Milly Carlucci a Blogo: “Dopo Ballando, ora un talent per direttori d’orchestra su Rai5. Ma è un programma anche da Rai1!”
Il sogno del podio debutta stasera: “Qualche anno fa non avrei avuto il coraggio di fare incursioni in ambienti diversi, oggi ho un po’ più di sicurezza… o forse di incoscienza e di follia”
“Qualche anno fa non avrei avuto il coraggio di fare incursioni in ambienti diversi, oggi ho un po’ più di sicurezza… o forse di incoscienza e di follia“. Appena archiviata la fortunata quattordicesima edizione di Ballando con le stelle, Milly Carlucci si lancia in un nuovo progetto televisivo, stavolta per Rai 5. Si tratta di un talent che racconta il sogno di venti giovani, tra i 18 e i 30 anni, direttori d’orchestra alla conquista del podio della London Symphony Orchestra. Il sogno del podio, questo il titolo del programma che mostra le fasi finali del concorso biennale creato da Donatella Flick nel 1990 e patrocinato dal principe Carlo d’Inghilterra che si svolge alla Guildhall School of Music & Drama e al Barbican Centre di Londra, debutta stasera alle 21.15. Quattro le puntate previste, ognuna della durata di un’ora.
Offre un’opportunità di carriera, un’occasione di lavoro a ragazzi molto diversi tra loro. Alcuni vengono da famiglie ‘musicali’, altri da famiglie in cui nessuno ha mai fatto musica. Alcuni da famiglie medie, altri da famiglie umili, motivo per il quale hanno dovuto lottare per studiare, pagando il conservatorio attraverso lavori collaterali o borse di studio. Poi c’è la gara… peggio di Ballando con le stelle, per crudeltà di prove a sorpresa (ride, Ndr). Ai ragazzi è stato dato un repertorio da studiare durante l’estate, nove pezzi da opere di grandi compositori. Salgono sul palco senza sapere quale gli verrà chiesto, hanno 15 minuti per prendere in mano l’orchestra.
Un programma di nicchia?
No, vuole essere pop. Guardandolo si capisce cosa fa un’orchestra, come fa un direttore d’orchestra a guidare gli orchestrali. È un racconto emotivo che guida lo spettatore nelle varie fasi, comprensibile anche a chi non capisce nulla di musica classica.
È un prodotto pop, ma non va in onda su una rete generalista. Perché?
Perché è assolutamente un prodotto tipico di un canale culturale come Rai 5. A prodotto finito e confezionato, però, in realtà, capisci che può andare in onda dappertutto; per questo io spererei che anche Rai3 o Rai1 lo vogliano trasmettere. Anche se non sei un fine conoscitore, da casa puoi dire se ti è piaciuto di più un direttore d’orchestra o un altro.
Quindi con l’azienda stai dialogando per proporre Il sogno del podio anche su una rete generalista?
Ci stiamo pensando, stiamo ragionando. Vedremo cosa ne verrà fuori.
Che c’entra Milly Carlucci con la musica classica?
Negli anni sono stata chiamata a condurre la Prima della Scala. Non sono assolutamente un’esperta di musica classica, ma sono un’appassionata, un’innamorata di quel mondo. Seguo, vado ai concerti, amo l’opera e il bel canto, ma da assoluta dilettante.
Qualcuno potrebbe chiedersi: ma chi glielo fa fare alla Carlucci dopo il successo di Ballando?
(ride, Ndr) La passione. Per essere sempre al meglio delle possibilità al lavoro è molto importante contaminarsi con molti altri mondi. Non è vero che se vivi immersa nel mondo della televisione sei la migliore, perché finisci per essere autoreferenziale. Provo ad essere aperta a mondi che sono nelle mie corde, provo a portare il mio punto di vista, che è pop, in altri ambienti. Qualche anno fa, per esempio, feci un film in quattro puntate su e con Giorgio Albertazzi. Il pubblico ha bisogno di qualcosa che esca un po’ dalle righe, aprendo finestre su mondi diversi.
Qui sotto la seconda parte dell’intervista.