Crozza, arriva lo sketch di Padre Pio. Nel 2001 a L’Ottavo Nano il precedente “incriminato”
A Fratelli di Crozza il comico genovese propone l’imitazione di Padre Pio all’interno dello sketch su Conte. L’ultimo precedente in tal senso risale al 2001. L’Ottavo Nano scherzò sul santo e scoppiarono roventi polemiche
E ad un certo punto arriva Padre Pio. C’è anche lui tra le nuove parodie di Fratelli di Crozza, ripartito venerdì sera sul Nove. Una foto che prende vita all’interno di un’altra imitazione inedita di Maurizio Crozza, ovvero quella di un Giuseppe Conte che dal comico genovese viene dipinto come il cameriere di Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Crozza si rifà all’intervista rilasciata dal premier a Porta a Porta, in cui ha svelato di essere devoto al santo di Pietrelcina. E così ecco il momento della ‘confessione’, con il falso frate che a sorpresa si anima lanciandosi in un’analisi impietosa:
“Ma cosa vuoi cambiare. Tu non conti una beata mazza figlio mio, sei già miracolato se stai cosi. Goditi questi 114 mila euro e non ti lamentare se Casalino prende più di te. Lui il mestiere suo lo sa fare”.
Per trovare un precedente in tal senso bisogna tornare indietro di diciassette anni. Un’altra epoca, un’altra rete. A scomodare Padre Pio fu L’ottavo nano, programma satirico di Raidue che ironizzò sulla commercializzazione del personaggio, protagonista nel giro di pochi mesi di ben due fiction, con Sergio Castellitto e Michele Placido rispettivamente volti per Mediaset e Rai.
Nella gag comparivano Corrado Guzzanti e Francesco Paolantoni. Ognuno rivendicava la propria originalità, fino a quando in scena non entrava il terzo incomodo – Neri Marcorè – che si presentava come il Padre Pio di Telemontecarlo. Tutto finito? Macché! Ad un certo punto faceva capolino pure Giobbe Covatta, ingaggiato per un fantomatico Tequila e Padre Pio.
Le polemiche furono immediate e feroci. Da San Giovanni Rotondo i frati cappuccini denunciarono “la ridicolizzazione dei sentimenti” e la questione finì dritta in Commissione di vigilanza.
La difesa di Serena Dandini e Corrado Guzzanti placò solo in parte gli animi: “E’ pura satira contro i media, specialmente contro la tv e non certo verso la figura di Padre Pio”.
Crozza per ora dorme sonni tranquilli. Chissà se in Rai avrebbe goduto della stessa serenità.