Suburra e The Umbrella Academy, i rinnovi scontati di Netflix alle prese con la sfida globale
“I Love Netflix but f*** Netflix” Helen Mirren e il suo amore odio per la piattaforma in continua espansione globale ma che deve guardarsi dai nuovi operatori.
“I Love Netflix, but f*** Netflix” queste le parole di Helen Mirren che forse non necessitano di una traduzione italiana che amore a parte sarebbe altrimenti censurata. Una dichiarazione di amore e odio resta prima della presentazione al CinemaCon del suo prossimo film The Good Liar.
Rubiamo le sue parole per legarci all’annuncio dei rinnovi di Suburra per una terza stagione e per The Umbrella Academy per una seconda, entrambi introdotti con dei veloci video annunci pubblicati sui social e con pochissime informazioni su quello che saranno le prossime stagioni.
Annunci scontati che tutti o quasi aspettavamo da tempo, soprattutto considerati i finali di entrambe le serie che non concludono le vicende e lasciano aperte infinite possibilità. Serie originali Netflix, di cui ha la proprietà, che generano solo valore ulteriore per la piattaforma che secondo un recente studio di Parrot Analytics controlla il 71% del mercato dello streaming globale, un’analisi condotta seguendo la richiesta sul mercato delle piattaforme includendo video, social media, condivisione, blog e peer-to-peer in 10 mercati nel mondo.
Secondo questo studio gli originali distribuiti dalle piattaforme di streaming sono ben 319 nel 2018 di cui 139 solo di Netflix, con 19.5 miliardi di dollari spesi per la programmazione originale soltanto da Netflix, Amazon e Hulu.
L’esigenza di avere prodotti diversificati, adatti a mercati variegati e complessi, rendeva abbastanza scontato pensare a un rinnovo sia per Suburra che per The Umbrella Academy, ma Netflix si è presa il suo tempo per trasformare anche l’annuncio in un momento di attesa e ricordare di nuovo la presenza di questi prodotti nel loro catalogo.
Secondo lo studio di Parrot Analytics Le Terrificanti Avventure di Sabrina e La Casa di Carta sono le produzioni che hanno generato più richieste in almeno 3 dei mercati presi in esame. Altri successi globali sono Star Trek: Discovery e Stranger Things. Lo studio però mette in guardia la piattaforma, il successo non è garantito per nomina e l’arrivo di nuovi operatori come Disney, Apple, WarnerMedia, NBCUnversal sta già suscitando la curiosità globale. Basti pensare al caso Titans che è stata la serie più richiesta dopo Le Terrificanti Avventure di Sabrina con la piattaforma che nata da poco, e solo negli USA (Titans per esempio in Italia è su Netflix), ha rosicchiato il 7% dell’interesse globale.
Un mercato in forte espansione per Netflix e lo streaming in generale è la Francia, dove attualmente la piattaforma ha 5 milioni di abbonati e si prepara ad aprire un ufficio a Parigi oltre che a produrre ben 20 nuovi originali tra film e serie. Indubbiamente, anche per la facilità di una lingua parlata anche fuori dai confini francesi, ben diverso è il rapporto con l’Italia dove Netflix ha appena annunciato tre nuove produzioni originali.
Netflix sta vivendo una fase della sua storia in cui da un lato prova a diversificare i propri prodotti a seconda del mercato e della nazione ma sempre con uno sguardo globale, dall’altro continua a lanciare serie in grado di conquistare il mercato internazionale e suscitare attenzione misurabile più con entusiasmo social e non solo che attraverso i numeri di una “visualizzazione”. Il tutto anche per evitare che un nuovo operatore lavorando in ottica globale e non solo USA, possa scalfire il proprio primato. Netflix in molti paesi è diventato sinonimo di serialità, cerchi e guardi la serie su Netflix, anche vecchia, anche non di Netflix. Solo rompendo questo paradigma qualcuno potrebbe scalfirne il primato.