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Emmygate, i premi della tv americana tra voti di scambio e l’impossibilità di giudicare la tv

Pregi e limiti dei premi Emmy alla luce dello scandalo del voto di scambio emerso recentemente e che ha portato all’esclusione di alcuni giurati

pubblicato 15 Giugno 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 18:15

Il 16 luglio 2019 saranno annunciate le nomination degli Emmy e i premi saranno poi consegnati il 22 settembre durante lo show trasmesso in diretta negli Stati Uniti su Fox (in Italia le ultime edizioni sono andare su Rai 4) che starebbe pensando di mandarlo in onda come gli Oscar senza un vero e proprio conduttore.

Prima ancora di arrivare alle nomination, gli Emmy in questi ultimi giorni sono stati al centro delle cronache per la scoperta di procedure tra i vari giurati per condizionare i voti e agevolare forme di scambi. Il caso è esploso dopo che l’Accademy della Tv che sovrintende le pratiche degli Emmy ha rivelato di aver squalificato alcuni membri della giuria “per una strategia di voto di scambio in questa prima fase di nomination. Un tipo di attività non tollerata” come ha spiegato il presidente dell’Academy Frank Scherma.

Recentemente l’Academy aveva ristretto le regole sulla pratica del voto di scambio e dei voti in blocco per questo o quel titolo sulla scia delle proteste di determinati membri che si sentivano costantemente ignorati proprio a causa di queste pratiche. “I voti di scambio e di blocco” ha spiegato l’Academy “sono in contrasto con lo spirito e la sostanza del codice di condotta dell’Academy che proibisce ogni attività che possa essere contraria ai suoi valori […] i voti devono riflettere l’opinione dei votanti piuttosto che quella di un gruppo“.

Certo, bisogna specificare come secondo i media americani i giurati allontanati siano solo tre sui circa 25 mila addetti ai lavori che stanno votando in questi giorni per arrivare alle tanto agognate nomination. Questi giurati avrebbero creato un gruppo segreto su Facebook per fare una forma di lobbying per progetti meno conosciuti così da far fronte comune e ottenere almeno a uno di loro una nomination.

I tre sono stati colti sul fatto e allontanati dall’Accademy che però sa benissimo come si tratti di una pratica diffusa e praticata da sempre da tutti o quasi i membri della giuria, anche se magari non su Facebook, soprattutto all’interno degli Studios dove i dipendenti votanti vengono “incoraggiati” a votare per i prodotti della loro scuderia. Di fatto l’Academy ha da un lato mandato un messaggio ai vari gruppi d’interesse ricordando come sia una pratica vietata e dall’altro dimostrato all’opinione pubblica il loro tentativo di impedire votazioni non “libere”.

Al di là della valutazione sul fatto se sia una regola e una pratica giusta o sbagliata, questo “scandalo” dovrebbe spostare l’attenzione su un altro aspetto: come si può valutare l’attuale produzione televisiva che include anche prodotti che non sono prettamente televisivi visto che vanno in streaming?

Impossibile pensare che chiunque sulla faccia della terra e non solo tra i giurati possa valutare una stagione di produzioni americane avendo visto tutto quanto è stato realizzato. Impossibile. Impensabile.

Gli Emmy sono, da sempre, una celebrazione del mondo televisivo, una festa per addetti ai lavori che si premiano a vicenda sulla base di valutazioni condivise e più o meno condivisibili. Ci sarà sempre tra i fan qualcuno che rimarrà deluso, questo è fisiologico, così come è naturale che chi esprime la propria preferenza, voti sulla base di un’onda emotiva personale e collettiva.

Non potendo avere una conoscenza esaustiva di tutto quello andato in onda, la maggior parte dei giurati si rifugerà su quello che la stampa ha più elogiato, che l’amico ha consigliato, su quello che è “più da Emmy”. Infatti, come per gli Oscar, si fanno investimenti promozionali, interviste proprio in vista di una possibile candidatura.

Gli Emmy hanno poi un regolamento rigido e forse poco adatto al contesto attuale. Per esempio tra le migliori scene d’azione non ci sarà la sequenza di 11 minuti della terza stagione di Daredevil perchè il limite per la presentazione di una clip per la categoria “Stunt Coordination” è fissato a 3 minuti.

Vincoli sono poi legate alle date con il limite per essere candidabili inserito al 31 maggio, plasmato quindi su un panorama televisivo ormai superato che va da settembre a maggio mentre ormai i prodotti arrivano ogni mese dell’anno tra cable e streaming.

Gli Emmy sono quindi lontani dall’essere una macchina perfetta e forse non è necessario che lo sia anche se naturalmente a tutti fa piacere ricevere un premio o semplicemente una nomination. Sicuramente però quello del voto di scambio o dei blocchi dei voti è l’ultimo dei problemi di questa macchina imperfetta dello showbusiness, anzi, paradossalmente per i prodotti più piccoli e meno conosciuti potrebbe esserne la soluzione.