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Duisburg – Linea di Sangue: la conferenza stampa

La conferenza stampa di Duisburg – Linea di Sangue.

pubblicato 16 Maggio 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:52

  • 12:42

    Inizio conferenza. Tinni Andreatta: “Duisburg si inserisce all’interno della Settimana della Legalità, settimana dove la Rai è chiamata a svolgere quella che è l’essenza del servizio pubblico. Quest’anno, la Settimana della Legalità è stata sposata dalla Rai con questa frase: Per non dimenticare. La memoria di quello che è stato fatto, della battaglia per la legalità, deve essere ricordato. Nel caso di Duisburg, il messaggio “Per non dimenticare” è particolarmente importante. Questo caso di cronaca del 2007, ha visto l’uccisione di 6 persone legate alla ‘Ndrangheta. Questo terribile fatto di cronaca ha risvegliato nella Germania, la consapevolezza che la mafia si è infiltrata nella loro economia. Quando Laurentina Guidotti mi ha parlato del progetto, ho trovato il tema da trattare potentissimo anche perché non conoscevo l’origine di questa faida. Stiamo parlando della faida tra due famiglie di San Luca. Le stragi avvengono sempre in occasione delle feste che sono un evento gioioso. Questo dà l’idea della logica che caratterizza il mondo mafioso. I due protagonisti, dopo l’iniziale diffidenza, faranno un grande lavoro di squadra. La linea del poliziesco è importante per la Rai: il “poliziesco civile” è un nucleo fondamentale per la nostra vocazione”.

  • 12:44

    Enzo Monteleone: “Una volta esisteva il cinema civile, d’impegno, quel cinema, oggi, non si fa più. Per fortuna, c’è la Rai che ancora ci crede e fa questi racconti. Volevamo raccontare la storia di un servitore dello Stato che non è un eroe ma è uno che semplicemente fa bene il proprio mestiere. Il cinema e la tv ci hanno raccontato tanta malavita ma pochi servitori dello Stato. Questo è uno dei pochi casi. Dopo la strage, la Germania si è resa conto di avere questo virus in casa e sono costretti a chiedere l’aiuto agli italiani. Dall’Italia, parte l’uomo migliore. Grazie a lui, e al suo collega tedesco, la storia troverà la soluzione. Grazie alla Rai, raccontiamo pezzi della nostra storia senza privilegiare inseguimenti o sparatorie. Vogliamo raccontare un percorso civile”.

  • 12:47

    Laurentina Guidotti: “La produzione non è stata facile. Le location che rappresentano la Calabria non si trovano in Calabria, ve lo diciamo subito. Non abbiamo potuto girare in Calabria, ci sono arrivati segnali chiari: lettere minatorie, per dirla tutta. Ringrazio tutti quelli che hanno sposato il progetto e che ci hanno aiutato ad andare avanti. Non è normale fare un film e avere tutti questi ostacoli e riuscire, lo stesso, a farlo. Se fossimo stati un grosso gruppo, avremmo avuto un percorso più facile”.

  • 12:51

    Monica Zapelli: “E’ una storia emblematica da molti punti di vista. La simbologia ha un ruolo importante. Il boss della ‘Ndrangheta ha un pendolarismo, rispetto ai bossi della altre mafie, che il film racconta molto bene. All’estero, la ‘Ndrangheta sfrutta la rete dell’immigrazione, ad esempio. Dalla notte di Ferragosto 2007, è nata in Italia una lotta contro la ‘Ndrangheta che, prima, non c’era. La battaglia non è vinta ma i risultati sono stati enormi. Nel film, vediamo come i bambini vengono educati all’odio nei confronti dello Stato”.

  • 13:00

    Daniele Liotti: “Servitore dello Stato è la frase che Enzo mi ha detto più volte. Non volevamo il poliziotto perfetto, volevamo un essere umano, una persona che rischia la propria vita per continuare la secolare lotta al crimine organizzato. La cosa più importante, nella preparazione del personaggio, è stato l’incontro con veri poliziotti, soprattutto con il poliziotto che ha proceduto con l’arresto. Questo incontro per me è stato fondamentale. Questo poliziotto ha chiarito in me alcuni punti. Ho visto la normalità di una persona, di cui non voglio dire il nome, che affronta il proprio lavoro. Questa persona rischia la vita tutti i giorni e svolge il proprio lavoro con grande umiltà. Quando gli ho chiesto se avesse paura, lui mi ha risposto: “Non me la posso permettere”. E’ stato bello scoprire un esercito di persone che costantemente svolgono questo lavoro per uno stipendio ministeriale o poco più. La cosa più importante è stata questa. Michele Battaglia è un personaggio dotato di grande intelligenza investigativa ma è anche un uomo normale, con il suo privato, con le sue fragilità e le sue paure. Ha una moglie, un figlio, una figlia in arrivo: da queste scene, capiamo anche che è un uomo dolce e affettuoso. Si tratta di uomini che spesso non hanno il tempo di stare insieme alle loro famiglie. Davanti a Gomorra o Suburra, io dico di stare attenti: dare attenzione alla malavita, può fornire modelli sbagliati. Sono contento di aver preso parte a questo progetto perché i riflettori si accendono sul poliziotto, sull’essere umano. La sentenza definitiva riguardante la strage di Duisburg è arrivata quest’anno, nel 2019, grazie alla collaborazione tra Italia e Germania”.

  • 13:02

    Guidotti: “Il direttore Andreatta era all’oscuro delle minacce ricevute. Non volevamo mettere in pericolo nessuno”. Andreatta: “La guerra alla ‘Ndrangheta è fatta di battaglie. Per noi, come servizio pubblico, è fondamentale tenere vivo il ricordo delle battaglie che sono state fatte. Non conosco i dettagli delle minacce ma in Calabria abbiamo comunque girato in passato. In Calabria, esistono anche persone perbene”.

  • 13:16

    Andreatta: “Il commento di Klaus Davi? La Rai, come servizio pubblico, deve raccontare i grandi valori civili. La varietà del prodotto fiction, per quanto riguarda questa stagione, è stata variegata”. Zapelli: “Abbiamo i criminali “migliori” del mondo e quindi abbiamo i poliziotti migliori del mondo. Cose che per noi sono normali come le intercettazioni, in Germania sono viste come una limitazione della libertà. Non è facile trasmettere la nostra consapevolezza anche agli altri paesi”. Liotti: “La ‘Ndrangheta è un’organizzazione molto intelligente. Si è spostata in Germania perché lì non esisteva il reato di crimine organizzato. Per questo, la Germania ha chiesto aiuto all’Italia. Da lì, le norme giuridiche sono cambiate. Le mafie si spostano dove meno vengono colpite”. Guidotti: “Il film tv è stato girato a Peschici e a Trieste”. Liotti: “La targa della mafia, purtroppo, ce la portiamo dietro all’estero. Chi è intelligente sa che non tutti gli italiani sono mafiosi. Nel film tv, tutto ciò è molto raccontato. La nomea che noi italiano abbiamo è quella di essere furbetti, poco dediti al lavoro, poco dediti alle regole… Il film, però, vuole essere una dimostrazione che esistono italiana con capacità fuori dal comune e spirito di sacrificio. Il personaggio Michele Battaglia lavora notte e giorno. Gli italiano hanno difetti ma hanno anche un estro che all’estero non hanno”. Anna Ferzetti: “Ringrazio Enzo per avermi scelto per questo ruolo. E’ un ruolo di grande responsabilità. E’ una donna che sceglie di stare accanto ad un poliziotto, rischiando la vita ogni giorno. Con Enzo, abbiamo cercato di portare questo. Portare in scena una coppia, due esseri umani,,, Abbiamo cercato di rappresentare una donna solare. Con Daniele, abbiamo cercato di portare gioia e affiatamento in questa coppia”. Liotti: “Questi uomini, se non hanno accanto donne altrettanto forti, vedono fallire i loro matrimonio”.

  • 13:23

    Brenno Placido: “I nostri personaggi appartengono ad un clan. La faida iniziò per futili motivi anni prima. Loro sono a capo del clan e vengono mandati in Germania a commettere la strage”. Ester Pantano: “Il mio personaggio è devoto al marito ma è contrario a quello che fa l’organizzazione criminale”. Marina Crialesi: “Il mio personaggio è completamente l’opposto, sposa totalmente questa follia. Queste persone sono convinte di fare del bene, non rendendosi conto dei danni che fanno ai loro figli. Ho lavorato molto di più a questa cosa, la convinzione del crimine come unica strada percorribile”. Placido: “Le donne di mafia non hanno un ruolo secondario e questo traspare nel film”. Vincenzo Ferrera: “Sono onoratissimo, da palermitano, che il film tv venga trasmesso il 22 sera, il giorno prima della strage di Capaci. Sono veramente contento di questo”.

  • 13:24

    Fine conferenza.

Oggi, giovedì 16 maggio 2019, a partire dalle ore 12, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del film tv Duisburg – Linea di Sangue, con Daniele Liotti e Benjamin Sadler, diretta da Enzo Monteleone, in onda su Rai 1.

Duisburg – Linea di Sangue: il film tv

Duisburg – Linea di Sangue è un film tv che andrà in onda su Rai 1, in prima serata e in prima visione, mercoledì 22 maggio 2019.

Duisburg – Linea di Sangue è un film tv con Daniele Liotti, Benjamin Sadler, Vincenzo Ferrera, Marina Crialesi, Brenno Placido, Anna Ferzetti, Massimiliano Frateschi ed Ester Pantano, diretto da Enzo Monteleone e prodotto da Laurentina Guidotti e Conchita Airoldi.

Il film tv di Rai 1 è una coproduzione Rai Fiction – Iterfilm.

Duisburg – Linea di Sangue è un film tv ispirato ai fatti di sangue del Ferragosto 2007, avvenuti a Duisburg in Germania, noti come la strage di Duisburg o la strage di Ferragosto.

La strage di Duisburg è un omicidio multiplo, nel quale vennero uccise sei persone, commesso davanti a un ristorante italiano da criminali affiliati alla ‘Ndrangheta.

Il film rientra nelle iniziative editoriali e di informazione che la Rai dedica alla ricorrenza della Giornata della Legalità.

Duisburg – Linea di Sangue: la conferenza stampa

TvBlog, magazine di Blogo, seguirà in tempo reale la conferenza stampa di presentazione del film tv Duisburg – Linea di Sangue, a partire dalle ore 12.

Durante la conferenza stampa, interverranno il cast e il regista.

Rai 1