La Vita Promessa, riassunto seconda puntata

Dopo Amadeus e i Soliti Ignoti si torna da Carmela (Car)Rizzo e i suoi 5 figli divisi tra due continenti.

Riassunto della puntata precedente.

Spanò mette sotto torchio Alfio per sapere dove sta Carmela.

Per rintracciarla fa contattare suo cugino americano, Don Guarino.

Oh per la miseria, si riparte dal flashback, cui si aggiunge un’altra mezza scena…

Alfio va da don Cosimo per sapere come rintracciare Maria: il prete gli dà l’indirizzo di Assunta.

Carmela arriva a casa Schiavon ed è accolta con affetto da tutta la comunità di Little Italy. Accoglienza con parmigiana di melenzane. Mi sembra ottimo.

I figli già conquistano le bellezze italo-americane, mentre cercano di nascondere il ritardo di Rocco.

E arriva il Boss, col vino, vietato per il Proibizionismo. “Schiavon, ti sei dimenticato di invitarci… Noi siamo tutti una famiglia”.

Il Boss sistema subito Antonio a lavorare alla mescita, Michele ha già trovato lavoro alla Fonderia.

Michele si preoccupa subito di questa invasione dei mafiosi… Intanto arriva Giovanni, il marito poliziotto di una del vicinato. Rocco diventa subito l’oggetto degli scherzi degli altri.

Il poliziotto mette in guardia Carmela: “Suo marito si è fidato di gente sbagliata…”. Ha ceduto il suo negozio al Boss: quando era viva la sua prima moglie era lei a tenere in mano il negozio. E’ un brav’uomo, che ama forse bere un po’ troppo ed è servile nei confronti del boss.

Schiavon le regala la collana della prima moglie… vorrebbe consumare il matrimonio, ma Carmela gli chiarisce che nel suo cuore c’è posto per i figli suoi e per l’amore per suo marito. Saranno solo fratelli. “E’ un po’ inaspettato…. ma va ben. Ma nel vostro cuore non ci sarà spazio per nessun altro”: Schiavon fa tenerezza. Carmela giura sui suoi figli. E Mr. Ferri?

Flashback: Turi era geloso di Spanò. Le parole di Carmela non servono. Gli giura di non averlo tradito..

Se non si fosse capito, questa è Napoli. E’ il giorno delle nozze di Maria. E piange. Come siamo arrivate a queste nozze? Si è fatta anche ebrea. Quando tempo è passato?

Mosè ha ereditato un bagno di pegni a New York, Maria lo sposa, ma ama ancora Alfio.

Si sposa giusto in tempo per farsi vedere da Alfio, che intanto è arrivato a Napoli giusto giusto…

Due uomini di Spanò lo hanno seguito e lo picchiano per sapere dov’è Maria. Non l’hanno vista in abito da sposa evidentemente. E non ottengono nessuna informazione.

Ecco gli sposi: lei non sembra proprio entusiasta.

Altro pezzo del flashback.. Spanò persa sempre a Carmela, anche a letto con altre donne.

Anche Ferri pensa a Carmela: vorrebbe ritrovarla, ma ormai si chiama Rizzo per gli USA, o Schiavon, visto il matrimonio.

Michele contribuisce all’economia famigliare dando i soldi guadagnati in fonderia.

Carmela è convinta che Maria sia viva. Lo dice anche a Michele.

Michele scopre che Antonio fa con la vendita illegale degli alcoolici. E poi gioca a dadi. Uno dei napoletani del quartiere ormai se ne serve come un suo ‘scugnizzo’.

Il Boss prende sotto simpatia Antonio, che impara il mestiere di venditore illegale di drink.

A Napoli il tempo scorre più veloce evidentemente: Maria è incinta. Tra 3 o 4 mesi anche loro partiranno per l’America.

Carmela scrive finalmente ad Assunta per avere notizie della figlia. E ci mette anche il nuovo indirizzo, come Schavon Carmela. Ma finora niente lettere? Ma davvero siamo su due linee temporali diverse?

Antonio diventa complice di uno scippo e di un accoltellamento. Salvo è la mente, ma ad andare con lo zoppo… E dire che proprio per l’onore, Carmela ha dovuto lasciare la Sicilia.

Carmela affronta faccia a faccia il Boss… Femmina di sostanza.

Vabbè, storyline su Antonio braccio della Mano Nera: in realtà è fuggito per paura e non vuole andare alla polizia a denunciare. La mamma lo riempie di botte e lo costringe a farlo, mandando così Salvo in riformatorio: “Le regole dobbiamo rispettare, senno’ ci rimandano indietro”.

A Napoli Bartolo accoltella Assunta, che non riceve la lettera di Carmela. Muore un attimo prima che il postino gliela consegni e quindi va persa.

Alfredo anche cerca rogna: al Porto sventa le truffe di chi vuole cambiare denaro a prezzo maggiorato. Dalla nave scende anche Maria, che ha la sensazione di riconoscere suo fratello.

Carmela va a trovare Ferri: come? Ah, lo spiega, o quantomeno racconta che non è stato semplice trovare la signora Rizzo in Schiavon. Giusto un saluto, visto che deve andare a lavorare.

Schiavon inizia a innervosirsi: il comportamento di Antonio non lo ha messo in buona luce, le rinfaccia dei figli che stanno sempre in giro, che non l’ha aiutato abbastanza a riprendersi la sua mescita.

Questa seconda puntata ha diverse lacune di raccordo.

Schiavon vede Carmela parlare con Ferri per la via. Lui l’avverte di un sciopero in Fonderia, che può essere pericoloso per Michele.

Carica della polizia, Ciro viene picchiato dai poliziotti.

Michele lascia casa, Ci è rimasto troppo male quando la mamma lo ha tirato via dallo sciopero. “Non puoi trattarmi da uomo quando ti serve e da picciriddo quando ti pare” dice Michele. Ciro, il suo amico, è morto.

Carmela ha perso un altro figlio….

Spiandolo all’uscita della Fonderia vede che si è fidanzato. Salti temporali a piacere. Ah, siamo dalle parti di Natale.

Salvo è uscito dal carcere: la cauzione l’ha pagata il boss, che intanto fa credere a Schiavon che c’è la possibilità che possa rientrare in possesso della sua mescita.

L’arrivo a New York ha moltiplicato le linee, ma con poca convinzione: si stanno un po’ avvitando su se stesse. Intanto Antonio si fa un regalo con Angela-

Schiavon ha venduto il carretto e fa finta di andare al lavoro. Carmela gliene chiede conto: lui vuole riprendersi il negozio e sta facendo affari con la Mano Nera. Carmela non ne vuole sapere, Matteo però dice che gli bastano altri due mesi per riprendersi il negozio. In realtà deve consegnare roba illegale per conto di Don Michele Guarino. Ma è una trappola per farlo arrestare.

Carmela va a chiedere informazioni sulla Mano Nera a Ferri e gli chiede di indagare, tramite i suoi amici, su quello che sta davvero succedendo nella mescita e a casa sua. Ferri la invita a pranzo, ma lei deve tornare a casa.

Ferri regala a Carmela un vestito e le dà appuntamento alle 8 di sera al Waldorf Astoria.

Schiavon intanto non si ferma a un posto di blocco e viene fermato a fucilate dalla polizia. E’ Giovanni a ucciderlo, senza volerlo. Matteo si è fatto fregare.

Mentre sta uscendo per andare a cena con Ferri, arriva Giovanni che gli dà la notizia della morte del marito. Ferri capirà?

Carmela non ha i soldi per il funerali. I soldi glieli dà Alfredo, che fa il cambista al porto, ma senza imbrogliare la gente. Li stava mettendo da parte per il college.

Alfredo le consiglia di andare a pegnorare le cose al quartiere ebraico. Entra nel banco di Mosè: quando apre la collana con il ritratto di Maria capisce che è la mamma di sua moglie.

Mamma e figlia si ritrovano nel banco dei pegni di un ebreo a New York. Non male.

E c’è anche un nipotino, Salvatore, come il padre di Maria. E non come il padre di Mosè? Bella conclusione di puntata. Almeno ci spero. Pubblicità.

Giovanni indaga su chi ha incastrato Matteo. Carmela indica Guarino e Matrangolo come possibili cause.

Antonio scopre che Angela se la fa anche con Salvo, che peraltro vuole sapere da lui se sa qualcosa delle indagini di Giovanni sulla morte di Schiavon.

Cena di Natale a casa Schiavon con la famiglia riunita.

Gli uomini di Matrangolo uccidono Giovanni in mezzo alla strada. Antonio assiste all’omicidio. Salvo lo minaccia: se dovesse dire qualcosa uccideranno lui e la mamma.

Intanto Don Guarino va a trovare Spanò in Sicilia, mentre arriva il Barone. Spanò è deiciso a togliergli tutto.