La Vita Promessa 2 ci sarà?
Carmela Rizzo e la sua famiglia decimata dal cattivo Spanò torneranno su Rai 1 con nuove puntate?
La Vita Promessa non è ancora arrivata: la miniserie in quattro parti di Rai 1, diretta da Ricky Tognazzi su soggetto di Laura Toscano e Franco Marotta, non ha raggiunto una chiusura narrativa, arrivando piuttosto a un semi-finale agrodolce, ma ha ottenuto grandi ascolti. Finale aperto e oltre 6 mln di telespettatori per l’ultima puntata sono un ottimo viatico per una seconda stagione.
Il soggetto di Toscano e Marotta, un’eredità arrivata direttamente dalla scuola fictional dei tardi ’90 – inizio ’00, non è arrivato in tv senza il trattamento Tognazzi – Izzo; da qui la possibilità che la (seconda) coppia decida di seguire ancora le vicende di Carmela (Car)Rizzo e della sua famiglia. A patto che diano un corposo aumento a Luisa Ranieri che ha retto da sola tutta la fiction, sia sul piano interpretativo (menzione speciale per Thomas Trabacchi, sia pur imprigionato in un personaggio fiacco e ripetitivo) che su quello narrativo.
L’unica cosa credibile, e piacevole, da seguire è stata la Ranieri insieme alla lingua della fiction, ovvero un italiano regionalizzato molto verosimile non solo nella cadenza ma anche nel lessico. Per il resto La Vita Promessa è un classico melodramma all’italiana su cui si innesta una Mafia story ritrita e cupa. Il tratto distintivo, però, è la superficialità: passaggi ellittici – anche nei momenti determinanti -, salvataggi ex machina, dinamiche banali più che semplici e archi narrativi dichiarati più che vissuti. Si rispolvera il villain tutto di un pezzo, che non ha neanche lo spessore di Don Rodrigo, mentre lo sbarco in America della famiglia Carrizzo moltiplica linee narrative senza una vera crescita. Le storie ‘rotolano’ più che svolgersi.
Un melodramma, dicevamo, che ha nella sua eroina l’unica nota positiva: una donna cui vengono uccisi due mariti e un figlio dalla Mafia – intesa anche solo come protervia impunita -, un altro maschio gli viene reso ritardato, un altro si lega alla criminalità, salvo poi vendicarsi del cattivo e finire in galera prima di trovare l’amore a San Francisco, cerca di raggirare una conterranea da cui invece viene a sua volta ‘tradita’, si ritrova una figlia che credeva morta, ma che porta al suicidio il marito per la sua infedeltà, il tutto mentre per una quantità di anni non specificata stira camicie a un ricco uomo d’affari che l’ama dalla prima volta che l’ha vista ma non trova il coraggio di dichiararsi, se non quando viene travolto dalla crisi del ’29, ricevendone però in cambio un “Ti vedo come amico”.
Tutta quella patina di attualità che sembrava ammantare la storia di una madre che lascia la sua terra e s’imbarca per una destinazione lontana lontana alla ricerca di una vita migliore – e che mi aveva portato a una prima (quasi) entusiastica recensione – si è sgretolata con l’arrivo a New York. Quindi alla seconda puntata. Da lì in poi segue le vie, già citate, del melodramma con un pizzico di Mafia Story vecchio stampo, ma senza pathos, senza colpi di scena, neanche quando alla fine delle 4 puntate si scopre come è andata a finire l’aggressione di un giovane Spanò a una giovane Carmela dopo una pizzica troppo ‘caliente’.
La Vita Promessa di Carmela, quella tranquilla, serena, senza preoccupazioni, non è ancora arrivata. Forse non arriverà mai, perché una vita così neanche nella fiction: almeno questo sembra suggerire il mancato lieto fine di questa miniserie, che comunque mantiene una promessa, ovvero quella fatta da Ferri a Carmela per un pranzo al Waldorf che riunisca tutta la famiglia, o quel che ne rimane. La prima stagione si chiude così, ma con tante linee aperte: c’è l’amore ancora da vivere di Ferri e Carmela, c’è la nuora Rosa – che vive con il figlio avuto dal cognato e ha lasciato il marito ritardato – alle prese con la sua nuova vita da donna emancipata, c’è soprattutto il ritorno di Antonio di San Francisco con una pseudo fede al dito che la madre ovviamente nota subito e che viene spiegato come un fidanzamento ufficiale. Con chi, glielo spiegherà con calma alla mamma siciliana e tradizionalista: si intravede quindi anche la storia gay, con l’ennesima sfida con sé stessa che Carmela dovrà affrontare per amore dei suoi figli.
Intanto le quattro puntate sono passate dai 4.904.000 telespettatori del debutto del 16 settembre ai 6.115.000 telespettatori dell’ultima, lunedì 1 ottobre, ma non hanno meritato un comunicato stampa entusiasta della Rai. Con questi numeri e questo finale aperto non è difficile immaginare un sequel. Voi che dite?