Bisognava aspettare almeno la seconda puntata per avere un quadro più preciso della direzione di Mai Dire Talk. Fino a qualche ora ‘prima della prima’ trasmessa 7 giorni fa su Italia 1, le premesse erano tutte rivolte in positivo e l’attesa degli aficionados della Gialappa’s Band è stata ripagata con una puntata fiume che, come prevedibile, aveva tanto da levigare e aggiustare in vista del secondo appuntamento.
Ebbene, i margini di miglioramento lasciati vuoti settimana scorsa sono stati riempiti questa sera con una trasmissione meno scomposta e più ordinata (ci voleva, sul serio) per il bene del telespettatore. Meno carne sul fuoco ha reso il programma più godibile nonostante la scaletta sia ancora ricca di tanti punti (comunque ben amalgamati) in poco meno di 3 ore di durata.
I cavalli di battaglia di Marco Santin, Giorgio Gherarducci e Carlo Taranto tra filmati commentati con irriverenza, parodie e personaggi di scuderia, sono stati centellinati e trattati nei giusti spazi senza risultare eccessivi e stucchevoli. Il ‘talk’ si ritaglia il suo spazio e riesce a dare (e a darsi) un senso che nella prima puntata difficilmente si poteva trovare.
La strada scelta è soprattutto volta ad una direzione più satirica e meno caciarona dei tempi di Mai dire Gol. Frecciate, prese in giro e ironia pungente sugli ultimi casi politici ad un certo punto sembrano monopolizzare la trasmissione, quasi appesantendola. Ma dato che “il gioco è bello quando dura poco“, nella seconda parte del programma i toni si alleggeriscono e allora via di sane risate con le vicende di Jean Claude e sua madre nel sempreverde Sensualità a corte che i social attendono sempre con una certa impazienza (e la soddisfazione è doppia).
Se si dovesse continuare di questo passo, la strada potrebbe spianarsi per un proseguio in discesa, soprattutto se si potesse abolire lo sketch di “Casa Angela’s” del duo Le Coliche che, per quanto possano andare forti nel web, televisivamente parlando è un altro paio di maniche, probabilmente tra i pezzi meno forti della parte comica di Mai Dire Talk.
Un premio alla buona volontà? L’orario di chiusura. Se alla prima puntata la trasmissione si è protatta sino all’una del mattino con una caterva di polemiche sui social, stavolta qualcuno ha pensato di mettere una mano al cuore e una al macchinario della registrazione rimodellando la durata del programma terminato circa 20 minuti dopo la mezzanotte.
Sarà l’avvicinamento del Natale? l’atmosfera festiva? Tanto di guadagnato e l’ottimismo per altri aggiustamenti riprende quota.