Dritto e rovescio, Del Debbio maltratta (ancora) il pubblico: “Se mi fate incaz*are vi butto fuori” (Video)
A Dritto e rovescio nuovo round tra Del Debbio e il pubblico in studio dopo i fischi a Fiano: “Se mi fate incazzare vi butto fuori, sapete che lo faccio”. Poi sbaglia il nome del programma e cita Quinta Colonna: “Vecchi amori”
Paolo Del Debbio blasta il pubblico, ennesimo atto. Il nuovo format di Rete 4 regala una nuova puntata a spettatori sempre più divertiti dalla nuova linea stilistica del conduttore.
A Dritto e Rovescio il giornalista continua a scagliarsi contro i presenti in studio, colpevoli di rumoreggiare, applaudire troppo o troppo poco.
Si parla di Sea Watch 3 e in studio i toni sono accesi. Come facilmente prevedibile, Emanuele Fiano finisce rapidamente in minoranza, complice anche una platea poco tenera che non rinuncia a fischi ed evidenti contestazioni: “Fischiate quanto volete, a me non mi zittite“, reagisce il deputato del Pd.
Del Debbio si arrabbia e lancia l’avvertimento:
“Vi butto fuori e faccio la trasmissione solo con loro, va bene? Faccio vuotare lo studio e faccio il programma senza pubblico e voi sapete che lo faccio. Se mi fate incazzare vi butto fuori”.
Poco dopo il padrone di casa dà la parola a Modu Ghei, mediatore culturale senegalese divenuto ormai un ospite fisso della trasmissione. Ghei si emoziona, non riesce a parlare e scoppia in lacrime. Del Debbio chiede sostegno, anzi lo ordina: “Si fa tutti l’applauso a questo signore qui, sennò si va via dallo studio. Ma in che cazzo di mondo siamo?”.
“Io sono orgoglioso dei deputati italiani che sono sulla Sea Watch a rischiare la vita per difendere i diritti umani”
Così @emanuelefiano e il pubblico insorge.
Paolo riporta la calma alla sua maniera!
Ora a #DrittoeRovescio pic.twitter.com/cIKEdK1wPI— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) 27 giugno 2019
Da segnalare infine una divertente gaffe dello stesso Del Debbio, che nel leggere la mail del programma cita erroneamente quella di Quinta Colonna, sua vecchia creatura chiusa un anno fa: “Vecchi amori, vecchi amori…”.