Millemilioni, Fiesta della Carrà a Buenos Aires diventa virale e riscopre uno show tv pionieristico
La lunga vita dei video virali: rimbalza su YT e sui social un montaggio anni ’80 sulle note di Fiesta di Raffaella Carrà. Ma da dove arriva?
La bellezza di You Tube – al netto delle bestemmie per chi detiene i diritti delle immagini – è quella di poter recuperare cose che si pensavano perdute o di imbattersi in chicche misconosciute per età o perché poco replicate. Tanti sono i materiali che diventano oggetto di ricerca, di riscoperta, di analisi e altrettanti quelli che vengono riscoperti per il loro potenziale virale che li rende contenuti capaci di superare tempo e spazio e di unire, con pochi clic, generazioni e continenti.
E’ il caso di una clip che in questi giorni sta avendo un nuovo rilancio su Facebook: si tratta di un video caricato una decina di mesi fa da qualcuno che non ne ha riconosciuto la fonte e si domandava da dove fosse venuto fuori e che è arrivato oggi anche sulla mia timeline per quegli strani giochi che le bolle social riescono a creare.
Un video davvero ipnotico, non solo perché cantato sulle note di Fiesta di Raffaella Carrà, ma soprattutto perché immortala un eterogeneo parterre di gente comune, catturata nei luoghi e nelle situazioni più improbabili, che canta la hit della Carrà. Detto così dice poco e mai come questa volta le immagini valgono più di mille parole. Dalla coppia di sposi all’uomo sul balcone, dall’infermiera che sembra uscita da una parodia soap del Trio alla signora che balla con le buste della spesa, il tutto con la chicca di una signora agèe in lamè che ha più energia di metà della scena trap nazionale, il video si candida subito a diventare una perla social.
Ma chi l’ha realizzata e da dove viene fuori?
Ebbene, si tratta di un estratto di Millemilioni, un programma di Raffaella Carrà andato in onda in cinque puntate nella seconda serata di Rai 2 tra il marzo e l’aprile 1981, ma realizzato tra il marzo e il novembre 1980. Un programma a suo modo pionieristico e ambizioso, tutto incentrato sul successo planetario di Raffaella Carrà, costruito come una sorta di giro del mondo alla scoperta di alcune delle capitali più significative e soprattutto a testimoniare il gran seguito della Carrà, capace di superare cortine di ferro e censure dittatoriali.
Di fatto, questo Millemilioni nacque per soddisfare le richieste delle tante tv che volevano realizzare uno speciale su e con la Carrà, all’apice della sua carriera musicale e televisiva anche all’estero, con l’Unione Sovietica tra le più interessate. E così nasce questo progetto internazionale, capace di unire le forze di cinque diverse emittenti per realizzare altrettanti speciali, ciascuno in una diversa capitale. Si partì da Buenos Aires (con la partecipazione della rete ATC), quindi Città del Messico (Canal 13), Londra (ITC), Roma e Mosca (con la sovietica TSS). Una coproduzione a suo modo avveniristica e pionieristica agli inizi degli anni ’80.
Il programma si apriva con una presentazione del paese protagonista, quindi si continuava con una panoramica della città, a occhio piuttosto stereotipata, per passare alle esibizioni di Raffaella per le strade o sui palchi allestiti. Una testimonianza non solo del successo della Carrà, ma anche della società di quei tempi.
E quella clip rimbalzata agli onori della cronaca è tratta proprio dalla prima puntata, a Buenos Aires: un karaoke ante-litteram di una bellezza televisiva, per gli amanti del genere, ipnotica per quella carrellata di volti che sembra creata ad hoc con un casting degno di Ciprì e Maresco.
Autore e regista di quel programma fu Gino Landi, che curò ovviamente anche le coreografie, con Sergio Japino primo ballerino. E grazie alla conferma di Salvo Guercio, autore tra l’altro di A raccontare comincia tu giusto per citare un’opera recente, possiamo dire che anche la regia e il montaggio di cotanta opera d’arte furono di Gino Landi: il genio va premiato.
Siamo, comunque sempre pronti a correggere dati inesatti e soprattutto a raccogliere le ‘testimonianze’ di chi c’era.
(E’ estate anche per noi, in fondo…)