Reazione a Catena, Italia Sì e un auspicio per il futuro: di tutto questo ha parlato Marco Liorni, intervistato ieri da TvBlog in occasione dei palinsesti Rai 2019-20.
Marco Liorni benvenuto su TvBlog. Iniziamo con un bilancio della tua esperienza a Reazione a catena, dopo un mese…
Il bilancio chiaramente si fa alla fine, però dopo un mese il bilancio è che non ho rovinato il programma e questa era la mia preoccupazione principale, visto che è stato sempre, da dodici anni a questa parte, un programma di successo, che piace molto e che dà veramente il senso dell’estate. Sono contento.
Lo senti tuo adesso? All’inizio dicevi: sono un diesel, ho bisogno di carburare.
Teresa De Santi ha detto: “Sei un diesel” e c’ha azzeccato. Ci ho messo un po’ a carburare perché all’inizio dovevo capire dove ero capitato. Capire bene i meccanismi. Io ho fatto l’infotainment dove hai il pugno, decidi dove accelerare, dove fare pause, dove cambiare il ritmo. Lì c’è un gioco che dà la scansione, anche se in realtà non è proprio così, perché bisogna usare vari registri. Ci ho messo un po’ sinceramente, ma dopo un po’ di puntate mi sono accorto che entravo in studio contento di entrare in studio sereno. Adesso va bene.
Quindi se l’anno prossimo dovessero riproporterlo, accetterai?
In questo momento, se me lo dicono, sì!
Passiamo a quello che c’è di certo, che è Italia sì: come cambierà? Che novità ci saranno?
Alle novità ci stiamo lavorando. Sicuramente vogliamo dare la possibilità di stare al centro dello speaker corner anche a chi o non ha la possibilità di venire lì o non si vuole far vedere. Così ci apriamo ad un pubblico che voleva, ma era frenato da altro. Credo che metteremo un contest dentro, ci stiamo lavorando.
C’è qualcosa che ti auspichi per la prossima stagione televisiva?
Mi auguro che nella prossima stagione televisiva si parli diversamente degli ascolti, perché gli ascolti sono molto importanti, ma in realtà non è una partita di calcio, perché dipendono da tante cose, puoi ottenerli in mille modi. Io penso che un po’ tutte le persone che fanno gli osservatori, come voi che vi occupate di televisione, dovrebbero un attimino parlare di cosa va in onda. A volte vedi un numero, ma non sai neanche cosa quelli hanno mandato in onda. Questo non va bene. Specialmente la RAI ha degli obblighi che deve assolutamente ottemperare. Quindi spero che sugli ascolti cambino un po’ le cose, che siano tutti un po’ più rilassati.