Vero e più Vero, Ubaldo Pantani: l’imitazione al servizio della doppia intervista
Nella prima puntata, Ubaldo Pantani intervista Adriano Panatta, poi ne veste i panni e si lascia intervistare dal tennista.
Cosa succede se Tale e Quale Show si libera delle paillettes e del corpo di ballo ed incontra l’umanità delle interviste di Maurizio Costanzo? Succede che diventa Vero e più Vero, tra le declinazioni più originali del genere talk delle ultime stagioni televisive, che rende (finalmente) Ubaldo Pantani artista autonomo dai contenitori sportivi e comici che frequenta da più di quindici anni.
Nelle inedite vesti di intervistatore, Pantani entra a gamba tesa nella vita dei suoi ospiti, di cui indaga passioni e abitudini nei luoghi del cuore, con lo scopo di assorbirne ogni fibra, ogni tic, ogni caratteristica fisica e caratteriale in vista della performance finale. Tra una domanda e l’altra, lo Sherlock Holmes dell’imitazione cerca di carpire dalle chiacchierate coi suoi ospiti tutti gli elementi utili per la costruzione della parodia, mai svilente, sempre manifestazione di stima. Sebbene gli uomini protagonisti di questa prima stagione di Vero e più Vero – 4 puntate, in onda su Rai 2 fino alla prima metà di agosto – credano di essersi messi completamente a nudo già nella prima parte della trasmissione, l’acme dell’incontro si raggiunge quando intervistatore e intervistato si ritrovano all’interno dello studio e si scambiano i ruoli: l’imitatore si mostra truccato e carico di silicone all’ospite, visibilmente stupito dalla presenza di un doppio davanti a sé, e si lascia intervistare dal “vero”, che davanti ad uno specchio in carne ed ossa e protesi cerca risposte a dubbi e paure ataviche.
La marcia in più del programma, sugli altri che prevedono il faccia a faccia al centro dello spettacolo, è la totale partecipazione, e contemporaneamente dipendenza, dell’intervistatore in relazione all’intervistato. L’intero lavoro di raccolta di dati si esaurisce quando Ubaldo Pantani ha tutti gli ingredienti necessari per mettere in piedi l’incontro dell’assurdo, il no plus ultra del “si faccia una domanda e si dia una risposta” di marzulliana memoria. Il risultato è vincente, almeno per il primo confronto con Panatta, tanto che si potrebbe rispondere in modo affermativo a quella domanda che fa da filo conduttore al programma: si riesce ancora a cavare qualcosa di inedito dai personaggi più raccontati dalla televisione? Mi ripeto, sì: basta avere l’idea giusta. E questa lo è.
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23.35
Ubaldo Pantani saluta i telespettatori riassumendo i punti cardine della trasmissione. Ore e ore di televisione, fatta tutta di interviste e di talk: si potrà raccontare ancora qualcosa di nuovo dei personaggi tv? Si tenta la strada dell’intervista allo specchio… umano! Il primo protagonista di Vero e più vero è Adriano Panatta: Pantani inizia a costruire la sua imitazione incontrandolo su un campo da golf a Treviso.
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Il secondo luogo del cuore di Panatta è il bar, raggiunto dalla strana coppia in bicicletta. Il tennista in pensione racconta di aver lasciato lo sport col sorriso sul viso, stanco della routine dell’agonista, e di vivere sereno nell’amena provincia trevigiana. La confusione metropolitana e la noia del traffico di Roma non si addicono più al suo stile di vita.
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“Vincere sul campo è come un orgasmo”. La pensione non smorza lo spirito del campione di Panatta, che si fa filosofo: “La vittoria non è un caz*o”. E per la proprietà transitiva… Ma lasciamo perdere le similitudini: è ora di cena, l’ex-tennista prepara l’amatriciana e Ubaldo Pantani cerca di rubare qualche tic, qualche caratteristica del campione, dagli amici invitati a tavola.
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“Per conoscere intimamente una persona bisogna conoscerla nel suo habitat naturale”, così le telecamere di Vero e più vero si spostano da Treviso a Roma, esattamente Trastevere, quartiere che lo ha accolto già in età matura. Un viaggio tra i luoghi della memoria, dalla Parolaccia al barbiere che con Panatta “ce magna poco”: con quel ciuffo inconfondibile e i capelli sulle spalle…
Si può ancora riuscire a svelare in un programma televisivo qualcosa di inedito e di autentico di un personaggio celebre? In Vero e più Vero, in onda su Rai 2 a partire dal 18 luglio in seconda serata, dalle 23.20, Ubaldo Pantani si lancia in un esperimento per capire se dopo anni di frequentazioni degli studi tv, di apparizioni pubbliche e di dichiarazioni ai giornali e sui social, alcuni personaggi famosi abbiano sviluppato delle strategie per nascondere la loro vera natura. E per farlo entrerà nelle vite e si calerà nelle vesti di quattro icone del mondo dello sport, della musica, della televisione e dell’alta cucina: in ordine Adriano Panatta, J- Ax, Giancarlo Magalli e Gianfranco Vissani. Su Tvblog sarà possibile seguire la prima puntata del nuovo talk show di Rai 2 in diretta e leggerne, al termine, la recensione.
Vero e più Vero, il programma
In ciascuna puntata, Pantani trascorrerà del tempo in compagnia di uno degli ospiti, ne incontrerà gli amici, visiterà i luoghi del cuore, lo affiancherà in situazioni che lo divertono e lo stupiscono. Tutto questo fino all’incontro finale, in cui, dopo averlo studiato a lungo, Pantani si trasformerà in quello stesso personaggio famoso, dando all’ospite una possibilità unica: intervistare sé stesso. In un potente capovolgimento dei ruoli, l’intervistato si trasformerà in intervistatore. Ubaldo Pantani ne assumerà l’aspetto, i tic, il linguaggio, il carattere, rispondendo al posto suo. L’inversione dei ruoli metterà in rapporto il personaggio famoso con sé stesso e i propri sentimenti, lo condurrà a rispondere a domande che nessuno gli ha mai posto prima.
Vero e più Vero, il format
Vero e più Vero è la versione italiana del format israeliano di grande successo How To Be, prodotto da Zerostories.