X Factor, Alessandro Gassmann sul figlio Leo: “Non ne sapevo niente, sono orgoglioso ma deve finire l’università”
Alessandro Gassmann, presentando I Bastardi di Pizzofalcone 2, ha anche commentato la partecipazione del figlio Leo ad X Factor
L’8 ottobre 2018 lo vedremo nuovamente nei panni dell’Ispettore Lojacono, alle prese con i nuovi casi de I Bastardi di Pizzofalcone 2, ma Alessandro Gassmann nei giorni scorsi si è ritrovato anche a dover commentare l’esibizione del figlio Leo, che ha partecipato alle audizioni di X Factor 12 con un brano in inglese scritto da lui, “Freedom”.
Papà Alessandro sapeva della sua partecipazione al talent show di Sky Uno? Non proprio: “Non mi aveva detto niente”, ha rivelato al Corriere della Sera in occasione della presentazione della seconda stagione della serie di cui è protagonista al Prix Italia a Capri. “Si è presentato da me con la domanda di chi doveva dirmi qualcosa. Gli ho chiesto se aveva messo incinta qualcuna, se aveva menato qualcuno, se aveva una brutta malattia”.
Tutto l’ansia da genitore di queste domande è stato spazzato via dalla rivelazione del figlio, che ha ottenuto il “sì” dei giudici necessario per passare agli Home Visit, che andranno in onda l’11 ed il 18 ottobre. L’attore non sembra avere nulla in contrario sulla sua partecipazione, ma su una cosa è chiaro:
“La sua missione, lui lo sa, è finire l’università, però sono contento. E’ un bravo ragazzo, non fa il saccente, è educato e perbene. Sono orgoglioso di lui”.
Così, mentre il figlio capirà se si esibirà ai live di X Factor, lui sarà in onda con I Bastardi di Pizzofalcone 2: “E’ il racconto di un gruppo di antieroi, per certi aspetti dei falliti e dei perdenti, persone che hanno difetti e commettono errori”, ha spiegato. “Personaggi credibili, con psicologie profonde, in cui il pubblico può immedesimarsi”.
Anche nella seconda stagione, Napoli sarà protagonista:
“Raccoglie tutto il peggio ed il meglio della società del nostro Paese, una società stratificata che va dai ricchi delle case aristocratiche alla gente dei vicoli, dalla borghesia alta o arricchita alla camorra. E’ un riassunto sociale dell’Italia”.
Un’Italia che, secondo Gassmann, sta riuscendo ad esportare serie tv di grande qualità anche se con pochi mezzi:
“Ci manca una lingua universale come l’inglese. Anche se ci sono prodotti come ‘Gomorra’ o ‘Suburra’, che sono stati comunque in grado di arrivare anche fuori dai nostri confini. Trovo che per i mezzi irrisori che abbiamo riusciamo a fare cose eccezionali, a vincere premi internazionali, a realizzare prodotti di qualità”.
Tra questi, ci sono anche I Bastardi di Pizzofalcone.