The Voice of Italy 2019, vince Carmen Pierri ma non può ritirare il premio: che senso ha?
Carmen Pierri vince The Voice of Italy 2019: ritira il premio il suo coach, Gigi D’Alessio.
Carmen Pierri ha vinto The Voice of Italy 2019 ma non ha ancora 18 anni e così non ha la gioia di alzare il trofeo che la consacra miglior voce della sesta edizione del talent show che ha visto il ritorno alla conduzione in Rai di Simona Ventura. La finale in diretta (qui il nostro liveblogging e la recensione) non ha scaldato gli animi, diluita come è stata tra clip inutili e lungaggini indigeribili: una lunghezza che ha finito per penalizzare la gara, il format e la vincitrice. Carmen, infatti, non si è potuta giocare tutta la gara sul palco, visto che ha dovuto lasciare gli studi e tornare in hotel in virtù di una ‘regola’ che non permette di mostrare i minori al lavoro dopo la mezzanotte. Una finalista in albergo e una esibizione registrata nell’unica puntata in diretta finiscono per contraddire la logica stessa di un talent show musicale, quella di mostrare la sfida all’ultima nota tra due cantanti che lottano per il ‘loro futuro artistico’.
Ma alla fine Carmen ha convinto il televoto e ha conquistato una vittoria che ha celebrato soprattutto il suo coach, Gigi D’Alessio, doppiamente entusiasta vista anche la comune origine campana con la sua allieva. E il loro inedito non poteva che intitolarsi “Verso il mare“. La giovane Carmen, infatti, è nata a Salerno, vive a Montoro (AV) e fin da piccola ha inseguito il sogno di cantare: a 12 anni – quindi appena qualche anno fa – ha iniziato a studiare canto e pianoforte, con negli occhi e nelle orecchie Alicia Keys ed Amy Winehouse. Definisce la musica “una vittoria in un mondo di sconfitte” e di certo spera che questa vittoria a The Voice sia l’inizio di un futuro nella discografia: come tanti altri concorrenti e vincitori di talent le avranno insegnato, è solo l’inizio di un percorso faticoso, che richiede costanza e dedizione.
Intanto The Voice 2019 va in archivio dando appuntamento al prossimo anno, tra ascolti altalenanti, una Simona Ventura che si rimette in gioco (e che ha nella diretta il suo specifico e la sua forza) e l’entusiasmo del direttore di Rai 2 Carlo Freccero che ritiene non ci sia più nessuna subalternità con X Factor. La finale, però, ha sottolineato – una volta di più – quella certa ipocrisia che avvolge i concorsi tv aperti ai minorenni (Sanremo incluso): o si chiude a mezzanotte, come sono riusciti a fare negli anni – non senza sacrifici e senza difficoltà – programmi come Ti Lascio una Canzone, Io Canto e Sanremo Young (rinunciando, però, a qualche punto di share) o si ammettono in gara solo i maggiorenni, cosa che probabilmente non avrebbe il tanto temuto effetto negativo sull’immedesimazione delle tanto desiderate e anelate fasce più giovani del pubblico (che tanto a quell’età guardano e tifano per chi ha qualche anno in più, come insegna Amici). Terza via, quella di ridare un’occhiata alla regolamentazione sulla presenza dei minori sul palcoscenico, ma sarebbe di certo la più delicata e controversa da affrontare.
E’ arrivato, forse, il momento di prendere una decisione definitiva sui casting per i talent tv. Voi cosa ne pensate?