Salvini contro il ritorno di Lerner su Rai 3: “E’ questa la Rai del cambiamento? Tanto valeva rimettere Orfeo…”
Dopo Fazio, ecco Lerner: all’indomani della vittoria elettorale alle Europee, il Vicepremier torna a parlare dei conduttori e dei palinsesti Rai.
“Lega primo partito…. Il cambiamento si sente quasi dappertutto. Se penso alla Rai… Ahimè, tasto dolente…”
Inizia così il capitolo che il Vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini dedica alla Rai a metà della sua lunga diretta Facebook serale di mercoledì 29 maggio. L’occasione è data dal ritorno di Lerner in Rai a partire dal prossimo 3 giugno nella seconda serata di Rai 3 con L’Approdo. La prima puntata sarà dedicata alla Lega.
Leggevo sul giornale che torna in video un volto molto noto, che in Rai ci è già stato da tempo… Gad Lerner. Sì, avete capito bene: cinque belle trasmissioni di Gad Lerner, che ovviamente non ha mai espresso simpatie politiche per nessuno, non è di sinistra per niente, non odia la Lega assssolutamente! Un giornalista obiettivo, equilibrato, super partes (con tono sarcastico, ndr), che avrà cinque trasmissioni in Rai…. mah, non so… se la Rai del cambiamento passa dal ritorno in video di Gad Lerner, contro cui non ho nulla sia chiaro, però…”
“E Fazio, e Saviano, e Lerner… non so, manca solo Michele Santoro e abbiamo chiuso il cerchio – continua Salvini nella sua diretta – E poi dicono che siamo noi a controllare la Rai! Macchè! Per carità, io sorriderò… La prima puntata dicono sarà sulla Lega… CHE NOVITA’, ragazzi. A maggior ragione spero vada avanti in commissione di Vigilanza la proposta della Lega per mettere un tetto agli stipendi Rai e sapere quali sono le società esterne che guadagnano, quanto guadagnano, visto che sono soldi pubblici”.
E ancora:
“Si sentiva questo bisogno di riportare Lerner in Rai, per di più ‘la Rai del Cambiamento’? Chiedo all’amministratore delegato (Fabrizio Salini, quota 5 Stelle, ndr) se il cambiamento passa da Gad Lerner. Me lo ricordo trent’anni fa in televisione ad attaccare la Lega, probabilmente tornerà la settimana prossima ad attaccare la Lega. Poi, per carità, visto che gli italiani votano con la loro testa e con il loro cuore… va bene, che rimangano, lunga vita ai Fazio, ai Saviano…”.
Il riferimento a Salini prima e al risultato elettorale come discrimine per la permanenza in video poi di fatto sembrano contraddire quella ‘distanza’ dal controllo della Rai che lo stesso Ministro dell’Interno ha sottolineato qualche minuto prima. E ‘sembra’ voler aprire un altro fronte di battaglia con gli alleati di Governo, questa volta dalle parti di Viale Mazzini, forte dei nuovi equilibri elettorali.
C’è spazio anche per un pizzico di critica al Tg1, i cui servizi sui risultati elettorali sono parsi al Vicepremier “tutt’altro che equilibrati, soprattutto sull’Europa“, difendendo l’alleato Orban dalla rappresentazione fatta. “Non è che votare Sinistra è politicamente corretto“. Dopo la deviazione però si torna su Lerner e giusto per verificare i pregiudizi, paragonandosi a un semplice spettatore, aggiunge:
“Io mi limiterò a non guardare , sono un telespettatore, come tanti milioni di italiani. Mi stupisce questa scelta: con tanti giovani giornalisti, giovani autori, giovani conduttori, giovani promesse, che possono essere di destra, di sinistra, di sopra, di sotto, cattolici e atei proprio Gad Lerner? Amico mio, amministratore delegato (sorride, ndr)… eh… cioè… E allora tanto vale rimetter lì Orfeo, o richiamare Renzi, Letta, Gentiloni…”.
E il sottotesto sembra essere piuttosto chiaro, peraltro con un nuovo ‘richiamo’ all’AD Salini. Ma poi come sempre ri-veste il ruolo del ‘moderatore’:
“No, vabbè, possono mandare in onda quello che vogliono… è solo un parere da telespettatore…”
che incidentalmente è anche Vicepremier, Ministro dell’Interno e Segretario del partito più votato alle ultime Europee. E infatti poco dopo si torna sui risultati del voto e sulle possibilità che il ruolo permette:
“Vabbè, Viva Gad Lerner”. Mi limiterò a chiedere quanto costa, quanto prende, con quanta gente arriva a lavorare e qual è il giro di business, come per altre collaborazioni un po’ particolari“.
La chiosa non poteva che ricalcare gli stilemi della comunicazione salviniana:
“Un bacione a Gad Lerner, un bacione a Fabio Fazio… e un bacione a Saviano…. Sto lavorando con il Ministero dell’Interno e della Polizia anche a una revisione dei criteri per le scorte, che impegnano ogni giorno in Italia più di 2000 donne e uomini delle forze dell’ordine. Ovviamente non interverrò su casi personali: aggiorneremo dei criteri, valutando tecnicamente e oggettivamente, non politicamente, né per simpatia o antipatia… Criteri oggettivi per verificare chi ha bisogno di più sicurezza e chi, non correndo più alcun rischio, almeno a detta dei tecnici uffici competenti, chi può fare a meno della scorta, che potrà così occuparsi della sicurezza di tutti gli italiani e non di una singola persona”.
E poi finale di Europa League. Niente Panela Prati a Chi l’ha visto? o Michelazzo a Live – Non è la d’Urso. Intanto la lista di casi ‘particolari’ si allunga.