardo cosa controllare per non prendere sòle e parte alla volta dell’auto. Nel tragitto Nello, il Principe, elabora una sua strategia e immagina cosa ci possa essere.

  • 21.29

    Il testo è troppo veloce per la lettura. Meglio farlo dire ai protagonisti. Ma perché Nello dice di non sapere quale macchina l’attende e le didascalie fanno la storia della Duetto?

  • 21.30

    Svelamento: come promesso Il Principe tace di fronte all’Alfa Romeo Spider 1.6. Parcheggiata in un fienile dai primi 2000.

  • 21.31

    “Ma lei è un malinconico…”
    “No sono romantico…” dice il Principe.
    Il defunto era un noto avvocato romano, dice il nipote che vuole venderla. Dentro ci sono anche 3000 lire.

  • 21.32

    Come in UK, il Principe guarda in camera e garantisce “E’ un vero affare”. Ma non si è ancora parlato di prezzo.

  • 21.33

    Si guarda il motore: il nipote spinge per la qualità del prodotto, il Principe ovviamente spinge sui difetti. La trattativa ha inizio.

  • 21.34

    9.500 euro dice il nipote, fatta una verifica sulle quotazioni. Il Principe risponde con 7.500. “Sono venuto da Bergamo Alta e non voglio svenderla. Le offerte le ho” dice il nipote. Che cede a 8.000 e la vende.

  • 21.35

    “Una vera chicca” dice il principe, che ha rimediato una macchina “conservata, non restaurata”, che fa la differenza. Come previsto non parte, ma arriva a destinazione su un carroattrezzi.

  • 21.37

    Entra in scena Riccardo. “Si chiama culo a 8000 euro” dice Donald, guardando l’auto. Ferma dal 2000 ha bisogno solo una spolverata praticamente.

  • 21.38

    Prima accensione pericolosa, dice Riccardo. Motore però pulitissimo, comme il-faut. Ma basta cambiare dei tubi un po’ vecchi, rifatti i freni, svuotarla dai liquidi e rifare una controllata generale. Ma non c’è bisogno di rivoluzioni stando a quanto dicono i tre esperti.

  • 21.40

    Si parla poco, come vuole la tradizione di Pesci Combattenti, che lascia alle immagini e all’azione la forza della storia. Ma qui bisogna far vedere qualcosa di più: insomma un pizzico più di sangue e olio non ci starebbe male, soprattutto nella parte tecnica. Qui si evoca, non si mostrano le fasi del cambiamento in tutti i suoi dettagli, anche minimi, come in UK. Si resta forse un po’ troppo in superficie nella parte makeover, attenti più all’immagine che al restauro. Ma devo dire che anche per una neofita come me, la parte di restauro UK ha il suo fascino e il suo interesse, à la “Come è fatto”.

  • 21.43

    Il Principe va a comprare i ricambi per la Spider terza serie Alfa Romeo. Una gioielleria, non un auto-ricambi, praticamente.

  • 21.44

    Ricambi originali sono la priorità, se si trovano. E qui si trovano. Un momento spiegone c’è, sulla pompa benzina, in generale, modello lezione di meccanica alla scuola guida, non specificamente sul pezzo di questa specifica auto. Forse anche perché non ha molta ‘storia’ con sé, né una unicità particolare. Però un po’ sta cercando di recuperare il momento ‘educational’, anche se il montaggio e le riprese puntano più sul Profeta che sull’auto.

  • 21.48

    Sì siamo alla lezione su come funzionano i vari pezzi dell auto, in generale, più che sull’unicità dell’auto.

  • 21.50

    Dopo il motore si va alla carrozzeria: si smontano le cromature per mandarle al cromatore. Si tratta anche con il cromatore: lavoro per 130 euro. E Nello dà anche una mano, come fa Max a volte, per spiegare il funzionamento della cromatura.

  • 21.51

    Quello che tanto mi piace della regia di Pesci qui mi sembra ridondante: tanti tagli, tanti cambi inquadratura, tanto movimento. Molta storia, ma qui forse avrei puntato più sulla sequenzialità del processo meccanico. La ‘carnalità’ del racconto della cucina o dell’approfondimento sulle emozioni qui lo trovo diluente e confondente rispetto al lavoro di makeover e produzione.

  • 21.55

    L’epico arrivo del carburatorista, Sandro, “il cardiologo” delle auto. E parte tutta la fase di pulizia del carburatore.

  • 22.00

    Ecco, il momento della regolazione del carburatore ha la sua magia…

  • 22.04

    Riccardo monta le cromature tornate come nuove, sistema i freni e le gomme nuove, quindi lucidatura, senza riverniciatura.

  • 22,06

    Pulito prima l’esterno e poi l’interno: normale?

  • 22.06

    E’ il momento di presentare la bimba a Donald e Nello.

  • 22.07

    Revisione completa carburatori, freni, cromatura… ma in buona sostanza la macchina era in ottime condizioni. In tutto l’auto ha richiesto 9.000 euro, incluso i lavoro di Riccardo, Donald la vuole rivendere a 15.000 €. Il test lo fanno Nello e Riccardo.

  • 22.10

    Non poteva mancare un momento cucina…

  • 22.10

    Ecco i conti di Donald.

  • 22.11

    E ora va venduta. La giornata di Riccardo finisce, riprende la moto e va via. Tocca di nuovo a Il Principe. L’acquirente è Andrea, che si porta un esperto degli degli Alfisti romani. Il Principe chiede 15.000, l’acquirente spunta 500 euro in meno. Ma come?! No, non può spuntarla l’asquirente.

  • 22.14

    C’è un guadagno di più di 5.000 euro, in ogni caso.

  • 22.20

    La prima puntata di Affari a 4 Ruote è andata. Paradossalmente mi aspettavo l’auto più protagonista.
    Invece il più protagonista di tutti è Nello, per ruolo e attitudine, seguito da Riccardo, cui spetta il momento educational. Donald è la cornice, almeno stando alla prima puntata, non di più. Il tocco in più sono sempre i personaggi secondari, come il carburatorista Sandro e il friggitore Franchino: il tocco di genuinità in una costruzione che in questo caso pecca un po’ di eccessiva cromatura…

Affari a 4 Ruote Italia, anticipazioni prima puntata

Affari a 4 Ruote Italia al via su DMAX (DTT, 52) questa sera, giovedì 30 agosto alle 21.25 con la prima delle sue 6 puntate da un’ora realizzata da  Pesci Combattenti per Discovery Italia. Si tratta dell’adattamento italiano del format UK, che arriva sui nostri schermi già ‘addomesticata’ e si vede sin dalla scelta dei protagonisti.

 

Affari a 4 Ruote Italia | Format e protagonisti

Il fulcro del programma è nell’acquisto, il restauro e la vendita a prezzi maggiorati di auto d’epoca: in questo il format non cambia. Ciascuna puntata diventa così anche la storia di sei diverse auto, di cui si raccontano curiosità, storia, meccanica, mercato. Un tuffo nelle quattro ruote d’antan, o di particolare fascino, che sono la grande passione dei 3 protagonisti.


Il Boss è Salvatore Nobili, detto Donald per il capello, uno dei maggiori concessionari di auto d’epoca in Italia: nato a Ronciglione, studia e osserva il mercato, cerca sempre nuovi affari e quando il fiuto gli dice che una vettura può portargli soldi, non se la lascia scappare.

Il Principe è Antonello Salzano, per tutti Nello, da Santa Maria Capua Vetere (CE), appassionato di auto d’epoca e ‘figlio d’arte’: il suo ruolo è quello di incontrare il venditore e testare la merce. Valuta l’auto cercando difetti nascosti, la prova su strada e tratta sul prezzo di acquisto in vista delle potenzialità di rivendita.

Il Profeta è Riccardo Angeli, romano, cui è affidata l’officina e quindi il vero e proprio restauro dell’auto. Tecnica e tenacia sono le arti del Profeta, che spiega passo passo le fasi del makeover: dal suo lavoro dipende il margine di guadagno dei tre soci.

 

Affari a 4 Ruote Italia, come seguirlo in tv e in streaming

Affari a 4 Ruote Italia va in onda ogni giovedì per sei settimane alle 21.25 sul canale 52 del DTT, sui canali 140 e 141 di Sky e sul canale 28 di Tivùsat. La serie sarà disponibile on demand su Dplay.

 

Affari a 4 Ruote Italia, second screen

L’hashtag ufficiale del programma è #Affaria4RuoteIT.

DMAX