Domande ed azione, intelletto e spettacolo, rompicapo e studio all’avanguardia: ormai i quiz di oggi devono avere tutti questi elementi per avere una chance di andare in onda e di essere seguiti dal pubblico. Una strada intrapresa anche dall’ultimo game show della Fox, in onda da tre settimane, ovvero Mental Samurai.
Un titolo che richiama competition series come Ninja warrior, ma che vede i concorrenti usare non la forza di braccia e gambe, ma il proprio cervello. In quella che vuole essere un vero e proprio percorso ad ostacoli mentale, ogni partecipante dovrà infatti mantenere la calma per arrivare al premio finale di 100mila dollari. A condurre il gioco è Rob Lowe, che di Mental Samurai è anche produttore.
Mental Samurai, come funziona
Il gioco è molto semplice: i concorrenti devono rispondere ad una serie di domande suddivide per categorie: Conoscenza, Rompicapo, Memoria e Sequenze. L’innovazione del format sta nel fatto che i partecipanti devono rispondere ai quesiti all’interno di una capsula sorretta da un braccio meccanico, che li trasporta dentro l’arena di gioco e li posiziona davanti alle quattro “torri” (ovvero dei mega schermi verticali) su cui compaiono le domande: un sistema che viene soprannominato Ava.
Ogni puntata ha un numero di giocatori variabile, a seconda della durata della loro manche. Due i round a cui partecipano: nel primo (chiamato “Towers of Samurai”) devono rispondere a 12 domande, tre per ogni categoria, entro 5 minuti -la risposta definitiva viene data abbassando una leva dentro la capsula-. Basta una risposta errata, o non completare il percorso nel tempo stabilito, per essere eliminati. Chi, invece, risponde esattamente a tutte e dodici le domande vince 10mila dollari e passa al round successivo, “Circle of Samurai”.
In questo caso le domande a cui il concorrente deve rispondere sono quattro, una per ogni categoria, ma il tempo scende ad un minuto e mezzo. Se nel round precedente, però, il partecipante ha completato il percorso prima dei 5 minuti, i secondi avanzati si aggiungono ai 90 assegnati da regolamento.
Questo è il round più importante, perché il montepremi aumenta ad ogni risposta esatta: dopo la prima sale a 25mila dollari, dopo la seconda a 50mila, con la terza sale a 75mila e se si risponde esattamente anche all’ultima si vincono 100mila dollari ed il titolo di “Mental Samurai”. Se, però, se ne sbaglia una, il gioco si ferma ed il concorrente torna a casa con “solo” 10mila dollari.
Un quiz atipico, senza manche
A differenza dei soliti quiz, in cui i concorrenti presentati ad inizio puntata restano in gara fino alla fine, in Mental Samurai la loro avventura può durare pochissimo, se cadono alle prime domande del primo round. Il quiz, più che cercare gente con un alto livello di cultura generale, va in cerca di persone appassionate di rompicapi da mettere alla prova in condizioni particolari (leggasi sospesi nel vuoto e sballottati da una parte all’altra dell’arena).
Manca l’effetto empatia con il pubblico, che a volte non fa in tempo a ragionare sulle domande poste ma deve solo seguire il ragionamento del concorrente, e godersi il suo “viaggio” a bordo di Ava. A tre settimane dal debutto, Mental Samurai non ha catturato l’attenzione del pubblico, con ascolti scesi dai 2,2 milioni di telespettatori (0.7 rating nella fascia 18-49 anni) della prima puntata agli 1,8 milioni (0.6 rat.) della settimana scorsa.
Il format, in Italia, poco si presterebbe alla fascia preserale, in cui il pubblico è abituato a quiz più classici (ma in access prime time, con una durata inferiore all’ora potrebbe avere un suo perché), ma Mental Samurai potrebbe servire alle reti più piccole (come Tv8 -sarebbe perfetta la conduzione di Enrico Papi– e Nove) per testare nuovi programmi e cercare di attirare il pubblico di appassionati di quiz.