Massimiliano Ossini a Blogo: “Mezzogiorno in famiglia tv all’antica, ma non vecchia!”
Non sono un nostalgico, ma preferisco una tv studiata, non recitata, ma studiata; una tv, come quella del passato, che non preveda cose fuori dal copione. Certi programmi in onda oggi, se fosse per me, non ci sarebbero…
Ci saranno giochi nuovi, alcuni sono stati rivisti, quelli che funzionavano di più sono stati rafforzati. Rimane un programma pulito dedicato al grande pubblico. Il suo scopo è divertire, anche i bambini, e fare pubblicità al territorio.
Massimiliano Ossini presenta così a Blogo la nuova edizione di Mezzogiorno in famiglia, al via domani alle 11 su Rai 2. Al suo fianco confermati Adriana Volpe e Sergio Friscia.
Reduce dagli impegni estivi a Unomattina e al Festival di Castrocaro e pronto a tornare al timone di Linea Bianca su Rai1, Ossini ha risposto ad alcune domande.
Nella televisione di oggi sono pochi i programmi spensierati dove si gioca e basta, come Mezzogiorno in famiglia. Ti sei chiesto, però, se non sia arrivato il momento di aggiungere qualcos’altro nel programma che conduci con Adriana Volpe e Sergio Friscia per evitare che sia solo due ore di giochini?
È vero che sono sempre meno i programmi spensierati nella tv. Mezzogiorno in famiglia ha la fortuna di entrare nei comuni d’Italia, nei collegamenti non ci sono solo giochi, ma anche racconto del territorio. In studio si potrebbe fare in più un gioco dedicato alla cultura generale. Ma sua forza di Mezzogiorno in famiglia è la sua capacità di far evadere il pubblico dopo una settimana di lavoro e di una tv troppo impegnativa.
Mezzogiorno in famiglia è tv vecchia?
Antica sì, vecchia no. È una tv datata. Chiedo: perché un certo tipo di fare tv, quello all’antica, non può andare bene oggi? C’è una legge che lo vieta? Non concordo con i miei colleghi che sostengono che il modo di fare televisione debba per forzare cambiare con il passare del tempo. Io penso che il linguaggio veloce e frammentato sia adatto per alcuni canali e per alcuni orari, ma in una tv generalista, specialmente se si tratta della Rai, ci può stare anche una tv come quella di un tempo. E gli ascolti lo confermano.
Essere il conduttore di un programma di una tv antica rischia di penalizzarti?
Se si valutasse nel breve termine, sì, potrebbe. Ma i risultati nel lungo termine dimostrano che non è così. L’errore più grande oggi è che da parte di quasi tutti è cambiato il linguaggio. Invece bisogna sempre pensare che non si sa mai chi c’è dall’altra parte del televisore, non sai mai quale sia il suo stato d’animo. Non sono un nostalgico, ma preferisco una tv studiata, non recitata, ma studiata; una tv, come quella del passato, che non preveda cose fuori dal copione. Oggi, invece, va di moda l’opposto. Non si deve permettere a chi è davanti alla telecamera di dire ciò che vuole. Sono libero di parlare in tv? No, non sono d’accordo. Certi programmi in onda oggi, se fosse per me, non ci sarebbero, andrebbero cancellati.
Perché?
Per come vengono trattati alcuni argomenti. Con superficialità. E con pericolosità.
Qualche esempio?
Non faccio nessun esempio, ma io, che sono anche un papà, alcuni generi non li vorrei proprio in tv.
Unomattina estate, ma anche Mezzogiorno in famiglia, ma anche Linea Bianca, ma anche il Festival di Castrocaro, ma anche la voglia di tornare a condurre un quiz. Arriverà il momento in cui la tua carriera dovrà seguire una strada precisa?
Le mie passioni sono l’ambiente e l’agricoltura, rimarranno sempre nella mia carriera. Ma ho dimostrato di essere all’altezza anche nella conduzione di altri programmi. Unomattina estate, per esempio, è stato un programma riuscito, sia a livello di ascolti sia a livello di credibilità giornalistica. La sua conduzione è arrivata al momento giusto. Se avessi bruciato le tappe, non sarebbe andata così bene.
Su Instagram hai pubblicato anche foto in cui ti mostri in versione informale, in tenuta da palestra o in costume. Scatti assolutamente innocenti che però, forse, non sono così abituali per un conduttore tv. Ti hanno mai creato problemi?
Se sei un personaggio pubblico devi cercare di far in modo che quello che racconti sia in linea con quello che sei; se parli di ambiente non puoi farti vedere con una macchina Euro 2 diesel che inquina. Io appaio un determinato personaggio e quelle foto di cui parli non sono foto di nud0. Si tratta di foto a petto nud0. E a petto nud0 ho anche realizzato servizi per Linea Verde e Linea Bianca in piscina. Non mi hanno mai creato nessun problema. Non sono neanche foto da modello, da super figo. Non mi ci sento neanche!
Lavori con Adriana Volpe, che anche a Pechino Express ha riacceso l’ostilità di Giancarlo Magalli. Hai mai parlato con lei dei loro rapporti, anche solo per curiosità?
Con Adriana ci lavoro, con Giancarlo ci vediamo spesso in eventi. Siccome so che ci sono problemi, non voglio stuzzicare nessuno dei due. Li rispetto e stimo entrambi. Non voglio sapere nulla e non voglio entrare nel merito. In alcune situazioni è capitato che mi ritrovassi ad ascoltare qualcosa… me ne sono andato. Devo dire che, comunque, nessuno dei due mi ha mai messo in difficoltà chiedendomi cosa pensassi dell’altro.