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Universiadi 2019, Rai 2 ha perso un’occasione: cerimonia massacrata da spot, audio e commento compulsivo

Opening ceremony delle Universiadi 2019 in mondovisione dallo Stadio San Paolo di Napoli e in diretta tv su Rai 2.

pubblicato 3 Luglio 2019 aggiornato 9 Novembre 2020 14:50

Uno show emozionante massacrato da un commento e da una resa audio imbarazzanti: Rai 2 ha perso un’occasione, ha vanificato gli sforzi allestitivi di una cerimonia olimpica e ha fatto rimpiangere la copertura Sky.

E’ la prima cosa che mi viene da dire nel commentare questa cerimonia di apertura delle Universiadi che Rai 2 ha (di)mostrato di non meritare, tra pubblicità piazzate nel cuore della sfilata degli atleti, commenti degni di un ‘No Maria, io esco’ e chiusura spietata su Bocelli che canta: neanche i fuochi ci hanno fatto vedere (se pure son partiti, visto che per tutta la serata sembravano aver problemi) e comunque dobbiamo ringraziare la sensibilità di chi, a Rai 2, ha concesso il segnale almeno fino alla fine dell’acuto su Nessun Dorma. Il tutto per dare la linea a Realiti, registrato. Immagino che qualcuno in regia/centro di produzione stesse santiando (camillerianamente parlando) sperando che Bocelli accorciasse l’acuto. Non era solo, però: noi abbiamo jastemmato per tutta la diretta.

Uno spettacolo spento dall’audio

Abbiamo ‘bestemmiato’ perché da casa abbiamo perso presto la speranza di partecipare all’evento. Siamo stati tagliati fuori da un commento compulsivo, superficiale, a tratti davvero imbarazzante, che si è adagiato sugli stereotipi messi in scena da Balich, incline sì a lavorare sui luoghi comuni per raccontare i Paesi e città ospiti al mondo, ma sempre capace di condirli con trovate tecnologiche e artistiche di grande raffinatezza. Nella colonna audio di Rai 2, invece, è rimasta solo la parte superficiale della rappresentazione: il caffè, pulcinella, la smorfia, il lotto, gli Svizzeri contagiati dal disordine napoletano, i sudamericani che captano benevolenza, i cinesi che sono tanti, la bella atleta dell’Eswatini, i selfie…. Tre ore così.

A un certo punto è saltato il microfono di Alberto Rimedio (che non si è propriamente ritrovato nel suo habitat naturale). E’ stato il male minore, perché ci ha concesso di entrare per qualche secondo nello stadio, con i suoi rumori, i suoi canti, le sue emozioni. Quel San Paolo di Napoli pieno, sorridente, colorato, caciarone, pieno di speranza e anche inutilmente maleducato a volte  – per i fischi rivolti ai francesi (per motivi di campanile, si sa) e ai tedeschi (per motivi politici forse), ma anche al nostro inno (dai Borbonici, immagino) oltre che al Sindaco e al Governatore – è stato ridotto a un disturbo di fondo. Per tutta la serata, infatti, non si è riusciti a isolare l’audio ‘canale’ da quello ambientale, con un effetto stereo in ritardo da esaurimento nervoso. O da zapping immediato.

Per fortuna c’era Balich…

A salvare la diretta ci ha pensato Balich: sarà stata anche una cerimonia meno complessa, suggestiva, articolata di altre viste altrove (da Pechino a Rio), ma è inutile sottolineare che il budget non era proprio in linea con le cerimonie olimpiche ‘maggiori’ e che nonostante tutto le trovate sono state di grande impatto e di spettacolare resa. Le luci, le coreografie, le evoluzioni aeree, le scenografie, i quadri sono stati emozionanti: su tutto, si è stagliato quel Vesuvio led che ha rappresentato davvero il cuore pulsante della cerimonia con le grafiche, i colori, le animazioni e quel calcio di punizione di Insigne che ha acceso il braciere olimpico davvero straordinario.

Le esibizioni musicali forse hanno colpito meno anche del miniquadro sul Tuffatore di Paestum: la versione de L’Italiano/a di Malika Ayane ha dato il meglio sul finale e i giovani artisti, da Livio Cori a Carmen Pierri, sono stati spalmati a corredo nella sfilata degli atleti o emersi random senza lasciare grandi tracce.

La splendida parte visuale ha però resistito, contro tutto e contro tutti. E ha salvato la serata.

Le cerimonie olimpiche non sono partite di calcio

Le cerimonie non sono un evento sportivo, non solo almeno. Meritano un commento diverso, meritano una sensibilità allo spettacolo, meritano un approccio teatrale, non televisivo, soprattutto se si ha a che fare con le creazioni di Balich. Meritano preparazione.

Sarebbe poi il caso di ricordare a chi è chiamato a commentare cerimonie olimpiche (o a pensarne la messa in onda) che la sfilata degli atleti non è un’appendice noiosa, ma è il cuore dell’evento. E’ l’entrata in scena dei protagonisti, è lo spettacolo stesso: tutto il resto è messo in atto per celebrarli, ringraziarli, intrattenerli in vista delle gare. E invece Rai 2 ci ha piazzato 3 blocchi pubblicitari 3: è come chiudere il sipario mentre entra Amleto (o spegnere il microfono di uno in gara a Sanremo, per restare in ambito tv).

“L’avevo vista in prova e mi ero preoccupato per la lunghezza, ma ora che è in corso ci sono tanti fuori programma” ha detto Verna in cronaca, sollevato che la sfilata degli atleti fosse stata meno ‘noiosa’ di quella vista in prova. Viene il sospetto che non abbia mai vista una, considerato che i volti degli atleti sono il sale delle Cerimonie, il principale veicolo delle emozioni, il senso stesso dell’evento con i loro sguardi, la loro gioia incontenibile, i loro selfie, gli omaggi, le trovate, i balletti, le paracul@te. “Lo show lo fate vvvooi” avrebbe detto Frassica 30 anni fa: la lezione non è stata ancora capita.

Per fortuna ci ha pensato la regia a mostrare i volti degli atleti, a soffermarsi sulle delegazioni, sui suoi aspetti più curiosi, più divertenti, anche più seri. La sfilata se ben usata può essere un compendio di politica estera a favore del distratto pubblico tv. E poi qui si sono ritrovati oltre 8.000 studenti, tutti divisi tra esami e allenamenti, tra conoscenza e valori sportivi: un manipolo di alieni in un mondo che sta facendo dell’ignoranza un vessillo… Ma questa è un’altra storia.

Cosa resterà di questa Cerimonia d’apertura

Se per molti l’immagine simbolo di questa cerimonia è la bellissima atleta dell’Eswatini (Paese che tutti oggi conoscono alla perfezione, va da sé), insieme alla maglietta di Maradona e le parannanze dei Brasiliani, per me le immagini simbolo di queste Universiadi sono altre: lo splendido Vesuvio al centro del San Paolo, che ha salvato la resa tv; lo sguardo intenerito di Mattarella, unica ‘istituzione’ ad essere accolta con un’ovazione (ed è riuscito lanciare una delle sue stoccate anche nella breve formula di apertura dei giochi); Bebe Vio sorridente ed emozionata che porta la bandiera italiana sulle sue braccia; il giovane e solitario atleta della Libia, col suo sorriso pulito e i suoi occhi scintillanti, così stridente con le immagini che arrivano dal suo Paese, così straziante perché incarna quel che il mondo potrebbe essere e non è. Lo è almeno in questi giorni, a Napoli e in Campania, nei campi di gara e sulle navi attraccate al Porto che fungono da Villaggio Olimpico. Porti aperti agli stranieri, insomma.

Ora ho solo un desiderio: rivedere la cerimonia d’apertura delle Universiadi integrale, senza spot, senza commento, senza tagli da macellaio. Provo sul sito della FISU.

 

Universiadi 2019, cerimonia di apertura diretta tv

  • 20.50

    Tutto pronto a Napoli per il via alle Universiadi.

  • 21.00

    Eccola la U del San Paolo. E’ Alberto Rimedio la telecronaca della Cerimonia. Con lui Carlo Verna e Fatima Trotta.

  • 21.01

    Che belle le immagini del viaggio delle Universiadi in Italia e in Campania

  • 21.02

    IN tribuna d’Onore Mattarella, cui il San Paolo tributa un grande applauso. Accanto a lui Monsignor Sepe, Fico e Vincenzo De Luca

  • 21.03

    30.000 presenti al San Paolo, gremito.

  • 21.04

    Conto alla rovescia con i numeri della smorfia.

  • 21.04

    Acqua e Fuoco il tema del primo quadro, con la Sirena Partenope sullo sfondo e le evoluzioni di un’atleta in volo. Bellissima la messa in scena.

  • 21.06

    Mariafelicia Carraturo è la sirena: lei in monopinna ha conquistato il record mondiale dell’apnea.

  • 21.07

    Troppo parlato: Rimedio, non è una telecronaca, è uno spettacolo. Lasciateci vedere le immagini e sentire le emozioni dello Stadio.

  • 21,08

    Sonori fischi per De Magistris. Ma tanti proprio.

  • 21.10

    Inizia la sfilata degli atleti: l’emozione adesso è per loro, anche se lo spettacolo ne risente subito.

  • 21.11

    L’Argentina entra al San Paolo. Il pensiero non può che andare a Maradona e infatti lo stadio canta DIEGOOO, DIEGOOO. La colonna sonora della cerimonia è totalmente coperta dal coro del San Paolo. E gli argentini sono marpioni: eccola la maglietta numero 10 di Maradona.

  • 21.17

    Il Bangladesh è già nel mio cuore: sono solo due e stasera ce n’è solo uno, quello che porta la bandiera. La tenerezza.

  • 21.18

    Pure Bermuda ha solo un atleta.

  • 21.19

    Sono dei migranti a portare i cartelli dei paesi in gara.

  • 21.20

    Entra il Brasile con parannanze e cappelli da chef per ringraziare l’Italia del cibo e della pizza. Dovevano organizzare loro le Universiadi, poi due anni fa hanno rinunciato e Napoli è entrata, follemente, in corsa.

  • 21.21

    Rai 2 manda la pubblicità. Roba da sant’uffizio.

  • 21.26

    Grande impatto per il San Paolo.

  • 21.27

    Con tutto l’affetto, il commento di Carlo Verna è imbarazzante. “Dopo l’entusiasmo dei paesi sudamericani ora torna un po’ di vivacità con i cinesi… Chissà perché quando parliamo di cinesi sono sempre tanti…”.

  • 21.29

    ‘O sarracino colonna sonora e il San Paolo canta. La playlist è piuttosto varia, dai The Kolors ai classici.

  • 21.30

    Mattarella è entusiasta, applaude sorridente. Una boccata d’aria in un clima di veleni: tanti giovani, tanti colori, tanti sorrisi, tanta voglia di stare insieme. Che bellezza. Hanno fatto bene i vicepremier a non presentarsi.

  • 21.36

    Il villaggio olimpico di Napoli è galleggiante: gli atleti sono ospitati su navi da crociera attraccate al porto di Napoli. Altri atleti sono alloggiati a Caserta e a Salerno.

  • 21.37

    La delegazione del regno di Eswatini, già Swaziland, è esigua ma attira subito l’attenzione di tutto lo stadio per la bellezza di un’atleta, in abiti tipici.

  • 21.39

    Sono reduci da un tentato colpo di stato gli atleti dell’Etiopia.

  • 21.40

    Canta Livio Cori, “A casa mia”. A metà canzone i commentatori si rendono conto che forse vale la pena sentirlo, anche se aorechcio direi che è tutto playback.

  • 21.41

    Superselfie per la delegazione francese, fischiata all’ingresso.

  • 21.43

    Accenno di fischi anche per la Germania: il pubblico napoletano inizia a esagerare. Almeno parte del pubblico ci prova, fermato dagli altri. La politica è bene che nello sport, giovane, non entri.

  • 21.44

    Altra pubblicità.

  • 21.49

    Riprende la sfilata: si parla del Caffè sospeso napoletano, che avrà anche spazio nella cerimonia a quanto pare. Verna era preoccupato della lunghezza della sfilata, ma ora gli piace… mi sa che non ne ha vista manco una.

  • 2154

    La messa in scena è suggestiva. Il commento è atroce, per quanto io ammiri Rimedio.

  • 21.56

    Siamo a metà sfilata. Verna, solo per dirti che la sfilata non è una rottura, è la protagonista dello spettacolo.

  • 22.01

    La Libia ha solo un atleta. Il suo volto sorridente è così lontano da quel che sta succedendo nel suo paese. Lui è così bello. Ed è straziante il contrasto tra quel che potrebbe essere e quello che è…

  • 22.05

    Non manca un sombrero nella sfilata del Messico. Intanto la musica di sfondo spazia da Carosone a D’Alessio, dai classici alla Nuova Compagnia di Canto Popolare.

  • 22.09

    Stato e Chiesa.
    Curiosa di sapere che cosa dice Monsignor Sepe a Mattarella. Pubblicità (3).

  • 22.13

    Siamo all’Oman. Molto belli gli abiti.

  • 22.16

    Israeliani e Palestinesi in gara insieme. La delegazione della Palestina, però, vede in questa cerimonia solo un atleta.

  • 22.19

    Canta la vincitrice di The Voice, la salernitana Carmen Pierri, mentre entra la Russia e parla Rimedio. E poi parte “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti.

  • 22.22

    San Marino e i suoi 10 atleti.

  • 22.23

    La regia propone già una sorta di best of di questa sfilata, dal 10 di Maradona agli chef brasiliani, dalle flessioni del Botswana ai canadesi.

  • 22.24

    Arabia Saudita schiera 10 donne per la prima volta alle Universiadi.

  • 22.25

    “I colleghi sono alla caccia di questa atleta” dice Verna riferendosi alla bella atleta dell’Eswatini. La sorpresa di queste Universiadi, secondo Verna, che fa un parallelo con la sorpresa di Mennea nel 1972. Se ne parla un nanosecondo dopo aver trattato in studio il tema dell’asupicabile parità dei diritti tra uomini e donne, anche nello sport.

  • 22.32

    “Napoli contagia gli svizzeri: loro che vengono dal paese dell’ordine si mettono a ballare e fanno disordine…”: NO MARIA, IO ESCO.

  • 22.35

    “Il Lotto è ancora croce e delizia dei napoletani?”…
    Poi uno si chiede perché Troisi, Arena e Decaro scelsero La Smorfia come nome.

  • 22.38

    San Paolo applaude la versione di Malafemmina che suona nello stadio, dicono. Io non sento la musica.

  • 22.42

    Anche l’Uruguay saluta Napoli con uno striscione estramente para’gnosta’. Ma io mi comuovo lo stesso.

  • 22.45

    Il Vietnam non ha atleti in gara, ma ha voluto essere presente alle Universiadi, come ‘rappresentanza’, Chapeau.

  • 22.46

    Dopo Zambia e Zimbawe ecco gli Azzurri. La delegazione italiana è la più numerosa, ovviamente. E la colonna sonora è Tozzi che canta Gloria.

  • 22.51

    Quindi Pino Daniele risuona ora che la U del San Paolo è piena. Potrebbe finire qui, con buona pace di Vernia…

  • 22.52

    IL Vesuvio del San Paolo si ‘muove’: il pensiero, per mille motivi, va a Stromboli, mentre San Paolo canta ‘O Surdato ‘Nnammurato. E parte un primo show pirotecnico col Vesuvio che si illumina.

  • 22.54

    Malika Ayane che canta L’Italiano al femminile non me l’aspettavo. Balich, però uscire un pizzico dall’oleografia no eh? Perplessa per la scelta e l’arrangiamento, anche se sul finale la sua voce convince. RIMEDIOOOO, NON PARLARE SOPRA UNA CHE CANTA!

  • 22.57

    Bebe Vio porta tra le sue braccia la bandiera italiana. Bellissima. E piena di significato.

  • 22.58

    Bandiera affidata ai Corazzieri con la Banda dei Carabinieri che eseguono l’Inno Nazionale.

  • 22.59

    Qualche fischio sul nostro inno, Pure in faccia a Mattarella.
    Ma che senso ha?
    Ma poi lo Stadio canta.

  • 23.02

    Quadro tra Napul’è e Pulcinella: molto bello però il led del ‘Vesuvio’.

  • 23.05

    Siamo a quota 15 secondi di silenzio. SONO COMMOSSA! (16, 18, 19, 19, 20….). lLho già detto che quel Vesuvio colorato al centro scena è bellissimo?!

  • 23.06

    Iaia Forte interpreta un pezzo di Totò e uno di De Filippo, SE SE PUTESSERO SENTI’…

  • 23.09

    Dalla tomba del Tuffatore di Paestum arriva l’ispirazione di questo quadro.

  • 23.10

    Vincenzo De Luca: il San Paolo fischia sonoramente. Mentre parla, una parte fischia e l’altra applaude.

  • 23.11

    “Un saluto particolare alla mascotte che la sua sfida l’ha vinta, Noemi”: e lo stadio si compatta in un applauso. “E’ stato un lavoro enorme portare le Universiadi qui, come incontro di pace tra tanti Paesi del mondo, alcuni in guerra ma qui insieme a Napoli, come occasione di sviluppo turistico e per stimolare lo sport, canale privilegiato per aggregare i giovani e veicolare valori fondamentali. Aver realizzato decine di impanti è importante. Un saluto ai 6000 ragazzi qui”. E qui parla in inglese: immagino Crozza prendere appunti.

  • 23.15

    Sul saluto finale col benvenuto a Napoli ovazione del San Paolo: entrato tra i fischi, De Luca esce in tripudio. Malagò applaude solo quando si rende conto di essere indquadrato.

  • 23.16

    Si passa al saluto del Presidente della FiSU, entusiasta di essere a Napoli. Si sente.

  • 23.19

    Salta l’audio del commento sul discorso del presidente FISU. Problemi col radiomicrofono? Beh, l’avete usato così tanto prima che ora che serve si è scaricato…

  • 23.21

    “Rispettiamoci l’un l’altro, rispettatevi tra voi, gareggiare lealmente è meglio di una medaglia, e ricordate che tanti hanno lavorato duramente per rendere tutto questo possibile…Grazie Italia, Grazie Napoli, Forza Universiade!”: Oleg Matytsin è un uomo felice e soddisfatto.

  • 23.22

    Videomessaggio del Presidente Cio, Bach.

  • 23.24

    Solo applausi per Mattarella. “Nella certezza che questo grande evento sportivo contribuirà a rafforzare l’amicizia tra i popoli, dichiaro aperta l’Universiade estiva”. Due fuochini miseri…. successo qualcosa?

  • 23.26

    Quattro scienziati e ricercatori e quattro leggende dello sport portano la bandiera della Fisu.

  • 23.29

    Siamo alle Universiadi e Verda cerca un qualcosa di campano nell’unico ‘non campano’ tra quelli che portano la Bandiera della FISU. 128 paesi presenti e noi stiamo cercando un aggiancio per rendere Klausi DiBiasi campano….

  • 23.31

    Juvenes sumus canta Andrea D’Alessio. Per dirla alla napoletana ‘o fridd ‘n cuollo. Intanto i microfoni della rai sono saltati. Alè.

  • 23.32

    Giuramento degli atleti e degli arbitri. Intanto a casa si continua a sentire l’audio ambientale dello stadio e quello del canale dedicato, col microfono di Rimedio che continua ad andare a singhiozzo. Anzi è proprio saltato….

  • 23.37

    Talmente tante le bestemmie, che il microfono del commento Rai è saltato. Ammen. Beh, per restare in tema col livello del commento, si sa che a Napoli “gl”uocchie ponno cchiù ‘de scuppettate”.Intanto i judoka a terra stanno rappresentando le discipline in gara, mentre in cielo acrobati e ballerini fanno evoluzioni.

  • 23.38

    Nooooo, hanno riacceso i microfoni!

  • 23.39

    Bellissimo il quadro. Balich in queste cose è il numero 1.

  • 23.39

    La gabbia di artisti in cielo è strepitosa.

  • 23.41

    Anastasio canta una sua versione di Another Brick in The Wall. SE SE PUTESSE SENTI’.

  • 23.44

    Dall’inizio della serata a casa sentiamo l’ambientale dello stadio e quello del commento, in un effetto stereo atroce. Il microfono di Rimedio che sgancia è il minor problema.

  • 23.44

    In attesa della torcia si va alla scoperta delle città che ospitano le gare.

  • 23.48

    La torcia della conoscenza arriva nello stadio: gli ultimi tedoforo sono il portiere del Napoli Alex Meret e Lorenzo Insigne, il capitano del Napoli che entra con la maglia 10 della Nazionale italiana. Di fatto Insigne calcia una palla infucata e si accende il braciere: un’accensione STUPENDA!

  • 23.54

    Tutti gli artisti in campo per l’esibizione di Andrea Bocelli che parte con Funiculì Funiculà. In tutto tre brani per lui, acocmpagnato dal flautista Griminelli.

  • 23.58

    Secondo brano, Fall on me, col figlio Matteo.

  • 00.02

    Si chiude con Nessun Dorma. Scorrono i titoli di coda su questa Cerimonia di Apertura che non meritava una copertura così arrangiata. E non si sfortuna si tratta (se non magari per la parte audio), visto che la cosa più fastidiosa è stato il commento compulsivo, sciatto, stereotipato, che ha preso della sceneggiatura di Balich solo la parte ‘facile’. Lo spettacolo è stato spento dall’audio. La splendida parte visuale ha però resistito, contro tutto e contro tutti.

  • 00.06

    MA CA**O, FINO ALLA FINE PARLANO! SALUTANO SU BOCELLI CHE CANTA! ringraziamo chi ha concesso almeno la fine dell’acuto. SPENGONO MENTRE PARTONO I FUOCHI! NON HO PAROLE! Per mandare in onda Realiti. Registrato. NON HO PAROLE.

Universiadi 2019, cerimonia di apertura in tv: anticipazioni

Cerimonia di apertura delle Universiadi 2019  live questa sera, mercoledì 3 luglio, su Rai 2 dalle 21.00 in diretta in mondovisione dallo Stadio San Paolo di Napoli: tutto pronto per l’accensione del braciere delle Olimpiadi Universitarie alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La cerimonia, di cui sono state diffuse alcune anticipazioni, durerà più di due ore e vede la direzione creativa di Marco Balich, mentre la regia e la direzione artistica sono di Lida Castelli.

Universiadi 2019, cerimonia apertura: il programma e gli ospiti

Grazie al concept di Balich,  la grande U del logo delle Universiadi è disegnata per rappresenta l’abbraccio di Napoli agli 8000 atleti universitari che arrivano da 127 paesi. Lo Stadio San Paolo, dal canto suo, si trasfomerà nel Golfo di Napoli, luogo di accoglienza e di cultura.

Il primo segmento dello spettacolo vede Mariafelicia Carraturo, con il suo record mondiale di apnea registrato nell’agosto 2018, nei panni di una incantevole sirena che racconta il mito di Partenope e rappresenta la mascotte scelta per i Giochi. Cambia registro il secondo ‘quadro’: una cartolina ipertecnologica con un Vesuvio tridimensionale fa da sfondo ll’ingresso delle delegazioni di atleti. A seguire, per omaggiarli Malika Ayane Bebe Vio, studentessa universitaria, Oro paralimpico e uno dei simboli sportivi più amati, e ispiranti, d’Italia. Tra i momenti più suggestivi dello show, che si preannuncia mozzafiato, quello dedicato all’affresco greco de Il Tuffatore, conservato al Museo Archeologico di Paestum, chiamato a rappresentare l’unione tra il passato e il presente, tra lo sport e la cultura.

Lo show continua con Anastasio, il 22enne rapper napoletano vincitore di X Factor, che accompagnerà l’accesione del ‘fuoco della conoscenza’, mentre centinaia di judoka, tra cui alcuni provenienti da Scampia e allenati da Gianni Maddaloni, creano scene raffiguranti le diciotto discipline in gara.

Ospite d’onore Andrea Bocelli.

Universiadi 2019, cerimonia di apertura: come seguirla in diretta e in live streaming

Come accennato, l’opening ceremony delle Universiadi 2019 parte alle 21.00 in mondovisione su Rai 2, Rai 2 HD e in live streaming su RaiPlay.