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Alberto, iniziate le riprese del film-tv su Sordi. Edoardo Pesce: “Temo il giudizio di Verdone”

Sono iniziate le riprese di Alberto, il film-tv di Raiuno diretto da Luca Manfredi e dedicato ad Alberto Sordi, con Edoardo Pesce nei panni del protagonista

pubblicato 3 Agosto 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 16:11

Promette di non fare nessuna imitazione, ma di indossare una maschera, “come un napoletano indosserebbe quella di Pulcinella”. Parola di Edoardo Pesce, impegnato da pochi giorni sul set di Alberto, il film-tv prodotto da Ocean Productions per Rai Fiction e dedicato ad Alberto Sordi. La pellicola, diretta da Luca Manfredi, andrà in onda durante la prossima stagione, in occasione del centenario della nascita dell’attore romano, avvenuta il 15 giugno 1920.

In un incontro con la stampa avvenuto a Valle Giulia a Roma, Pesce (reduce dall’interpretazione di Franco Califano in Io Sono Mia e vincitore di un David di Donatello per “Dogman”) ha ammesso di sentire la responsabilità di un ruolo così importante:

“Quando mi hanno contattato per questo progetto ho detto: va bene, ma Sordi chi lo fa? Nel senso che mi sembrava una scommessa talmente enorme, ho pensato a ‘sto giro mi gioco tutto, anche se il faccione c’è”.

L’attore promette che non farà un’imitazione di Sordi, né sotto l’aspetto fisico -sebbene sia dovuto dimagrire per la parte- né per quanto riguarda la voce, bassa quella di Sordi, più baritonale quella di Pesce. Piuttosto, l’interprete si sta concentrando su altre caratteristiche:

“Penso che sia importante l’umanità. Non avendo avuto la fortuna di conoscerlo, cerco i punti in comune. Riconosco una certa romanità, le espressioni che ho sempre sentito in casa, è il modo di parlare dei miei nonni. Il film di Sordi che preferisco è ‘Il vedovo’. Sto crescendo insieme al personaggio”.

Ai giornalisti Pesce ha anche raccontato di essersi recato presso la tomba di Sordi:

“Ho preso la mia moto e sono andato al cimitero del Verano. Dopo aver parcheggiato, ho cominciato a cercare la tomba dove sapevo che era sepolto Alberto Sordi, avevo fatto una ricerca su internet, avevo portato con me dei fiori, e l’ho trovata. Io sono ateo confesso, ma una preghierina sì, l’ho fatta, dai! …Poi [gli] ho parlato: ‘Signor Sordi non mi faccia fare brutte figure, lei che nella sua carriera non le ha mai fatte ed è amatissimo ancora a distanza di tanti anni'”.

Ad aiutare Pesce in questa difficile sfida Luca Manfredi, che già diresse un altro biopic a lui molto caro, In arte Nino, dedicato al padre Nino Manfredi, interpretato da Elio Germano. “Quando Edoardo ha fatto il provino, un anno fa è stato eccezionale”, ha detto. “Non era un provino, ha girato tre scene: era Sordi. Cerchiamo di dare al pubblico un Sordi riconoscibile, senza fare la macchietta sveliamo il suo lato privato. Molti amici di mio figlio, che ha diciotto anni, non sanno chi fosse mio padre, o lo conoscono poco. Era bello e doveroso rendere omaggio a un grande artista. Come è stato nel caso di In arte Nino con Elio Germano perfetto nel ruolo di papà, anche in questo film abbiamo trovato l’interprete perfetto. Edoardo è diventato Sordi, con le sue fragilità e i suoi complessi”.

Alberto racconterà diciotto anni della vita di Sordi, dal 1937 al 1954. Il film-tv partirà con il provino sostenuto dall’attore per diventare doppiatore di Oliver Hardy, poco dopo essere stato espulso dall’Accademia dei Filodrammatici a causa della sua spiccata parlata romana. Quindi l’avanspettacolo, l’incontro con Federico Fellini, i tentativi di lavorare con Vittorio De Sica (Francesco Foti) ed il successo di “Un americano a Roma” di Steno, la cui celebre scena di “Maccherone m’hai provocato e io te distruggo” sarà quella autentica.

Il film darà spazio anche alla vita privata dell’attore, ed alla sua storia d’amore con Andreina Pagnani (Pia Lanciotti), oltre al rapporto con la madre Maria (Paola Tiziana Cruciani) ed il padre Pietro (Massimo Wertmuller). Lillo Petrolo, invece, interpreterà Aldo Fabrizi.

“Rai Fiction aggiunge un altro capitolo alla rivisitazione degli artisti che tra cinema, televisione e musica, hanno fatto dello spettacolo uno specchio sensibile, calato nella storia e nelle emozioni del Paese”, ha detto Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction. “[Alberto Sordi è] uno degli attori più popolari del cinema italiano, ma il suo successo è andato anche oltre fino a farne un modello di comportamento, emblematico di una certa italianità. Noi abbiamo scelto di raccontarlo – l’anno prossimo saranno cento anni dalla sua nascita – prima della sua notorietà, attraverso il lungo e tortuoso, ma sempre determinato, percorso di avvicinamento allo spettacolo e al cinema. Il mito prima del mito”.

E se c’è qualcosa che teme Pesce davanti ad un ruolo così difficile, è il giudizio di qualcuno: “Quello di Carlo Verdone: è capace di stroncarmi, guai a chi gli tocca Sordi, speriamo bene”.