Suburra 2: soldi, potere, politica e immigrazione in una Roma sempre più oscura
La seconda stagione di Suburra dal 22 febbraio su Netflix e l’importanza dei suoi personaggi fulcro e anima dell’intera serie
La seconda stagione di Suburra si scrolla di dosso l’ombra del passato e si inserisce a pieno titolo nel catalogo della serialità contemporanea, Netflix e non solo.
Imparata la lezione di una prima stagione troppo scolastica, come se per il suo esordio italiano ormai quasi 72 settimane fa, Netflix dovesse rappresentare il “meglio dell’Italia” da un punto di vista di nomi coinvolti, di produzione ma anche di un retaggio di una fiction italiana ormai superata, Suburra 2 sembra prendere una direzione diversa. Nei primi due episodi visti in anteprima in occasione della presentazione della stagione, la serie esplode nei suoi personaggi e nelle sue vicende al punto che, come nella migliore tradizione della serialità, ci ritroviamo fin da subito con situazioni clamorose e inaspettate, impossibili da riportare in una recensione senza rischiare di essere inseguiti per le strade del web.
Quasi prevedendo il flop di Rai 2 che dopo i primi due episodi ha deciso di spostarla in seconda serata, sostituendola con episodi sparsi di NCIS, Suburra perde ulteriormente un linguaggio e una messa in scena da vecchia generalista per diventare sempre più una serie da streaming, da maratona, da finire nel giro di un fine settimana dopo il rilascio degli 8 episodi venerdì 22 febbraio.
Il carisma dei suoi protagonisti e in particolare di un magnetico Alessandro Borghi, ormai maturo e definitivamente pronto al salto internazionale che lo aspetta, maschera quelli che sono i limiti di Suburra che stiracchia fino all’impossibile una sceneggiatura naturalmente limitata da quelli che sono gli eventi del film che è ambientato dopo la serie. Il racconto si piega ai personaggi con situazioni costruite per poter dar vita a scene ad effetto capaci di colpire lo spettatore. Finchè lo schema regge, come sembra nei primi due episodi, la struttura non crolla, soprattutto grazie alla presenza di Francesco Acquaroli e del suo Samurai capace di dare profondità e spessore al più classico dei cattivi, perfido fino al midollo, e di Filippo Nigro che riesce a riprodurre l’animo tormentato di Amedeo Cinaglia, politico in passato con forti ideali che cede al fascino del potere.
Proprio per approfondire i personaggi in questa seconda stagione ci sarà spazio anche per alcuni flashback in cui vedremo Aureliano, Lele e Spadino da giovane, ma Francesco Acquaroli ha anticipato anche come si capirà meglio l’origine di Samurai e il suo passato.
Suburra 2 e le elezioni romane
La seconda stagione di Suburra riprende tre mesi dopo la fine della prima e si svolge nel periodo precedente al ballottaggio per le elezioni comunali di Roma. Pur non essendoci riferimenti diretti, è evidente come il periodo di riferimento siano le elezioni comunali del 2008 che poi portarono all’elezione a sindaco di Gianni Alemanno. Quando la serie riprende tutti i personaggi sono in attesa di qualcosa: Aureliano (Alessandro Borghi) è in attesa della sorella (Barbara Chichiarelli), sparita da ormai tre mesi; Samurai (Acquaroli) aspetta di poter definitivamente avere i terreni di Ostia per poter costruire il porto insieme alla camorra; Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro) è in attesa del risultato elettorale che ne segnerà il destino; Sara Monaschi (Claudia Gerini) aspetta di poter mettere le mani sul business dell’immigrazione, toccando temi attuali e scandali passati.
Nel giro dei primi due episodi questa attesa si trasforma in azione, la storia riparte, gli eventi si susseguono a partire dalla primissima scena, che pesca a piene mani dalla tradizione della serialità americana di incipit stagionali ad effetto.
Ambientata nei quindi giorni tra i risultati del primo turno e il ballottaggio, la politica entra sempre di più in Suburra, pur restando sullo sfondo delle vicende personali dei protagonisti che si intersecano con quelli criminali. Un gioco costruito per giustapposizioni talvolta poco fluido, ma anche in questo caso appare in modo lampante il salto di qualità rispetto alla prima stagione.
Suburra 2 e le donne
La seconda stagione di Suburra aumenta esponenzialmente il ruolo e la presenza femminile, anche in questo caso inserendosi in un filone in atto nella serialità internazionale che prevede sempre più la centralità di forti figure femminili.
Oltre a Sara Monaschi (Claudia Gerini), aumenta l’importanza di Adelaide Anacleti (Paola Sotgiu) e Angelica (Carlotta Antonelli) madre e moglie di Spadino (Giacomo Ferrara). Tra le novità ci sono Nadia (Federica Sabatini) figlia di un piccolo boss di Ostia e Cristiana (Cristiana Pelliccia) giovane poliziotta che non è molto convinta della rapida carriera fatta da Lele (Eduardo Valdarmini).
Suburra 2 come vederlo
La seconda stagione di Suburra è in streaming su Netflix da oggi venerdì 22 febbraio.