Tra i tanti appuntamenti dedicati ai 10 anni dal terremoto de L’Aquila che hanno attraversato i palinsesti tv (e che continueranno), non è mancata una puntata speciale di Blob, tutta dedicata al sisma del 2009, andata in onda proprio nel decimo anniversario, alle 20.30 di sabato 6 aprile 2019.
Un viaggio nel tempo e nella tv, partito da Albertazzi che recita l’Inferno per introdurre la prima copertura di Rai News 24 che iniziò a seguire gli agiornamenti dall’Abruzzo martoriato dalla scossa delle 3:32 già una mezz’oretta più tardi, e continuato con la riproposizione di alcune delle immagini simbolo rimaste nella memoria dei telespettatori (come quelle dei palazzi di Via XX Settembre accartocciati su se stessi). Agli estratti di 10 anni fa sono stati alternate immagini recenti, come quelle tratte dal reportage di Porta a Porta, con Vespa tornato a sorvolare la sua città “ferita”.
Blob, però, non perde mai il suo graffio ed è quello che contraddinstinge il programma da ormai 30 anni: non ha esitato, infatti, a ritrasmettere la ‘lode della vergogna’, quel commento sul successo degli ascolti del Tg1 nella copertura live del terremoto che tante critiche (giustamente) provocò all’epoca e che i telespettatori più attenti (nonché gli addetti ai lavori) non hanno dimenticato. Era l’edizione delle 13.30 del 7 aprile 2009: il Tg1 era all’epoca diretto ‘ad interim’ – nell’interregno tra Gianni Riotta e Augusto Minzolini – da Andrea Giubilo, che si trovò a gestire l’emergenza abruzzese. Una ‘gaffe’ a essere molto buoni; una vergogna a voler chiamare le cose col proprio nome.
Tra le cose da ricordare, dunque, Blob non inserisce solo il dolore di chi ha perso tutto, l’angoscia di un’alba tra la macerie, le vittime, la disumanità di chi alle 3:32 rideva pensando alla ricostruzione, la rabbia di chi vuole sicurezza, ma anche quel che non bisogna fare nella comunicazione di un disastro. Una lezione che sembra difficile da tenere a mente. Noi, intanto, vi ricordiamo che potete rivedere la puntata integrale di Blob su RaiPlay.