Home That’s amore, Duccio Forzano: “Un racconto emozionante, nel bene e nel male”

That’s amore, Duccio Forzano: “Un racconto emozionante, nel bene e nel male”

La Clinica Veterinaria Roma Sud torna protagonista di un programma tv.

pubblicato 24 Agosto 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 15:40

Un docureality per raccontare le storie umane e animali che si intrecciano nelle corsie della Clinica Veterinaria Roma Sud (CVRS): la proposta arriva da Rai 3 che il prossimo 21 ottobre vede il debutto di That’s Amore – Storie di uomini e altri animali, prodotto da Fenix Entertainment e ideato da Duccio Forzano, che coordina una squadra di autori e di filmmaker (“Fantastica”, ci tiene subito a precisare) per mostrare il viscerale rapporto che lega ‘genitori bipedi’ e ‘figli’ per lo più a 4 zampe, ma spesso anche con ali, piume e carapaci.

Per la prima stagione sono previste 25 puntate da 25′ collocate nell’access prime time di Rai 3, prima di Un Posto al Sole. Non tanto una serie ‘pet hospital’, genere che ha avuto una sua fiammata nel 2014 con Emergenza Veterinaria (su SkyUno, con protagonista sempre la CVRS) e Clinica Veterinaria (La5), quanto un viaggio nelle emozioni degli uomini e nella ricchezza che dona un animale, in termini di affetto, equilibrio, fiducia nella vita.

Cos’è That’s Amore in una parola? Emozionante! Nel bene e nel male, perché non tutte le storie hanno un lieto fine, come nella vita, ma sono tutte commoventi per quella straordinaria capacità di raccontare il legame che si crea tra le persone e i propri animali…”

ci risponde Duccio Forzano, cui abbiamo chiesto di raccontarci questo nuovo progetto, ormai alle fasi conclusive della sua realizzazione.

“Il concetto intorno cui ruota tutto il progetto, cui pensavo da un po’, è l’amore tra gli uomini e gli animali. Un amore che in questo caso ha un intermediario, ovvero i medici e il personale della CVRS, che a loro volta sono espressione di un amore straordinario verso i loro pazienti. Lo si vede da come li curano, da come li guardano, da come li seguono”

aggiunge Forzano. In fondo, conoscendo i legami che si creano tra ‘proprietari’ e animali’ è come entrare in un reparto di pediatria.

“In effetti sì. I propri animali diventano proprio come dei figli e in questo caso seguiamo il caso, dalla diagnosi alla terapia, con i medici chiamati a occuparsi non solo dei loro pazienti, ma anche a gestire le emozioni del loro ‘umani’, preoccupatissimi. Ci sono casi davvero struggenti, come quella di una coppia con i figli ormai fuori casa, legati dall’amore per una cagnolina adottata un po’ per caso… Struggente, davvero”.

La formula scelta, come detto, è quella del docureality, quindi con il racconto incrociato dei padroni e dei medici, le reazioni dei pazienti, il decorso dell’intervento in un ‘set’ che abbraccia i luoghi principali della clinica, dall’accettazione alle sale visita, dai laboratori alle sale operatorie, passando per il post-op e la riabilitazione, senza dimenticare il quotidiano dei medici cui i proprietari affidano i propri cari; il tutto condito da un confessionale, per raccogliere le confidenze, le paure e le impressioni di tutti i ‘personaggi’ in campo. Non si tratta, infatti, di una ‘semplice’ telecamera accesa nella struttura ma di seguire i protagonisti anche nel loro ‘privato’: in ogni puntata si intrecceranno casi di passaggio – dagli animali di compagnia più comuni a quelli provenienti da circhi e zoo di Napoli e Roma -, storie di lunga degenza e di terapia intensiva e nei casi più interessanti si seguiranno animali e proprietari nella loro quotidianità.

“Ci sono casi davvero incredibili – aggiunge Forzano – come quello di un cucciolo di pitbull volato da un quarto piano per giocare e dato per spacciato, ma salvato dai medici contro ogni aspettativa. C’è anche chi ha portato il proprio geco, chi addirittura un suricato. E anche chi vive con due ratti e ha portato a sterilizzare la femmina, perché sennò si ritovava la casa piena di ‘cuccioli'”.

Storie di uomini e di animali, come recita il sottotitolo, ma anche di amori un po’ folli, quindi, ci sembra di capire. 

“Il messaggio in sé è semplice: ecco cosa vuol dire amare gli animali. E questo è l’amore, vero, che lega animali e umani. Perché è bello raccontare anche quello che loro fanno per noi. Gli animali sono un grande aiuto per gli uomini, soprattutto a livello emotivo e psicologico. C’è ad esempio la storia di un prete de L’Aquila che soffriva di attacchi di panico notturni e che ha trovato in un compagno a 4 zampe la sua ‘cura’, chi è riuscito a superare la depressione curando un cucciolo e ce lo racconta. La terapia che raccontiamo non è solo quella che ‘somministrano’ gli uomini, ma anche quella che, inconsapevolmente, somministrano loro a noi, semplicemente con il loro amore, per l’appunto”.

Considerati i tanti ‘amanti’ degli animali che poi li abbandonano per strada, è anche un memorandum su quel che vuol dire davvero prendersi cura di ‘qualcuno’.

“Ed è anche un modo per ‘imparare’ qualcosa: seguiamo le terapie mediche, ma con i vari casi, soprattutto i più curiosi, scopriamo qualcosa di più sugli animali. Sapevi che i galli hanno tre sacche per l’aria? Ecco, io l’ho imparato seguendo un caso davvero singolare… E poi ci sono le storie dei veterinari: vediamo non solo in clinica, ma anche in esterna, in veste di volontari presso fattorie, casali, centri di raccolta. Insomma, un amore che non finisce mai”.

Lunghe sono state anche le riprese, tanto più che la formula del docureality non ha ‘piani di produzione’, ma lunghi giorni di copertura.

“Abbiamo girato dalla metà di maggio, circa, agli inizi di agosto. Tutto in tempo reale, con 4 troupe impegnate a turno per seguire gli eventi all’impronta, praticamente h24, visto che abbiamo raccontato tutto l’iter, dal ricovero alle dimissioni, anche quando le cose non si sono concluse come avremmo voluto. Un’impresa non molto facile da realizzare e resa possibile solo dal fatto di aver lavorato con una squadra fantastica!”

aggiunge entusiasta Forzano.

“Permettimi di citare innanzitutto Stefano Coletta (direttore Rai 3, ndr), primo fan di questo progetto, che da grande amante degli animali ha sposato subito l’idea. Fammi anche ricordare che la produzione è della Fenix Entertainment di Riccardo Di Pasquale… E che dire della mia squadra di autori! Lorena Guglielmucci, Elisa Dossena ed Eliana Manca hanno gestito e seguito tutte le storie. In questo caso come ‘regista’, curo anche la costruzione delle puntate, cercando di dare a ogni appuntamento il giusto bilanciamento emotivo tra le storie, seguendo da vicino anche tutta la parte del montaggio, dopo aver seguito ovviamente la fase delle riprese”.

Ideatore e regista, ma non ‘produttore’, quindi…

“Per questa prima edizione ho voluto seguire solo la parte artistica. Se ci dovesse essere una seconda stagione, beh, mi farebbe piacere occuparmi anche della parte più ‘produttiva’. E’ un programma al quale tengo molto e nel quale credo molto. Spero davvero che piaccia…”

Considerato che il settore ‘pet’ è tra quelli che meno di altri risente di crisi, direi che anche in tv il prodotto può avere un suo discreto e appassionato seguito. Ne riparliamo a ottobre.

Rai 3