Salini ad Rai: Freccero? Ci conosciamo e ci stimiamo da anni
L’amministratore delegato della Rai apre le porte di viale Mazzini a Carlo Freccero
In una intervista potremmo dire programmatica concessa allo storico quotidiano italiano Corriere della sera, l’attuale amministratore delegato di Rai Fabrizio Salini, fra i tanti temi toccati, sembra aprire, anzi riaprire, le porte di viale Mazzini a Carlo Freccero. Rispondendo ad una domanda del giornalista del quotidiano fondato da Eugenio Torelli Viollier e Riccardo Pavesi su Freccero, Salini risponde:
«Carlo Freccero rimane un punto di riferimento della tv italiana e può continuare a scrivere pagine di futuro per la tv. Posso dire che ci conosciamo e ci stimiamo da anni»
Dopo che Freccero ha fatto parte del precedente consiglio di amministrazione di viale Mazzini, ora potrebbe tornare in Rai in un ruolo più operativo e più adatto alle sue enormi potenzialità, a lui potrebbe essere assegnata una direzione editoriale sui contenuti. Il suo genio creativo e la sua competenza lo vedrebbero adatto in tutti i campi televisivi ed il suo occhio visionario, sempre puntato verso il futuro e anche oltre, potrebbe essere davvero molto utile anche nelle sfide che Rai dovrà necessariamente fare per essere in grado di stare al passo coi tempi. A proposito di questo Salini dice :
« La Rai può e deve crescere anche tra il pubblico più giovane. Una delle sfide sarà proprio quella di parlare a loro senza abbandonare il pubblico di riferimento. Digital first con annessa alfabetizzazione, insomma. Abbiamo Raiplay, una solida operazione che adesso va valorizzata e ampliata immaginando anche contenuti appositamente realizzati e non sarà più il luogo della riproposizione di prodotti già visti sui canali tradizionali. La Rai deve assolutamente tornare a creare e produrre idee, format, programmi per se stessa e con lo sguardo e la direzione rivolta al mercato internazionale. L’azienda ha grandi risorse interne ed è inammissibile non utilizzarle appieno. Non solo, la Rai dovrà attirare dal mercato i giovani creativi, i nuovi professionisti che troppo spesso guardano ad altri interlocutori. Dovremo tornare per esempio a realizzare documentari di arte, di approfondimento scientifico, di attualità. Abbiamo una grande tradizione in questo campo. Continuando ad acquistare, diciamo in area Hollywood, non facciamo che alimentare, a scapito del mercato nazionale, quell’industria che ci sta “mangiando”. Per fare due esempi Netflix e Amazon, ma non solo».
L’intenzione è quella di produrre anche dei contenuti appositamente per le nuove piattaforme digitali :
«La penetrazione delle Over the top (imprese che forniscono contenuti sopratutto video per la rete, ndr) si farà sentire sempre di più ed è proprio per questa ragione che abbiamo messo in campo una strategia che prevede il lancio di alcuni contenuti idonei al mondo digitale e con modalità di fruizione universali. Ma poi, ripeto, la grande novità saranno in prospettiva prodotti Rai ideati e realizzati per il digitale. L’ambizione è iniziare a presidiare il mondo digitale attraverso un’offerta editoriale forte e innovativa. Rai realizza ottimi prodotti premiati dagli ascolti. Dovremo però ampliare la nostra proposta e anche i generi, penso ad esempio alla commedia e a formati più brevi, che possano essere fruiti sia sui canali tradizionali che sulle nuove offerte digitali».
Nell’intervista al quotidiano milanese si parla poi della vendita di due reti che il vice premier Luigi Di Maio ha bocciato e che vede d’accordo lo stesso Salini. Per quel che riguarda le nomine non si escludono gli arrivi di esterni, in particolare su questo tema l’AD di Rai dice :
«In questo periodo ho studiato anche il tema della riorganizzazione e dei suoi assetti complessivi. Verranno scelte persone in grado di condividere il progetto di cambiamento di cui ho parlato e che implica il mantenimento dell’indipendenza e del pluralismo, due capisaldi del servizio pubblico»