Roberto Poletti a Blogo: “Io biografo di Salvini? E’ vero, Matteo è un amico, ma con lui non ho mai parlato di Rai”
L’intervista al nuovo conduttore di Unomattina estate
E’ uno dei personaggi più discussi fra quelli che animeranno i palinsesti estivi di Rai1. Lui si chiama Roberto Poletti ed è un giornalista di lungo corso che si è fatto anni e anni di gavetta prima nelle televisioni locali: Antenna 3 e Telelombardia fra tutte e poi a Mediaset.
Insomma uno che ha un lungo curriculum e non è nato di certo ieri. Poletti sarà alla conduzione di Unomattina Estate 2019 su Rai1 (e forse anche nell’edizione invernale di questo prestigioso programma della Rete 1), un incarico questo che ha mosso parecchie critiche da parte di molti esponenti della politica nostrana, vista la sua vicinanza alla Lega e al suo leader Matteo Salvini. TvBlog ha voluto fare con lui una chiacchierata sui temi in ballo alla vigilia del suo debutto di domani mattina con la giornalista del Tg1 Valentina Bisti subito dopo il Telegiornale delle ore 07:00.
Che numero di scarpe porta Matteo Salvini e qual è il suo piatto preferito ?
Divertente…. Proprio tu che mi conosci da anni attraverso le mie trasmissioni televisive sulle televisioni locali lombarde. Mi sembra che allora Matteo Salvini portasse i calzini corti. Era per dirti, come sai, che sono giornalista da quasi trent’anni, professionista da 25. Questo non basta?
E’ vero ti conosco bene e tutti i giorni in cui passo in via per Busto a Legnano davanti alla vecchia sede di Antenna 3 mi viene un tuffo al cuore vedere quel posto, che tanto ha dato alla televisione italiana, ora infestato da erbacce, ma questo è un altro discorso. Tornando a noi, ti sei mai chiesto perchè invece di chiamarti con nome e cognome ti chiamano “biografo di Salvini” ?
Semplicemente perché è vero… potrebbero chiamarmi in mille altri modi. Ma sai qual è il punto? Che sono uno che non si offende mai…
Bella qualità non offendersi mai. Ma dimmi la verità, un pochino questa cosa ti urta e in che rapporti sei ora con Matteo Salvini ?
Mi urta se dicono che sono incapace professionalmente. E nessuno ancora ha sostenuto questo. E spero non succeda mai. Matteo Salvini lo considero un amico, l’ho visto crescere e diventare potente, il rapporto risale a quando ero caporedattore al quotidiano la Padania. Però ho tanti altri amici. Ma se ti riferisci invece alla Rai, sappi che non c’è una volta una in cui io abbia parlato della televisione di Stato e dintorni con il Ministro dell’Interno. Ne ho parlato invece con Teresa De Santis. La conoscevo dai tempi in cui facevo il deputato, nel 2006, eletto con i Verdi. Con lei di televisione discutevo, eccome. E’ una persona intelligente. Quando è diventata direttore di Rai1 mi ha voluto in squadra. E ne sono onorato.
E’ vero il direttore di Rai1 ti stima molto. Invece cosa ti urta di più nella vita, non solo professionale ?
Mi urtano le bugie, detesto i pettegolezzi.
Come realizzi mentalmente il fatto di essere arrivato su Rai1 ?
Lo considero un onore. Non vedo l’ora di dimostrare di essere all’altezza.
Da Doppio slalom a Unomattina estate, quanti slalom hai fatto nella tua vita nel frattempo ?
Mi piacciono diverse esperienze. Semplice. Mi diverto. E mi pagano pure. Da ogni errore ho cercato di imparare. Non mi sono mai interessati più di tanto i soldi. Mi è sempre importato stare bene dentro.
Ci racconti il momento di svolta della tua vita ?
Ci vorrebbe un vero biografo. Sono stati molti. E questo è uno di quelli.
Sappiamo che sei entrato in Rai in questi giorni, come hai trovato l’ambiente e come sei stato accolto ?
La squadra di Uno Mattina (tecnici a tutti i livelli, capi, autori, collaboratori, le costumiste eccetera) mi fa sentire protetto. Loro mi fanno sentire sicuro. E non lo dico tanto per dire. E’ quello che sento. Se aggiungi che la mia compagna di viaggio, Valentina Bisti del Tg1, mi ha letteralmente preso per mano e mi sta guidando a capire la macchina, converrai con me quando dico che sono proprio una persona fortunata.
Come abbiamo detto tu nasci nelle televisioni locali, Antenna 3 e Telelombardia su tutte, con trasmissioni molto pop, sia di talk che di intrattenimento, Rai1 è la rete più pop di tutte, teoricamente saresti perfetto, come ti spieghi tutte queste polemiche sulla scelta di farti condurre Unomattina estate ?
Le polemiche fanno bene. Sia a chi le fa, sia a quelli che ci finiscono dentro. Mi sarei stupito del contrario. Credo che sulla Rai tutti abbiano il diritto di dire la loro.
Come cambierà, se cambierà, il Roberto Poletti di Antenna 3 su Rai1 ?
Il Roberto Poletti, quello genuino, resta uguale ovunque lo metti. Magari modifica il linguaggio nel rispetto del pubblico e del mezzo che sta utilizzando in quel momento.
Ti piacerebbe restare in Rai anche dopo il termine della tua esperienza a Unomattina estate ?
Penso a far bene quello che sto facendo ora. Sono uno che trova lavoro abbastanza facilmente, grazie a Dio. Per cui non mi pongo il problema.
Se dovessi prendere una foto che possiedi da appendere nel tuo camerino a Saxa Rubra, quale sceglieresti ?
Non mi piace rovinare i muri. Quello che verrà dopo di me deve trovare le pareti belle pulite… Questione di rispetto.
C’è una canzone che ti piace ascoltare e che vorresti sentire prima della prima puntata di Unomattina estate ?
Voglio che parta la sigla di Uno Mattina, vuol dire che posso finalmente iniziare a metterci la faccia.
A proposito, come inizierai domani mattina alle 7:10 e a chi penserai prima che si accenderà la fatidica lucetta rossa ?
Improvviserò, lascia fare.
A chi deve dire grazie Roberto Poletti ?
A un mare di persone. Alcune che non cito. Altre te le vorrei invece dire: Fabio Ravezzani e il mitico Sandro Parenzo, direttore ed editore di Antenna 3 e Telelombardia. Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro che mi hanno guidato da bambino, Paolo Del Debbio, un vero amico, Mario Giordano, Mauro Crippa, Siria Magri, Carlo Bertotti, Gigi Bagnasco e il personale Mediaset. Poi c’è Antonio Ricci, che in un momento della mia vita in cui ero particolarmente in difficoltà ha alzato il telefono e mi ha trasmesso tanta forza. Poi ce ne sono altri. Noti. Di sinistra. Ma non li dico. Non vorrei confondere il cervello di chi ha deciso di assegnarmi una casellina senza pensarci neppure un minuto.