Netflix ha cancellato One Day at a Time per “mancanza di pubblico”. Intanto rinnova Russian Doll
La serie con Natasha Lyonne tornerà per una seconda stagione
Le giornate di Natasha Lyonne continueranno a essere sempre uguali per altri 8 episodi: Netflix ha rinnovato Russian Doll a più di 5 mesi di distanza dal rilascio della prima.
L’annuncio è arrivato mentre Cindy Holland, di Netflix, e Natasha Lyonne, protagonista e autrice della serie, erano insieme alla Code Conference. “Vorresti fare una seconda stagione Natasha?” ha detto Holland “Io, Cindy? Lo stesso show ma ancora più strambo? sei sicura?” e considerando la protagonista di Russian Doll, Nadia, è una programmatrice che continua a rivivere il suo trentaseiesimo compleanno, l’annuncio non poteva arrivare in un luogo migliore.
In realtà lo show poteva benissimo essere una miniserie ma bisogna riconoscere come Lyonne insieme a Amy Poehler e Leslye Headland presentarono a Netflix la serie strutturata su un percorso di tre stagioni. Resta da vedere come sarà costruita la seconda.
Cindy Holland ha definito Russian Doll “un successo in relazione al suo costo” confermando come la piattaforma non sia un ente di beneficenza con l’obiettivo di distribuire serie nel mondo, ma una società che considerando i miliardi di dollari investiti nella produzione delle serie deve trovare un modo per rientrare dei costi.
Un equilibrio non trovato con One Day at A Time cancellato dopo tre stagioni qualche mese fa, scatenando una forte ondata di reazioni negative da parte dei fan. Ma il reboot della storica serie creata da Norman Lear oltre a essere prodotta da Sony, “non era riuscita a intercettare quella massa di pubblico ritenuta da noi sufficiente e quindi, dopo tre stagioni, abbiamo deciso di chiudere“.
Una scelta razionale, sicuramente non emotiva e che non è stata legata ala qualità dello show “di cui siamo orgogliosi” ha sottolineato Holland. “Il calcolo semplice è in base al costo quante visualizzazioni otteniamo?” un ragionamento basilare che da sempre viene fatto da sempre dai network e che è ancora più valido per una piattaforma che ha centinaia di titoli provenienti da tutto il mondo.
Inoltre “per noi è importante il tipo di pubblico che riesce a raggiungere, se è amata dalla critica, se in qualche modo finisce per aiutare la nostra tipologia di affari“. Nel caso di One Day at a Time “il pubblico è cresciuto ma non al punto per noi ritenuto sufficiente” ha spiegato Holland. E non per caso la piattaforma sta lavorando a una nuova comedy con protagonista una famiglia di origini sudamericane ma con un taglio più giovanile e meno stereotipato con al centro una ragazza, proprio per intercettare quel tipo di pubblico.
Holland ha anche parlato dei concorrenti non vedendone però nessuno “Hulu cresce ma per il momento non è internazionale” riguardo agli altri da Disney+ ad Apple bisogna prima aspettarne il rilascio per poter fare un bilancio.