Al fianco dei consolidati Maccio Capatonda e Marcello Cesena, nel cast di Mai Dire Talk ci sono delle belle scommesse. Una su tutte Liliana Fiorelli, che nella prima puntata del programma di Italia 1 made in Gialappa’s Band ha interpretato una spassosa Giorgia Meloni in collegamento da Lampedusa. Classe 1990, romana, ha fatto la sua prima imitazione appena sedicenne, fra i banchi del liceo. Allora il bersaglio era Monica Bellucci. Da lì, non si è più fermata. “Da qualche anno mi ossessiona il personaggio di Sandra Marchegiano, la miss più ricordata della storia”, scherza, citando la Miss che è “contenda de fa sta sfilada” (se non conoscete il filmato virale vi consigliamo di andarvelo a recuperare subito).
“Mi piacciono i personaggi che mostrano vulnerabilità, punto a coglierne la fragilità senza giudicarli. Adoro quando il personaggio reale riesce a ridere con me, guardandosi”, dice la Fiorelli. Così ha fatto con Giorgia Meloni. “La mia Giorgia nasce da una coincidenza”, racconta. “Nel 2016 io e Fabrizio Colica (del duo Le Coliche, anche lui nel cast del programma, ndr) avevamo una copertina a Domenica Live, dove proponevamo Dibba&Virgy – la coppia più bella del mondo. Durante una di queste puntate era ospite in studio Giorgia Meloni, molto divertita dalla clip. Nei giorni seguenti, in accordo con gli autori, portammo una nostra proposta di Giorgia Meloni e, grazie anche al trucco, siamo rimasti soddisfatti del risultato”.
Dibba & Virgy, manco a dirlo, sono Alessandro Di Battista e Virginia Raggi. Già, la sindaca di Roma è un altro dei cavalli di battaglia della Fiorelli (già proposta anche a Matrix). “È stata la prima intuizione per provare a rendere questo ‘gioco’ un’opportunità di sperimentazione sia attoriale che autoriale. Mi diverto a esplorare luoghi e situazioni in cui può vivere il personaggio. Potrebbe tornare, ma in una chiave diversa”. Quel che è certo è che nella seconda puntata, in onda questa sera, interpreterà Levante, l’ex giudice di X Factor: “Levante, che sul web nasce Ponente, farà un’esclusiva performance. Per il futuro, mi lascio guidare dall’ispirazione e dall’attualità. Non solo politica, insomma”.
Lavorare con il team della Gialappa’s Band per lei è “un sogno”: “Mi supportano con una stima che raramente ho incontrato. Con loro cresco anche e soprattutto osservando il lavoro di chi mi ha preceduto. Sono attenta ad ogni consiglio, racconto, aneddoto. Non trovo un’aria severa, diciamo che vale la regola del ‘basta che funzioni’!”. Ora, però, Liliana vorrebbe sperimentare la conduzione televisiva. “Un attore dovrebbe fossilizzarsi in un genere o in uno schema, ma dovrebbe avere l’opportunità di evolversi sulla base di ciò che ritiene divertente e di qualità”, sostiene lei. “Sul web, per esempio, mi sono permessa di mettere alla prova le mie follie. È un mezzo spietato. Se piaci o non piaci, il commento è diretto! Non c’è filtro”. E i suoi progetti – come la pagina Maladonna o la serie Prime Donne – sono piaciuti davvero. Anche ai Gialappi.