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Anthony Scaramucci al Celebrity Big Brother US: quando la politica incontra il reality

L’ex capo della comunicazione della Casa Bianca tra i concorrenti del Grande Fratello Vip americano: il confine sottile tra collegi uninominali e nomination, anche in Italia.

pubblicato 14 Gennaio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 02:51

Sono stati rivelati poche ore fa, durante una pausa pubblicitaria sull’emittente CBS, i nomi dei concorrenti che comporranno il cast della seconda stagione dell’edizione statunitense del Celebrity Big Brother, l’equivalente del nostro Grande Fratello Vip. Tra i futuri inquilini della casa, che dal 21 gennaio si sfideranno per circa un mese alla conquista di un premio pari a ,000, è spuntato un volto che è stato al centro del dibattito politico americano un anno e mezzo fa. Si tratta di Anthony Scaramucci, imprenditore e consulente politico, noto per aver collaborato per appena dieci giorni, dal 21 al 31 luglio 2017, con il presidente Donald Trump in qualità di direttore delle comunicazioni della Casa Bianca. La diffusione di un’intervista rilasciata al The New Yorker – nella quale dichiarò, tra le altre cose, di essere come Arya Stark con la propria personale lista nera per gli scrittori comici – gli costò il licenziamento, caldeggiato dall’ex generale John F. Kelly, all’epoca capo dello staff della Casa Bianca.

Con le dovute proporzioni, è come se Rocco Casalino entrasse a far parte ora della rosa dei partecipanti di un reality, e non in quanto partecipante alla prima edizione del Grande Fratello, ma come portavoce del governo. Un’idea utopistica oggi, ma si sa, le vie del Signore sono infinite e i primi timidi contatti tra politica italiana e reality show sono già avvenuti in passato: Vladimir Luxuria, deputata dal 2006 al 2008, vinse proprio nel 2008 l’ottava edizione de L’Isola dei Famosi; Filomena Mastromarino, in arte Malena, è stata dirigente del PD e naufraga in Honduras nel 2017; Alessandro Cecchi Paone, tra un’Isola dei Famosi e l’altra, e prima di entrare al Grande Fratello Vip, ha ricoperto la carica di consigliere nazionale del Partito Repubblicano Italiano. Tuttavia, anche quando degli attivisti scelgono di finire davanti alle telecamere di un reality show, lo fanno sempre in nome di altre voci sul curriculum, mai in quanto esponenti politici. Anche se semplici ospiti, tutt’al più ci si presenta in qualità di “compagna di”: è il caso della deputata PD Stefania Pezzopane, intervenuta nell’ultima edizione del Grande Fratello a sostegno del fidanzato Simone Coccia Colaiuta.

Non è rarissimo, al contrario, che ignoti concorrenti di reality scelgano di cavalcare l’onda della popolarità per buttarsi in politica: Patrick Ray Pugliese del Grande Fratello 4 si candidò nel 2013 con Grande Sud alle elezioni regionali del Lazio; Mattia Mor, dopo aver partecipato alla decima del reality di Cinecittà, è stato eletto deputato PD in questa legislatura. Di Casalino si è già detto.

Dal collegio uninominale alle nomination la strada sembra breve e percorribile in entrambi i sensi di marcia, e non sbaglia molto chi si fa sostenitore della tesi della spettacolarizzazione del potere: a ben vedere, prima delle cene presidenziali, è stato lo stesso Donald Trump a produrre e condurre per quattordici edizioni il reality The Apprentice per la NBC.