Home Disney+ Showtime, ironie contro Netflix, HBO Max e Disney+. “Noi siamo una boutique”

Showtime, ironie contro Netflix, HBO Max e Disney+. “Noi siamo una boutique”

La programmazione del canale è cresciuta del 30% e crescerà ancora nel 2020

pubblicato 3 Agosto 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 16:12

La guerra dei canali, dei network, dello streaming negli Stati Uniti è sempre più dura. Praticamente ogni giorno entra in campo un nuovo operatore o viene annunciato un nuovo accordo in esclusiva o un nuovo prodotto di punta. Gli incontri del TCA (Television Critics Association), appuntamenti che si svolgono in estate e in inverno, sono così diventati non solo spazi per presentare le serie tv in arrivo nei prossimi mesi, ma anche dei momenti per i dirigenti dei vari network di mettersi in mostra, di sfogarsi, di divertirsi con i giornalisti e con il pubblico.

Come Gary Levine, presidente di Showtime Entertainment canale cable americano, le cui produzioni arrivano in Italia su Sky Atlantic, parte del gruppo CBS. Levine si è presentato alla stampa scherzando su un fantomatico nuovo servizio di streaming “Showtime Maxi +Plus” un modo per ironizzare sui servizi come HBO Max di Warner Media e Disney+ o Apple+ che stanno per arrivare nell’agone televisivo americano.

Showtime è pronta alla battaglia ma senza tradire la sua natura di “canale boutique alternativo ai racconti da grande magazzino“. Questo non vuol dire rinunciare a produrre al punto che quest’anno le ore di programmazione sono aumentate del 30% e aumenteranno ancora nel 2020, come ha spiegato Jana Winograde co-presidente, ma selezionare, curare e accompagnare verso il successo queste serie.

Noi non lanciamo semplicemente una serie, mandiamo una mail e speriamo che raggiunga il pubblico” hanno aggiunto i due dirigenti di Showtime riferendosi, naturalmente, al modello binge-watching di Netflix. “Facciamo debuttare ogni show curandolo nei minimi dettagli da tutta la società, ci concentriamo per farlo crescere e lasciamo che il dibattito intorno alla serie cresca nei mesi successivi fino al lancio dei nuovi episodi“. Questo, per esempio, vuol dire lanciare in anticipo il primo episodio di una serie in streaming e farlo crescere ancor prima del lancio, come fanno con City on a Hill (appena rinnovato), Billions o Ray Donovan.

L’attenzione e la cura verso lo show e chi lo realizza è una delle chiavi del successo di un canale capace di lanciare nel tempo show per tutti come Homeland, Shameless o Ray Donovan, prodotti d’autore come Kidding, The Affair e miniserie come The Loudest Voice e Escape at Dannemora. Una programmazione variegata ma sempre attenta alla qualità, destinata a crescere, ma che non includerà la versione america della serie inglese con James Corden The Wrong Mans che non sarà ordinato da Showtime.

Showtime si apre anche alle produzioni non realizzate direttamente, come Back To Life comedy BBC con Daisy Haggard (Episodes) prodotta e già andata in onda su BBC Three e BBC One, in arrivo dal 6 ottobre. Haggard è Miri Matteson una donna che torna a casa dopo 18 anni in carcere, provando ad adattarsi a questa sua nuova vita.

Ma anche come On Becoming a God In Central Florida, serie con Kirsten Dunst prodotta da Sony e Smokehouse Pictures di George Clooney e Grant Heslov che, ordinata da YouTube Premium, rischiava di non essere mai rilasciata visto il mancato accordo tra la piattaforma di Google e i produttori sulla pubblicità. YouTube ha così ridato tutti i diritti a Sony che ha portato la serie a Showtime. Dal 25 agosto conosceremo così la storia di Krystal che per cambiare le sorti della sua famiglia, finisce in uno schema piramidale di vendite.

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