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Un Giorno in Pretura torna su Rai 3: prima puntata sul caso Marco Vannini

Torna questa sera ma in prima serata, su Rai 3, la nuova stagione di Un Giorno in Pretura. La prima puntata tratterà dell’omicidio di Marco Vannini.

pubblicato 29 Aprile 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 20:57

“In molti ci avete chiesto che Un Giorno In Pretura ritornasse in prima serata, e allora eccovi accontentati” – Con queste parole Roberta Petrelluzzi dà il via alla nuova stagione del programma più longevo di Rai 3, Un Giorno In Pretura, andato in onda questa sera con un’anteprima di circa 20 minuti ad anticipare due ore di interrogatori e inchieste volti a raccontare cosa sia davvero il caso Vannini. Sì, perché di questo si è parlato questa sera: di Marco Vannini e di come sia stato ammazzato, lo scorso 18 maggio 2015, mentre si trovava a casa della fidanzata, Martina Ciontoli. Il ragazzo, 20 anni, di Ladispoli, sognava di entrare a far parte della Marina Militare, e nel frattempo faceva il bagnino. La notte del 17 maggio 2015, mentre faceva la doccia a casa della fidanzata, venne colpito da un colpo di pistola secondo la Giustizia Italiana ‘partito per sbaglio’ dalle mani del suocero, Antonio Ciontoli. Il ragazzo fu lasciato agonizzare per quasi due ore prima di essere trasportato al Centro di Primo Soccorso di Ladispoli dove, a seguito di una emorragia interna pari a 6 litri di sangue, morì poco dopo.

Il messaggio rivolto da Roberta Petrelluzzi all’ex fidanzata della vittima, e pubblicato su Facebook qualche giorno fa, era ben chiaro: “Cara Martina, ti vogliamo far sapere che siamo assolutamente in disaccordo con questo accanimento mediatico che, non si capisce perché, vorrebbe la vostra morte civile”, diceva. Il sospetto che la trasmissione avrebbe quindi virato la realtà dei fatti a favore della famiglia Ciontoli c’era, e purtroppo stasera si è confermato. Ma partiamo dal principio.

L’approdo in studio ci mostra stavolta una Roberta Petrelluzzi un po’ diversa, sicuramente rivisitata più in veste di conduttrice, stavolta, che in quella di voce narrante di tutto il programma. Non più una poltrona come seduta, ma bensì un vero e proprio bancone rosso fuoco, come quelli del telegiornale, dove vediamo una Petrelluzzi più illuminata e meno in penombra, oltre che inserita in uno studio nuovo – sicuramente minimal ma ben strutturato, capace di osare con piccoli teleschermi a favor di camera che non solo colorano la scena ma che aiutano anche lo spettatore ad immedesimarsi maggiormente nel racconto grazie alla trasmissione di fermo immagine e fotografie relativi al caso di cui si sta narrando.

L’anteprima parte puntualissima, alle 21:20, e si conclude una ventina di minuti dopo. Viene interamente dedicata all’incipit di questa vicenda: i genitori di Marco Vannini. Contenuti audio e video che non si erano mai visti prima in tv, vengono invece trasmessi da Un Giorno In Pretura che, ancora una volta, rimane fedele a se stesso, riconfermandosi un programma che non giudica ma semplicemente mostra e racconta ciò che è: la realtà dei fatti così per come viene considerata anche dalla Giustizia Italiana. Non un vero e proprio format di ‘inchiesta’ dunque, ma bensì una tv ‘descrittiva’ quella proposta dalla Petrelluzzi che, lo ricordiamo, è anche regista del programma – ma questo già lo sapevamo e non ci aspettavamo che cambiasse in alcun modo.

Ciò che invece non ci aspettavamo, e che stride con tutto il resto del racconto, sono alcuni dei commenti ai quali Roberta Petrelluzzi si lascia stavolta andare nel corso delle pause narrative che separano un contenuto video da un altro. Come suo solito, la conduttrice pone delle domande aperte agli spettatori alle quali Un Giorno In Pretura si ripropone di rispondere grazie agli interrogatori registrati in aula.

Capirete bene, però, che non si possa sottovalutare l’importanza della parola. Anche per questo, espressioni quali ‘D’altro canto Marco era cosciente’ (riferendosi al fatto che la famiglia Ciontoli abbia potuto facilmente sottovalutare la gravità delle condizioni di Marco dato il fatto che il ragazzo fosse a tratti cosciente prima di essere trasportato in ospedale) oppure ‘Un emozionato e provato Federico Ciontoli’ (facendo stavolta riferimento alla davvero breve lettera letta in aula da Federico Ciontoli nel corso dell’ultima udienza, nella quale spiegava che se si fosse mai accorto dello stato di Marco sarebbe immediatamente intervenuto) vanno a gravare e non poco sull’idea che lo spettatore potrebbe farsi di tutta la vicenda. Perché se si decide di optare per il cinico racconto dei fatti, tralasciando l’empatia, che allora sia fatto per tutto il corso della puntata e non soltanto, a tratti, in base al personaggio del quale si sta parlando.

La domanda che viene da porsi, ad esempio, è perché non siano state utilizzate le stesse empatiche parole rivolte a Federico per descrivere anche lo sfogo, sicuramente molto sincero e tanto provato, dei genitori di Marco Vannini in aula o, ancora, la loro emozione nel corso delle varie udienze. Piccoli dettagli, certo, che tuttavia vanno a far la differenza su come, nel complesso, le cose vengano percepite da chi ascolta da casa – e forse, cosa ben più grave, senza che lo spettatore se ne accorga.

Altra nota dolente sono poi gli interrogatori selezionati per questa prima puntata del programma. Se infatti da un lato vediamo andare in onda testimonianze mai viste prima, quali quella del Dottor Tornese, rianimatore dell’elisoccorso intervenuto al PIT per la rianimazione di Marco Vannini che in aula sostiene che anche in caso di pronto intervento il ragazzo non si sarebbe mai potuto salvare, d’altro lato vediamo però mancare la risposta che a queste testimonianze dà l’avvocato della famiglia di Marco, che invece sostiene tutto il contrario. Viene quindi logicamente da chiedersi: perché omettere che forse Marco Vannini si sarebbe potuto salvare, se non per scagionare ulteriormente i Ciontoli dalla gravità del fatto commesso?

Sono certa che su di un processo tanto ricco di dettagli la fase di selezione e di montaggio del materiale raccolto non debba risultare tra le cose più semplici – ma non sarebbe stato forse il caso di prestare più attenzione al rispetto dell’assoluta imparzialità che proprio in situazioni come questa si dovrebbe avere, nel raccontare i fatti?

Trasmettere solo alcune accuse e non altre, omettere alcuni particolari, mostrare le continue lacrime di alcuni imputati piuttosto che quelle di chi ha subito il decesso di un figlio, non rischia di condizionare, in un modo o nell’altro, il giudizio degli spettatori del programma?

Purtroppo, Un Giorno In Pretura parte quindi in fallo a causa di tanti piccoli errori di narrazione leggibili tra le righe, ma correlati di aggettivi empatici tanto accostati ad alcuni protagonisti del caso, quanto omessi nei confronti di altri che se li sarebbero certo meritati in ugual misura. Un errore, questo, non perdonabile ad un programma di qualità che si rispetti, e che si sarebbe potuto evitare con un lavoro di produzione più attento.

La prima puntata della nuova stagione di Un Giorno In Pretura ha riconfermato ancora una volta che non basti aver un caso ‘caldo’ tra le mani per far successo, se poi lo non si sa trattare con i giusti guanti di seta, e con la giusta obiettività che il buon giornalismo dovrebbe quotidianamente insegnare.

Le anticipazioni della prima puntata di questa sera, domenica 28 aprile

Ritorna Un Giorno in Pretura e non senza qualche novità. Il noto programma di Rai 3 ideato e condotto da Roberta Petrelluzzi arriva questa sera in prima serata. Una nuova stagione per quattro appuntamenti complessivi che a partire da questa sera, domenica 28 aprile, alle 21.20, racconterà alcuni dei più celebri e discussi processi medio recenti, per approfondire le tematiche che li riguardano e per svelare ciò che, forse, ancora non si è svelato.

Non poco discussa la prima puntata, che tratterà in particolar modo del caso Ciontoli e dell’omicidio di Marco Vannini, il giovane di Ladispoli morto a seguito di un colpo di pistola in casa della famiglia della fidanzata, Martina Ciontoli. Il ragazzo non venne soccorso, venne lasciato agonizzare per ore, e l’ingente perdita di sangue – causata dal proiettile che gli trafisse torace, polmoni e cuore andando poi a conficcarsi in una costola – lo portò al decesso. Nel corso della prima puntata di Un Giorno in Pretura, vedremo ricostruite le circostanze della morte di Marco Vannini in quel lontano 17 maggio del 2015. A sparare il colpo ancora oggi sembrerebbe essere stato Antonio Ciontoli, padre della fidanzata di Marco, ma i dubbi a tal proposito continuano a sussistere.

In casa, quella fatidica sera, erano presenti anche la moglie di Antonio Ciontoli, Maria Pezzillo, e il primogenito della coppia, Federico, con la fidanzata Viola Giorgini, assolta e non coinvolta nella richiesta dell’accusa in appello. I punti oscuri di questa vicenda sono ancora molti, anche e soprattutto a causa di continue incongruenti testimonianze da parte degli imputati, che si sarebbero più volte accordati sulla versione da dare ai giudici una volta interrogati.

Solo di qualche giorno fa è il messaggio di Roberta Petrelluzzi rivolto a Martina Ciontoli, ex fidanzata di Marco:

“Cara Martina Ciontoli,
ti vogliamo far sapere che siamo assolutamente in disaccordo con questo accanimento mediatico che, non si capisce perché, vorrebbe la vostra morte civile.
E’ un segno dei miseri tempi che stiamo vivendo, dove l’odio e il rancore prendono il sopravvento su qualsiasi altro sentimento.
Ci auguriamo che il nostro lavoro riesca a riportare la tragedia vissuta (perché tragedia è) alle sue reali dimensioni.
Roberta Petrelluzzi

Un messaggio, quello della Petrelluzzi, che espone in modo piuttosto chiaro una data posizione da parte del programma nei confronti del caso. A questo punto viene da domandarsi come il racconto verrà trattato, questa sera a partire dalle 21.20 su Rai 3.

Un Giorno in Pretura è un programma di Roberta Petrelluzzi, che oltre ad esserne conduttrice ne è anche regista. Viene trasmesso su Rai 3 dal 1988, classificandosi di fatto il programma più longevo della rete subito dopo il TG3.

Dove vedere Un Giorno In Pretura

Un Giorno in Pretura sarà visibile su Rai 3 a partire dalle ore 21.20, ogni domenica per quattro appuntamenti consecutivi. Sarà anche visibile in streaming sul sito di Rai Play. La puntata sarà disponibile nei giorni successivi, sempre sul sito di Rai Play, nella sezione Guida Tv – Replay.

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