Massimo Giletti: “Sono rimasto a La7 perché in Rai ho percepito una situazione precaria. Sono stato buon profeta”
Massimo Giletti è stato intervistato dal settimanale Chi.
Massimo Giletti, dopo essere stato protagonista della trattativa di “telemercato” più interessante di quest’estate, in bilico tra il ritorno in Rai e la permanenza a La7, si accingerà a condurre Non è l’Arena, per il terzo anno consecutivo.
Giletti è stato intervistato dal settimanale Chi e, commentando la decisione di prolungare il rapporto lavorativo con La7, ha ribadito la solidità del rapporto umano instauratosi con Urbano Cairo e ha dichiarato di essere stato lungimirante nella sua decisione, considerato il terremoto politico che, ovviamente, coinvolgerà anche la Rai.
Ecco i motivi per i quali Giletti ha preferito soprassedere dinanzi alle offerte della Rai:
Sono rimasto a La7 perché con Urbano Cairo si è stabilito un rapporto molto profondo che va al di là dei successi effimeri della tv. Ho valutato molto le offerte della Rai, ma ho percepito una situazione precaria, non c’erano certezze e ancora meno ce ne saranno alla luce dell’autunno che sta per arrivare, sono stato buon profeta. Esistono tante Rai, c’è quella che ha paura di cambiare che è ancora viva, ma per fortuna ci sono uomini e donne che vogliono imprimere una nuova marcia, spero lo possano fare.
L’intervista al settimanale Chi è stata anche l’occasione per Giletti di parlare di una sua eventuale “discesa in campo” che il conduttore e giornalista non esclude:
Più volte, mi hanno proposto di candidarmi, anche come sindaco di Torino, ma penso di fare molta più politica con le mie inchieste. Non escludo nulla, dico solo che se uno fa una scelta dev’essere vera, molti colleghi l’hanno fatta e poi sono tornati indietro, credo che si debba avere il coraggio di arrivare fino in fondo.
A riguardo, Massimo Giletti ha commentato così la nuova iniziativa politica di Flavio Briatore, spesso ospite della sua trasmissione:
Briatore è un vulcano di idee e, ogni volta che viene ospite nel mio programma, porta grandi risultati. Ho grande rispetto per lui, ma penso che se vuole deve venire a combattere qui in Italia, non può farlo da Montecarlo. Lo vorrei in campo ma sul serio, è uno tosto che ha idee, ma lo voglio in prima linea. Allora apprezzerei il suo mettersi in gioco.