Adrian, Milo Manara: “Non si è mai vista una cosa così nel mondo, c’è stata una leggera isteria”
Milo Manara parla a Stracult di Adrian e difende Celentano: “L’animazione poteva essere fatta meglio, ma c’è stata una leggera isteria. Era una cosa inedita, mai vista una cosa così anche nel resto del mondo”
Doveva essere l’evento della stagione, si è invece trasformato in uno dei progetti più controversi e discussi del piccolo schermo. Adrian fa ancora parlare di sé e ad intervenire sul cartoon ideato da Adriano Celentano è il fumettista Milo Manara.
L’artista disegnò i personaggi della serie, pur rimanendo fuori dalle scelte relative all’animazione e alla sceneggiatura. “L’animazione poteva anche essere fatta meglio, ma mi pare ci sia stata una leggera isteria”, confida Manara a Stracult.
Andato per la prima volta in onda il 21 gennaio, Adrian è stato sospeso dopo quattro puntate, con lo share del solo cartone passato dal 19% dell’esordio al 7,6 del 4 febbraio.
“Io ne so pochissimo – precisa il disegnatore veronese – lessi più o meno la sceneggiatura, a cui all’epoca aveva collaborato anche Vincenzo Cerami. Su quella base e in base alle indicazioni che mi dava il regista Celentano io visualizzavo i personaggi man mano che me li descriveva. Li disegnavo di fronte, di profilo, di tre quarti e di dietro, poi il mio lavoro era finito. A quel punto tutto è andato nelle mani degli animatori”.
Manara ammette di averne visto “solo qualche minuto”, difendendo tuttavia le intenzioni di Celentano.
“Era una cosa del tutto inedita, non si è mai vista una cosa così, anche nel resto del mondo. Lui ha una sua ottica religiosa, ma molti argomenti sono condivisibili, come l’impero del denaro globale su tutto il resto. Lui identifica i valori che stiamo perdendo nella bellezza. Stiamo perdendo la bellezza. Vedere il duomo di Milano completamente coperto da pannelli pubblicitari è un’idea fortissima da cui non siamo così lontani”.
Manara scherza infine sulla scelta di proporre un Celentano aitante e muscoloso, con almeno cinquant’anni in meno sulla carta d’identità:
“Adriano ha scelto lo strumento del cartone, perché era l’unico che gli permetteva di recitare da giovane”.